22-10-2010
APOPTOSE
"Bannwald"
(Tesco Organisation)
Time: (50:49)
Rating : 8.5
Il più quotato tra i progetti nati e cresciuti di recente in casa Tesco torna a far parlare di sé con un album delizioso diviso tra magia, inquietudini e leggende. "Bannwald" prende spunto da un fatto reale avvenuto vari anni fa, quando tre sorelle si avventurarono in una vasta foresta della Germania del nord per raccogliere frutti ed erbe e non fecero più ritorno: parte da qui la descrizione sonora di una natura quieta ed oscura che assorbe nel proprio grembo le tre ignare bambine, tra sentori pagani, antiche credenze e zone sconosciute in cui la psiche umana non può né deve evidentemente penetrare. Rüdiger, mente unica di Apoptose, costruisce l'opera partendo dai classici tappeti sintetici forieri di un denso mistero, arricchendoli di molteplici sfumature melodiche, canore e percussive. La Fanfarenzug di Lipsia, ensemble di percussionisti e grande protagonista di "Blutopfer", secondo disco di Apoptose, interviene ad accrescere il pathos delle tastiere in un paio di brani. Antiche filastrocche emergono tra i temi di synth, quasi ad evidenziare un intatto paganesimo sepolto, ma mai morto, tra il fitto fogliame della foresta: esemplare al proposito è la presenza di un canto tradizionale wiccano, intonato da Liz Crow e Heike Robertson in "Hexenring (Merry Meet)". Di contro i motivetti naif e le voci infantili che fanno capolino in vari momenti del disco danno forma alle bambine indifese dinnanzi a qualcosa di inspiegabile e inaccessibile inscenato da voci fatate. Apoptose supera ancora una volta gli stereotipi della dark ambient pur partendo proprio da questo genere: gli elementi folk, melodici e sinfonici vengono uniti ad un impianto di natura post-industrial con echi retrò (si veda la conclusiva "Im Bannwald") per dare forma a paure stregonesche e fantasie paganeggianti. Tornano sia la descrizione della natura incontaminata, già propria del CD d'esordio "Nordland", che la ritualità misteriosa del successivo "Blutopfer", ma stavolta i suoni sono più ricchi e variegati e il risultato finale è ad un livello più elevato. Stupenda la confezione digisleeve a otto pannelli con scritte leggibili in controluce, copertina interna e libretto. Un lavoro da non perdere.
Michele Viali