13-09-2011
VV.AA.
"In Einem Friedhof - Hommage à Moëvöt"
(Svartkirke Records)
Time: (58:26)
Rating : 6.5
Di norma vengono resi tributi discografici a personaggi o entità ben noti almeno all'interno di un settore definito, ma tale regola sembra non essere seguita dall'interessante etichetta italiana Svartkirke Records, che preferisce richiamare l'attenzione su un singolare progetto francese che risponde al nome di Moëvöt, band con all'attivo solamente un paio di demotape risalenti alla metà degli anni '90 (e ormai ovviamente irreperibili), ma che ha saputo disegnarsi un'aura semi-leggendaria all'interno di quei metallers sedotti da un sound irregolare e tutt'altro che assimilabile alle falangi black. I nomi coinvolti in questo "Hommage" sono per lo più sconosciuti: si tratta di progetti alle prime armi, ma spesso già con le idee chiare riguardo la linea sonora da intraprendere. Tra gli act presenti emergono per notorietà i soli Svart1 (di cui abbiamo avuto già modo di parlare nel nostro magazine) e il prolifico Zr 19.84, progetto del poliedrico Riccardo Z., con all'attivo produzioni di buon livello. L'indubbia originalità di Moëvöt, fatta di un minimalismo nero che piega decisamente verso la depressione ancestrale piuttosto che verso una cupa aggressività, viene rivisto cercando generalmente di mantenere intatti gli aspetti lugubri, spesso amplificati da massicce dosi di elettronica rumoristica o di stampo puramente dark ambientale in stile Cold Meat. Il momento più ispirato arriva proprio con la conclusiva "XXXIII", fatta di ossessive vibrazioni analogiche e firmata da Le Cose Bianche, un nome che probabilmente sentiremo ancora. La gran parte degli altri brani si mostra all'altezza della situazione, a partire dall'essenziale "Nie" di Depressio Aeterna e "Die Dammerung" dei Soif De Sang, capaci di ridurre la carica neoclassica e anticheggiante dell'originale con mirate inserzioni di rumore; agisce diversamente Behind Formal Face, che canonizza e modernizza "Chant D'eternité" in chiave dark ambient mantenendone vive le peculiarità liturgico-sacrali, e su tale via operano anche Svart1 e Sentenza. Lavora invece su coordinate noise Zr 19.84, che accorpa il sottofondo semi-melodico del pezzo originale ad attente rasoiate elettriche. Meno sorprendente la comparsata di Plaine Lugubre, che unisce una voce satanico-catarrale ad un tema da film horror anni '50, e inutile il pezzo metal dei Dark Paranoia, a base di chitarroni e versi black. Nel complesso il tributo ha il merito di ridare - paradossalmente - luce ad un progetto valido ma attualmente perduto come Moëvöt, ma anche di presentarci alcuni nuovi nomi di discreto livello e di cui ci auguriamo di tornare presto a parlare. Il lavoro è impresso su un CDr nero inscatolato in un box slim per DVD con inserto allegato. Buona la grafica e intelligente il tocco ironico che adorna la 'quarta di copertina'. Un titolo da tenere in considerazione.
Michele Viali
http://www.myspace.com/svartkirkerecords