17-04-2013
ANDREW QUITTER
"Forgotten Farms"
(Diazepam)
Time: (30:00)
Rating : 5
Attivo da ormai quindici anni e noto nell'ambiente underground per una produzione vasta, firmata con i tanti progetti a cui ha dato vita nel corso della sua carriera, lo statunitense Andrew Quitter sigla col proprio nome questo EP fissato esclusivamente su nastro ed indirizzato ad un pubblico di nicchia. Si tratta di tre tracce dedicate alle fattorie organiche, ossia quelle che - tra le altre cose - evitano l'uso di sostanze chimiche. Un tema a dir poco strano per un album di torbida noise-ambient sviluppata a partire dalla sovrapposizione di tonalità elettronico-sintetiche, di field recordings, ma anche di voce, chitarra e percussioni. La title-track rappresenta il passaggio migliore, scandita da un rintocco funereo che accompagna una base lugubre in tipico death-industrial style. Gli altri due pezzi sono meno esaltanti: "Endless Monocultures" è un ammasso di suoni e rumori in movimento, ripetitivo e un po' confuso, mentre la lunga "Death Seeds (Contaminated Harvest)" è un accumulo di materiale simil-metallico e dalla resa audio rimbombante: un noise vecchia maniera caliginoso e d'atmosfera, rimpolpato da riverberi catacombali e cacofonie da antro della bestia. Rimane ignoto il legame tra tema e suoni. Per il resto un lavoro che non lascia il segno, quanto piuttosto punti interrogativi: la carne al fuoco è tanta, ma l'assemblaggio è farraginoso. Tassello minore di una discografia che ha visto momenti migliori. Bella la confezione con J-card realizzata a mano.
Michele Viali