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Room 104

28-09-2011

VV.AA.

"Mit Fester Hand - Allerseelenlieder"

Cover VV.AA.

(Ahnstern)

Time: (88:28)

Rating : 8

Non arriva inaspettato il disco-tributo all'opera di Allerseelen, l'act austriaco attivo da quasi 24 anni che ha influenzato la scena industrial coniando quel famoso 'genere' che risponde al nome di military-pop, ritagliandosi col tempo un ruolo di primo livello nell'underground oscuro. I 19 progetti coinvolti nell'operazione mostrano una conoscenza profonda dell'Allerseelen-style ed un legame diretto con il mastermind Gerhard, due peculiarità vincenti che rendono "Mit Fester Hand" un disco di gran lunga superiore ad iniziative simili, spesso ridotte ad una carrellata di band semi-sconosciute in cerca di visibilità. Tra le firme troviamo tanti autori legati alla Ahnstern (etichetta di Gerhard) o alla casa madre Steinkland Industries, ma non mancano act con cui Allerseelen ha collaborato in passato, come i Blood Axis o gli Ernte. Quel che balza subito all'orecchio è la ricerca quasi costante di mantenere vive le strutture dei brani originali, in particolare le percussioni insistenti e circolari che hanno reso celebre il progetto austriaco. Le scelte ricadono sopratutto su pezzi storici della band come "Santa Sangre", "Ernting", "Alle Lust Will Ewigkeit", "Sonne Golthi-Ade" e "Sturmlied", riviste principalmente con sonorità ur-folk, frutto di un incrocio tra i suoni tradizionali di matrice alpina e l'oscurità del moderno neofolk, ma non mancano passaggi marziali e sinfonici. Il risultato si mantiene sempre su livelli elevati grazie anche alla qualità dei brani originali, ma in assoluto svettano gli Ernte con la memorabile marzialità di "Santa Sangre", i Sagittarius con la poetica ed evocativa "Musa" e gli Sturmpecht, che tingono "Sturmlied" di oscurità ancestrale. Notevoli anche le prove di Die Weisse Rose che trasforma "Flamme" in una sorta canto liturgico, di Larrnakh e Der Feuerkreiner che in modi diversi orchestrano e movimentano "Knistern" e "Feuersalamander", degli Àrnica in grado di immergere "Foc De Salamandra" nel loro antico mondo catalano ed, infine, dei cileni Der Arbeit, che tingono coraggiosamente di latinità "Flama" con risultati seducenti. Curioso Svarrogh, che unisce le sue radici metal all'universo di Allerseelen, e da ricordare più che altro per il nome i Blood Axis, che insieme a Sangre Cavallum si limitano ad un rifacimento in chiave tradizionale di "Sonne Golthi-Ade", mentre un altro autore di peso come Ô Paradis alleggerisce il classico "Marques De Pubol" con piano e atmosfere soffuse. Chiude lo stesso Allerseelen con il pezzo che dà il titolo al disco, e che ritroviamo nell'album "Neuschwabenland" del 2000. Nel complesso, un lavoro che va decisamente oltre ogni più rosea aspettativa: vario, ispirato e mai noioso nella sua sterminata durata. Raffinata anche la confezione in digipak su 3 pannelli. Da avere.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/allerseelen

http://www.myspace.com/ahnstern