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Room 104

13-08-2012

AGHAST MANOR

"Gaslights"

Cover AGHAST MANOR

(Infinite Fog Productions/Eternal Pride Productions)

Time: (35:07)

Rating : 7.5

Non è certo un caso che il duo al femminile Aghast, che nel lontano 1995 realizzò l'unico album "Hexerei Im Zwielicht Der Finsternis" per la seminale Cold Meat Industry, venga palesemente richiamato nel monicker con cui la nota ed estrosa artista a tutto tondo di origini scandinave Andréa Meyer Haugen si ripresenta oggi al pubblico (dopo aver inciso per oltre un decennio, in sequenza, come Hagalaz' Runedance, Nebelhexë ed ultimamente come Andréa Nebel). Proprio 'Nebel' era il nome di battaglia con cui la Nostra, assieme a 'Nacht' (al secolo Tania Stene), proponeva 17 anni or sono oscure e spettrali litanie dark ambient nell'album di cui sopra, ristampato nel 2009 proprio da quella Eternal Pride che collabora con la Infinite Fog all'edizione fisica di "Gaslights", già rilasciato dalla Dreamside in formato digitale sul finire del 2011. Interessante leggere le note della stessa Andréa in merito alla realizzazione dell'opera: "Avendo generalmente creato dischi gothic/alternative, devo ringraziare l'industria cinematografica, e di fatto certi registi di Hollywood, per aver scoperto, amato e promosso il mio strano talento nel creare oscure e raccapriccianti soundtrack, ispirandomi nel rifare un progetto ambient come questo". Di qui il legittimo parallelo con le Aghast e con quell'unico lavoro di culto, dal quale idealmente si vuole ripartire, sebbene con Aghast Manor si esplorino territori più vasti rispetto ai confini entro i quali si muove la pura oscurità ambientale. Senza alcun dubbio il piglio spettrale di momenti particolarmente scuri come l'iniziale "Playtime", la cupa e severa "Cross The Bridge To Manmade Insanity", "In My Basement" (completa di un carillon che, a certi livelli, funziona sempre bene) e "Waking Cthulhu" non sfigura se affiancato alle nere palpitazioni di "Hexerei...". Ma come sotteso poc'anzi, oltre ad un istrionismo vocale di mirabile fattura fra sussurri e cantati, "Gaslights" mette in evidenza un songwriting più completo e ricco, che permette all'esperta performer di colpire nel segno anche con la squisitamente marziale "DecaDemons", con una "Dance The Hanged Man's Jig" ben congegnata attorno al pregevole tema di piano e con le più (pagan)folk-oriented "La Petite Mort" e "Red-Haired Jezebel", anche se il vero picco dell'opera va rintracciato fra le melodie ancestrali di "The Nun Of St. Claire Abbey", baciata da sparuti tocchi marziali e da un magnifico cantato evocativo. Si chiude degnamente nella pura oscurità, dapprima con le movenze meccaniche dell'algida "Fear", ed infine con la nera coltre ambientale di "Suck My Drain", creata da Travis Ryan (Cattle Decapitation) e da lui stesso interpretata sotto forma di spoken words. Un lavoro indubbiamente breve, ma in grado di dare nuovo lustro al grande talento compositivo ed esecutivo della sua autrice, soffermandosi nello specifico sul lato più oscuro dell'essenza artistica di Andréa: sinistre e suggestionanti novelle per quegli spiriti che solo nel buio trovano la propria dimensione ideale.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.andreanebel.com/

http://www.infinitefog.ru/