11-07-2013
PROPERGOL
"Paradise Land"
(Tesco Organisation)
Time: (69:57)
Rating : 8.5
Torna dopo ben sei anni dall'ultimo album il progetto del francese Jérôme Nougaillon, ultimamente più attivo con le operazioni tecniche di mastering (ha curato, tra gli altri, anche vari lavori editi dalla Tesco Organisation) che con la produzione artistica di Propergol. "Paradise Land", settima fatica sulla lunga distanza dal '97 ad oggi, spiazza i seguaci dell'act, di solito avvezzo ad un industrial duro che non disdegnava puntate nella power-electro e nei territori più aspri dell'elettronica, coordinate messe ora da parte per lasciare spazio ad un concept-album sottile, basato su piccoli cenni sonori da cui scaturisce un'ambient cerebrale. Le dieci tracce vengono presentate come un piano di volo, e tutto il disco sembra narrare lo svolgimento di un viaggio aereo fotografato da una prospettiva claustrofobica e ansiogena, come se ci si avvicinasse alla fine o ad un evento estremo vissuto in perfetto isolamento. Le atmosfere pressurizzate e i suoni filtrati da un ambiente sigillato aumentano lo straniante senso di lontananza da cui scaturisce un isolamento creato dall'uomo per l'uomo, fatto di tante piccole schegge acustiche frutto di una modernità meccanizzata. Da un lato si ha tutta una serie di rumori che servono a spiegare la situazione: molti elementi sono ricavati dal mondo circostante, come macchinari in movimento, aerei in partenza, voci campionate, sirene, boati di collisione ed altri tasselli utili a trasportarci nel personalissimo volo di Jérôme. Dall'altro troviamo sporadici motivi para-musicali, incentrati su basi prolungate e tragiche che ricordano alcune brani di Les Joyaux De La Princesse o di Apoptose, ma più che trasmettere un'idea di grandezza mirano a collocare l'ascoltatore sull'orlo del baratro, ad un passo dall'infinito. Esemplari in questo senso sono le tracce "911 Dispatcher", "Impossible Landing" e "Bleu Nuit", distese, aperte e immense, che segnano i momenti più riflessivi di un album sempre proteso verso l'inquietudine interiore. Lavoro molto raffinato, forse anche troppo per chi era abituato alla violenza diretta dei vecchi album di Propergol. La resa audio superba risulta fondamentale per dare corpo ad ogni minimo sussulto, tanto da rendere "Paradise Land" un gioiello inaspettato, avvolto nel mistero dei suoi tenui rumori. Una personale colonna sonora che va oltre i limiti del prevedibile. Impreziosisce il tutto la confezione apribile in formato A5, arricchita da tre ampi inserti.
Michele Viali
https://myspace.com/propergolofficial