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Room 104

25-10-2012

LEGIONARII & WAFFENRUHE

"Unity"

Cover LEGIONARII & WAFFENRUHE

(Castellum Stoufenburc)

Time: (47:16)

Rating : 7.5

Con questo CDr, confezionato nel bel formato in cartoncino A5 (con inserto esplicativo annesso) e realizzato in 200 esemplari, si inaugura la "Evropean Brotherhood Trilogy", trittico di uscite in collaborazione fra nomi della scena marziale dalle vedute affini circa il concetto di Europa e riguardo l'antico spirito che si auspica torni ad animarla. Come abbiamo già visto in tempi recenti, si tratta proprio delle tematiche care al newcomer di lusso Legionarii, act da noi già apprezzato in due distinte occasioni e giunto nell'arco del solo anno dell'esordio (cioè quello in corso) alla sesta uscita complessiva. Solo split invece per Waffenruhe, che ne inanella un terzo dopo quelli rilasciati nel 2008 e 2009, rispettivamente in compagnia di Seuchensturm e Bunkergeist. Entrambi già al lavoro nel recente passato con la piccola ma molto interessante label Castellum Stoufenburc, i due act tedeschi combinano dunque le proprie qualità in campo marziale per la prima parte di questa trilogia, la quale, sia a livello estetico che di tematiche trattate, ha tutte le carte in regola per ingolosire - con stile - gli estimatori del suono marziale. Dodici brani che più equamente di così non si potrebbero dividere: quattro composti da Legionarii, quattro da Waffenruhe e quattro realizzati in piena simbiosi fra i due act. Se Legionarii si distingue per la maggior carica oscura e belligerante e Waffenruhe per una più spiccata sensibilità melodica, nel dar vita ad "Unity" i Nostri sono riusciti a compenetrare i propri stili attraverso una visione d'insieme forte e comune, con effetti ampiamente positivi su di un songwriting sinfonico/marziale compatto e ben legato da un chiaro 'fil rouge'. Competono tuttavia indiscutibilmente a Legionarii i momenti più minacciosi: il battagliero e cupo crescendo marziale di "Fvror Tevtonicvs", "Lvx In Tenebris" ed una "Virvm Patria" intensissima, dove i cori celestiali si posano su di una base percussiva tumultuosa, sono i momenti di maggior impeto bellico, e funzionano tutti molto bene. Waffenruhe pare non essere da meno quando la splendida "Donar's Söhne" esplode fragorosa sul finale con grande enfasi, ma da momenti come la mesta "Appell An Die Kämpfer" e la più dolce e drammatica "Brethren In Spirit, Brothers In Arms" (davvero bello il motivo di flauto) si evince quali siano le peculiarità che distinguono il progetto di Soldat D. da Legionarii. Lavorando a quattro mani, i Nostri realizzano alcuni fra i momenti più alti dell'intero lavoro: a parte il suggestivo incipit apocalittico dai toni divini "Gloriam Fraternitas", due fra i picchi del dischetto sono senza dubbio "Unity", dove la bellezza della melodia ed il pathos drammatico non lasciano scampo, e "Our Fire Still Burns", dolente e sospesa, toccante nel suo piglio sinfonico e ben corredata da alcune tra le sporadiche vocals proposte (soluzione sfruttata col contagocce). Se ci arrendiamo all'evidenza per cui dai nomi della scena marziale è pressoché utopistico attendersi stravolgimenti sonori di chissà quale tipo, allora per fare un buon disco in quest'ambito divengono indispensabili suoni credibili, tematiche stimolanti, gusto compositivo, le irrinunciabili abilità pratiche ed efficacia nel catturare il pathos legato allo scenario evocato: tutta roba che fa parte del bagaglio di questi pur giovani act, che insieme hanno dato vita a qualcosa di decisamente meritevole nel proprio campo d'azione, mantenendo standard qualitativi di tutto rispetto da cima a fondo. E, come dicono loro: "Questa è l'Europa, la nostra Madre, la nostra unica Casa. Onore, forza, unità.".

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://legionariieurope.wordpress.com/

http://www.castellum-stoufenburc.de/