20-09-2011
SKULLFLOWER
"Fucked On A Pile Of Corpses"
(Cold Spring/Audioglobe)
Time: (36:07)
Rating : s.v.
La Cold Spring continua a recuperare e a dare spazio ad alcuni classici progetti della scena estrema inglese. Stavolta tocca agli Skullflower, band seminale (il debutto avvenne per i tipi della Broken Flag sul finire degli anni '80), rimasta legata nel corso del tempo a schemi durissimi che vengono stoicamente amplificati in questo nuovo "Fucked On A Pile Of Corpses". Il CD, della durata di poco più di mezz'ora, è diviso in sette tracce che non mostrano tra loro alcuna diversità sonora, stilistica o compositiva; si tratta, in ultimo, di unico grande tema, perpetrato fino allo sfinimento uditivo dell'ascoltatore. Di fatto Matthew Bower e soci ci consegnano una stratificazione di distorsioni violente, generate per lo più tramite chitarre e giocate su frequenze alte, gracchianti e sature, un muro di noise vecchio stile che fracassa i timpani già dopo cinque minuti di ascolto. Sebbene l'approccio compositivo sia diverso, il risultato finale avvicina la band inglese ad alcuni numi tutelari giapponesi come Merzbow; le poche differenze stanno in peculiarità tutte europee, come la tematica mortuario-pagana e la strumentazione prettamente rock con resa lo-fi, che rimanda alla spigolosità industriale degli anni '80. L'album ha il limite di essere ripetitivo e fortemente autoreferenziale, ma ha anche il pregio di essere uno dei più brutali prodotti degli ultimi anni, sorprendentemente costruito con mezzi 'preistorici'. Consigliato a chi cerca nei suoni una punta di masochismo... al limite della sopportazione.
Michele Viali
http://www.korperschwache.com/skull/