20-09-2012
RAISON D'ÊTRE
"When The Earth Dissolves In Ashes (Live 2010/2011)"
(Cold Meat Industry)
Time: (75:35)
Rating : 5
Lavoro decisamente strano per Raison D'Être, alias Peter Andersson, che aveva timidamente approcciato la materia live già nel 2008 allorché uscì "The Luminous Experience (Live In Enschede 2008)", un concerto di buona fattura per un progetto che per definizione dovrebbe esprimersi al meglio con registrazioni da studio. La storia è proseguita con il massiccio triplo "Live Archive", edito appena due anni fa, e continua con il qui presente "When The Earth Dissolves In Ashes", in parte figlio dei suddetti predecessori, in parte figlio (o meglio orfano) di tutte quelle idee che hanno portato Andersson a produrre una gran quantità di ottimi dischi nell'arco di vent'anni, diventando primus inter pares in ambito dark ambient. Già, perché questo ennesimo live fissato su disco non rende onore al passato e sembra più che altro voler ottenere il massimo profitto (lavorando sul nome) con il minimo sforzo (riutilizzando materiale edito rivisitato dal vivo). Il CD consta di 14 tracce mixate in maniera tale da non avere interruzioni tonali e tematiche, creando così una sorta di suite noise-industriale. La base per l'opera è ricavata da brani e suoni presenti negli album "In Sadness, Silence And Solitude", "Metamorphyses" e 'The Stains Of The Embodied Sacrifice", rivisti in performance dal vivo in giro per l'Europa avvenute tra il 2010 e il 2011. Al fine di dare al lavoro un suono unitario, tutte le tracce tendono ad essere composte dagli stessi elementi, creando così un'evoluzione continua. Di norma la struttura funziona con una base sintetica portante dalle fattezze metalliche e secche, su questa vengono poi incastonati una serie di rumori con saliscendi tonali ed intensità variabile. Nei primi tre brani insiste un tripudio di piatti percussivi a cui si sommano altri rumori sordi, mentre scorrendo più avanti si incontrano percussioni riverberate, una sorta di campana a morte dal tono sintetico, una gran quantità di clangori, tonfi, picchettii, lamiere che stridono, pezzi ferrosi trascinati o percossi. Le basi tendono ad amalgamare il tutto assumendo sfumature diverse, a volte ventose, altre gelide o con echi metallici, ma sempre altamente compatte al fine di trasmettere un profondo senso di solitudine, desolazione e morte. Lo schema viene ripetuto per un'ora e un quarto senza accenni di modifiche, risultando alla fine snervante, anche alla luce di quanto Peter ha saputo proporre nell'arco della sua lunga carriera. Come già avvenuto in passato c'è una certa somiglianza col primo Lustmord, forse un po' più evidente del solito a causa del forte mood rumoristico. Quel che incide in modo negativo è la totale assenza di melodie, pathos e tragicità, insomma di tutti quegli elementi che nei precedenti album hanno contribuito a fare la differenza. "When The Earth Dissolves In Ashes" piega essenzialmente verso un noise-ambient generato utilizzando pochi mezzi, risultando noioso nella sua sterminata lunghezza. Non si incontrano variazioni o modifiche sostanziali ad un suono globalmente fermo che poteva essere dignitoso per un autore alle prime alle armi, ma che di fatto è deludente per una pietra angolare. Chi segue la dark ambient troverà più soddisfazione nel riascoltare i vecchi album di Raison D'Être. Indicato esclusivamente ai completisti.
Michele Viali