17-02-2013
NYODENE D
"Edenfall"
(Malignant Records)
Time: CD1 (47:28); CD2 (34:22)
Rating : 7
Nyodene D è un progetto americano ancora non troppo conosciuto dalle nostre parti, attivo da circa quattro anni e dedito ad un post-industrial che sfocia spesso in tonalità aggressive, prossime al noise e alla power-electro. Un certo feeling con la scena europea emerge sin da subito e rimanda ai grandi nomi di casa Tesco, da cui vengono riprese le modalità di trattazione vocale e la densa potenzialità dei rumori. "Edenfall" rappresenta la prima produzione di 'livello elevato', giunta dopo parecchie release su nastro e CDr contornate da mini e singoli a tiratura limitata. A contraddistinguerla è la grande qualità audio, che valorizza al massimo architetture sonore molto ordinate e mai lasciate al caso. I rumori abrasivi vengono dosati in modo peculiare e ciò risulta evidente sin dall'iniziale title-track, in cui il noise, per brutale che sia, assume un andamento ritmico, quasi palpitante, che diventa col passare dei minuti una graticcio da riempire con esplosioni di ferro incandescente. La carica rumoristica aumenta con "Damnatio Memoriae", pezzo dove suoni e voci si compattano in un'unica massa monolitica, che si muove lenta con fattezze death-industriali ed un crescendo tonale garantito da un accumulo di volume e rumori metallici. L'altra faccia del progetto arriva con "Anasazi", una traccia che ha al suo centro il campionamento di una litania ripetuto in loop cui si aggiungono le rifiniture cruente di matrice industriale, a coronare un'ipnosi magnetica ed inaspettata. La seguente "Scars Of Anthropology" è forse il momento migliore del disco, costruito con una base sintetica e cupa su cui viene 'adagiato' un tema di puro noise disturbante che fa da sfondo a campionamenti vocali doppiati dal classico urlo metallico in stile Con-Dom o Genocide Organ. Avvicinandoci verso la fine dell'opera si avverte una calma incipiente appena accennata con "Nihilation", in cui la parte del leone la fa il vocalist della black metal band Prosanctus Inferi, che dà un colore tutto infernale al pezzo, e poi con la conclusiva "Borne On Vulture's..." (realizzata assieme a Sky Burial), in cui i rumori vengono sussurati lasciando le luci della ribalta ad una voce che riprende le fattezze mostrate in "Scars Of Anthropology". L'album viene proposto sia nella versione standard che in un'edizione limitata a 200 copie in box accompagnata da un secondo CD costituito da cinque tracce, due in cui Nyodene D reinterpreta suoni della band portoghese Sektion 304 e tre in cui questi ultimi rivedono momenti contenuti in "Edenfall". I Sektion 304 si limitano a dare, nei due primi pezzi, una piega più dark ambient, staccando di netto con l'andamento dell'album, depotenziandolo a livello sonoro e arricchendolo di una serie di clangori, ticchettìi e basi cupe assai note. Nella terza traccia in cui operano, intitolata "Furnace", optano invece per una forma canzone tradizionale, a metà strada tra i primi Nitzer Ebb e i Pankow, ma con un tocco industriale tutto americano. Nyodene D opera mantenendosi vicino agli standard del suo album, faticando a mantenere il consueto ordine in "All Over All", poi ripristinato con "Vulture", traccia battuta da una roboante percussione. Chi segue il post-industrial, soprattutto nelle sue ramificazioni più dure, troverà in Nyodene D un act di primo livello da cui ci si aspettano grandi cose.
Michele Viali
http://www.malignantrecords.com/