31-01-2011
BARBAROSSA UMTRUNK
"Agharti"
(Twilight Records)
Time: (72:51)
Rating : 8
Nato ufficialmente solo nel 2005, il progetto francese ha già alle spalle tre lavori di lunga durata e ben cinque tra split e collaborazioni, tutti per etichette di peso della scena martial/industrial come War Office Propaganda, SkullLine ed Ufa Muzak. Tuttavia l'ex-trio, ormai condotto in solitaria da Olivier (meglio noto come Baron Von S), è uscito solo nel 2010 dalla 'spirale dei CDr', pubblicando per Ufa Muzak il primo CD ufficiale "Wehrwolf Dharma", mentre l'album in esame, quarto ed ultimo full-length, risale alla fine dell'anno appena trascorso e vede Barbarossa Umtrunk approdare alla corte della lodevole etichetta argentina Twilight Records. Da sempre operante in ambiti sinfonico/marziali dal ricco corredo di samples e spoken words, non senza variabili ambient ed industrial, Olivier ha affinato il proprio stile attraverso release che lo hanno visto collaborare anche attivamente con altri act, come nel caso di "La Couronne De Glace", bel lavoro realizzato lo scorso settembre assieme agli Schattenspiel, progetto che non a caso ritroviamo a dar man forte in un paio di tracce dell'album in esame (edito in un bel digipak in tiratura limitata a 500 esemplari). Forte della notevole esperienza maturata velocemente sul campo e coadiuvato da un piccolo manipolo di collaboratori impegnati con voci e strumenti, l'artista transalpino si ripresenta - per la terza volta nel 2010 - col suo lavoro più completo e bilanciato, nonché il più riuscito: tutto parte dal concept, basato sul mito del regno sotterraneo di Agharti, attorno al quale Olivier erige architetture sonore ricche di riverberi industriali, samples vocali, aperture sinfoniche, spoken words severi, apocalittico fragore marziale ed incursioni sonore (spesso campionate) dal sapore esotico, quello che si sposa ad un progetto che dichiara di esplorare - tra le altre cose - i miti indo-europei. È un lavoro ricco, ben orchestrato ed egregiamente arrangiato quello realizzato da Olivier, che inaugura il lungo ma fluente viaggio d'ascolto con un tema sinfonico dai cori eterei come "Superiores Incogniti", per poi colpire duro col caos industriale di "Les Exiles d'Agarttha"; il primo gioiello arriva con "L'Aiguille Creuse", che s'infiamma apocalittica e minacciosamente sinfonica, fino a toccare il picco d'oscura marzialità quando fanno capolino dei solidi samples vocali in italiano. Olivier sa dosare il suo impeto marziale con arguzia, senza mai strafare in tal senso, come avviene nei due bei brani che coinvolgono i già citati Schattenspiel, entrambi ottimi; dopo l'elettronica soffusa e le voci femminili esotiche di "L'Ile Verte", il Nostro spazza via ogni dubbio inanellando solo brani eccellenti: "Au Coeur Du Monde" serpeggia fra percussioni etniche e suoni industrial/ambient, poi seduce con un ritmo lento e avvolgente, mentre "La Confrerie Sarmoung", complice l'apporto realizzativo di Tamerlan, assume i contorni di una danza ritual/tribale, prima di mutare in elettronica tesa e inquieta... "La Race Qui Nous Exterminera" è semplicemente il momento più duro e possente dell'intero lavoro, tra abrasioni industrial, voci severe e devastante marzialità, ben seguita dall'atto conclusivo "Les Templiers De l'Agarttha", che esplode percussivo in un vortice che irradia potenza, prima che suoni sempre più esotici facciano calare definitivamente il sipario. Barbarossa Umtrunk non è certo il nome che rivoluzionerà un panorama - quello che combina sonorità marziali, industriali e neoclassiche - che molti vedono come appiattito su sé stesso e sui propri rigidi stereotipi, ma va riconosciuto ad Olivier il grande merito di essere cresciuto in fretta sul piano artistico e concettuale, come dimostra ampiamente un lavoro maturo, credibile e ricco di sostanza come "Agharti", summa delle abilità di un artista che ha qualcosa di interessante da dire, in quanto capace di contestualizzare in maniera credibile persino quei suoni esotici così geograficamente lontani dalla Vecchia Europa, ma evidentemente affini nei miti di cui sopra. Un act che si è meritato un posto di rilievo nell'area grigio/bruna in cui si scontrano/incontrano la musica sinfonica, la belligeranza marziale e la durezza del rumore.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/barbarossaumtrunk
http://www.twilight-records.com.ar/