27-06-2013
ART ABSCONS / GABE-UNRUH
"Split"
(SkullLine)
Time: (79:17)
Rating : 7
Questo corposo e intrigante split-album usciva nella primavera del 2010 nel formato CDr in sole 100 copie numerate a mano, riunendo due act tedeschi davvero interessanti: da una parte l'estroso solo-project Art Abscons, cui va il merito di aver portato una boccata d'aria fresca nel panorama neofolk, e dall'altra il duo Gabe-Unruh, fra i pochi a guardare alla marzialità con un approccio diverso e più aperto rispetto agli standard della scena. La SkullLine, verosimilmente sull'onda dei notevoli riscontri ottenuti soprattutto da Art Abscons, ristampa ora in CD questo split finito sold-out da tempo, stavolta in un'edizione più ampia di 500 copie (sempre numerate a mano). Due progetti decisamente sopra le righe che, nel caso specifico, hanno spinto ancor oltre la propria vena sperimentale, sfruttando anche la carta dei remix a fianco dei brani originali, per un totale di 16 tracce equamente divise. La prima metà del CD è appannaggio di Art Abscons, che ci delizia con la sua classe e il suo carisma in momenti come l'apocalittica e marziale opener "Tochter Feuer", una "Killing Time" che dai magnetici toni minimali s'infiamma con l'apporto della chitarra elettrica, la cupa, notturna e teatrale "Wolfseinsamkeit" ed una versione alternativa e dolente di "Roses Of Picardy", quest'ultima unico frangente realmente debitore al folk acustico. I compagni d'avventura Gabe-Unruh sono bravi nel riprendere "Somnium 1" (dall'esordio assoluto del 2009 "Spektral Magik") in ben due occasioni: bellissimo in particolare il primo remix, epico, arioso e penetrante, mentre il 'minusmix' si fa comunque apprezzare per il suo taglio electro più retrò. Curioso il piglio electropop che il Nostro conferisce a "Überall Himmel Überall Hölle", mentre "Schrecken Und Schönheit", realizzata in combutta con Kunstgerecht, sa passare da una plumbea ambient a dolenti folate sinfoniche. Dei Gabe-Unruh, protagonisti nella seconda metà dello split, colpisce quel taglio electro che sa rimanere legato all'industrial marziale senza per forza doverne sfruttare gli abusati stilemi: episodi come l'estroversa e ben costruita "Gedankenpolizei", la magnetica e avvolgente "Das Pendel", l'austera e più martial-oriented "Ausgangssperre" e la bizzarra e minimale "Elektrogravitationsflugkreisel" testimoniano di come il duo sappia il fatto suo quando si tratta di erigere strutture altamente espressive, in un contesto di ampio respiro. Tocca al progetto Strydwolf cimentarsi con ben due remix, entrambi per "Gedankenpolizei": più marziale, sinfonico e carico di pathos il primo, decisamente più folk-oriented il secondo, e sostanzialmente entrambi molto interessanti. C'è un po' d'Italia in questo split, con Zr19.84 che remixa in una bizzarra e distorta chiave noisy "Singt Eisern!" (dallo split d'esordio del 2009 assieme a Droefheid), mentre tocca ad Art Abscons rileggere con suoni vintage "Elektrogravitationsflugkreisel". Tanta carne al fuoco, tutta di buona qualità, per un'attesa ristampa che sicuramente farà gola ai seguaci di entrambi gli act (specialmente alla crescente fanbase di Art Abscons), nonché a chiunque non fosse riuscito a reperire una copia della prima stampa: niente remastering o brani aggiunti, né rivisitazioni grafiche di sorta, ma quando si tratta di pezzi di qualità finiti presto sold-out, può andare benissimo anche così.
Roberto Alessandro Filippozzi