04-06-2011
MELANKOLIA
"Orpheus Down"
(Quartier23)
Time: (58:02)
Rating : 6.5
"Nomina sunt consequentia rerum" direbbe qualcuno ascoltando l'album di questo progetto, che traduce nei fatti l'essenza del proprio nome. Melankolia nasce nel 2009 dalla mente dello statunitense Mike O'Brien, ma il materiale messo a punto in un arco di tempo alquanto largo inizia ad essere registrato solo durante lo scorso marzo, per dar luogo al qui presente debut-album "Orpheus Down". Le dieci tracce hanno tutte una struttura esilissima e assai semplice, basata su due linee di synth, dove una funge da base di sostegno e l'altra da motivo melodico: quest'ultima può assumere 'sembianze' molteplici imitando note di clavicembalo o piano, effetti corali o sinfonici. Tale impianto ha il solo ed unico fine di creare atmosfere malinconiche, sempre in bilico tra colonna sonora e ambient uggioso. A parte qualche buon tema di piano, lo schema non regge bene sulla distanza, soprattutto se ad ascoltare c'è un pubblico già avvezzo a suoni cupi e tristi. L'unico brano in grado di infondere una disperazione totale e che da solo vale l'acquisto del disco è "To The Edge Of The Void", forte di un'ispirazione che fatica a venir fuori nelle altre tracce e che in parte ritroviamo nella successiva "Walk Of Mind", prosecuzione ideale della precedente. In riferimento al settore underground, emergono somiglianze con il progetto austriaco Vinterriket e con il Burzum minimale dei tempi del carcere; più in generale si fa sentire l'influenza di un'elettronica fortemente sintetica, risalente alla fine degli anni '70/primi anni '80 (si pensi ai temi più cupi di Moroder). Confezione elegante in digipak e supporto in CDr nero. L'opera è chiusa da una cover di Vond - side-project di Mortiis - che nulla aggiunge al resto del disco.
Michele Viali
http://www.myspace.com/melankoliaambient