Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

12-06-2013

GABE UNRUH

"Endzeit"

Cover GABE UNRUH

(SkullLine)

Time: (47:17)

Rating : 7.5

Questo giovane duo tedesco, formatosi nel 2009 e già protagonista in due split-album rilasciati sempre dalla SkullLine (il primo nell'anno della nascita assieme a Droefheid ed il secondo nel 2010 in compagnia dell'eccellente solo-project Art Abscons, recentemente ristampato), è decisamente fra i nomi da tenere d'occhio per chi pensa che la scena martial/industrial si stia appiattendo su sonorità scontate e ripetitive. Linox e Adonar, infatti, tingono il proprio songwriting di intriganti sfumature elettroniche, senza eccedere in tal senso e conservando una natura sinfonica nelle linee melodiche, sfruttando suoni differenti quando si tratta di costruire sezioni ritmiche più propriamente marziali, per poi legare il tutto col consueto corredo vocale fatto di samples, cantati austeri e spoken words. Tutte caratteristiche che contribuiscono a conferire personalità al suono arioso del duo, che per questo suo primo album in solitaria si avvale comunque di prestigiose collaborazioni con compagni d'etichetta quali Art Abscons, Strydwolf, Shattered Hand ed In Scherben, ognuno dei quali risulta impegnato in una traccia del dischetto assieme ai Nostri. Partendo proprio dalle cooperazioni, il CD si apre con una nuova ed ottima versione della ben nota "Somnium" del tedesco Art Abscons (dal suo esordio del 2009 "Spektral Magik"), dove i suoni sono ariosi e passionali e la voce di Art, come da copione, magnetica al punto giusto; molto bene anche il pezzo in compagnia dell'act olandese Strydwolf, "Streit Und Kampf", in cui l'incedere si presenta più gentile ed il pathos enfatizza i toni drammatici. Fra gli highlights di un lavoro ricco di spunti notevoli c'è senza dubbio "Far North", brano realizzato assieme al progetto statunitense Shattered Hand, magnetico ed avvolgente nelle sue trame sottili e corredato a dovere dalla chitarra acustica; potabile anche il pezzo in compagnia della band neofolk tedesca In Scherben, anche se la voce non impeccabile di questi ultimi evidenzia qualche limite di troppo. Le note positive non si fermano alle collaborazioni: il duo sa infatti colpire nel segno con le prerogative di cui sopra, mostrando la propria originalità nell'epica "Illusion" e soprattutto in "Sie Sind Da", dove la marzialità si perpetua con intriganti suoni di natura più squisitamente electro. La sontuosa "Hindenburg" e la pomposa "Deutschland Treffen" identificano il lato più tipicamente marziale di Gabe Unruh, sfruttando però soluzioni che non si allineano pedissequamente agli standard del settore; il vero picco dell'opera lo si raggiunge con la conclusiva "Wollen Wir Weiterleben?", cupo e austero gioiellino che si dipana attraverso un beat e dei suoni che seducono in virtù del loro taglio electro. Una delle migliori uscite fra quelle più recenti targate SkullLine, per un progetto decisamente promettente che saprà fare proseliti fra i cultori meno tradizionalisti del suono marziale. Edizione limitata a sole 500 copie numerate a mano, racchiusa in un essenziale digipack dove troneggia il magnifico castello seicentesco di Wewelsburg.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.myspace.com/gabeunruh234

http://www.skullline.com/