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Room 104

11-09-2010

NIHIL NOVI SUB SOLE

"Jupiter Temple"

Cover NIHIL NOVI SUB SOLE

(My Kingdom Music/Masterpiece)

Time: (46:28)

Rating : 6

Sebbene bistrattata e chiacchierata fino alla nausea, la scena martial industrial continua ad avere ammiratori che finiscono col cimentarsi nei suoni guerreschi, echi di epoche lontane e simbolo di un coraggio che tende ormai a latitare nel mondo occidentale. Nihil Novi Sub Sole è un esempio dell'interesse che ancora miete il genere: il progetto, dopo un paio di comparsate su compilation, debutta con questo "Jupiter Temple", ben confezionato in una custodia digipak di formato A5. Dietro il nome latino si cela l'olandese Marco Kehren, già ampiamente attivo nel settore metal con gli act Bethlem e Deinonychus, e passato adesso alle sonorità elettronico-ambientali per dipingere campi di battaglia di epoche recenti e lontane. La ricetta utilizzata è ben nota a chi segue il genere: evocativi tappeti di synth dall'andamento neoclassico, epico o celebrativo a seconda delle occorrenze, vengono uniti a percussioni trionfali, voci corali in lontananza e campionamenti vocali di oscura provenienza. Con fare cinematografico ed un'eccellente resa audio vengono ricreate ambientazioni di epoca classica (il riferimento alla romanità è sottolineato già nel nome e nel titolo dell'album) con particolare attenzione per i toni patetici ("Die Angeklagten", "Avvenimento Traumatico", "Obedience To None") e le atmosfere cupe ("Walking Over Mother Disease", "Idolatry", "Stigma"): due facce della stessa medaglia tipiche di questo tipo di dischi. I fasti imperiali sembrano dare il 'la' per un facile collegamento con l'Italia e col ventennio fascista, fatto sottolineato da un paio di titoli in italiano, ma soprattutto dal pezzo "Fellonia Con Sangue", in pratica una colonna sonora che scorre sotto le parole di Benito Mussolini, allorché pronunciò la dichiarazione di guerra nel 1940 ("Vincere! E vinceremo..."). Per essere un progetto di ultimissima generazione, Nihil Novi Sub Sole non aggiunge nulla a quanto già proposto dai grandi nomi, ma anzi tende a ripercorrerne ossessivamente le orme, i suoni e gli ideali. Il pensiero corre in modo particolare ad act più datati come Puissance e Toroidh, o più recenti come Triarii e Arditi. Niente di nuovo dal fronte marziale, dunque. A voi la scelta se curiosare nei nuovi album derivativi o rimanere fermi agli immortali senatori del settore.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/nihilnovisubsoleofficial

http://www.mykingdommusic.net/