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Room 104

25-06-2010

GENOCIDE ORGAN

"Leichenlinie"

Cover GENOCIDE ORGAN

(Tesco Organisation)

Time: (50:46)

Rating : s.v.

"Leichenlinie" veniva stampato per la prima volta in LP nel 1989, in un'edizione di soli 291 esemplari. Sebbene sia stato inizialmente venduto a fatica, nel corso degli anni divenne un oggetto di culto sfrenato raggiungendo quotazioni stratosferiche nel mercato dei collezionisti. Il disco fu poi ristampato in CD nel 1999 e pubblicato in allegato a "The Truth Will Make You Free", quarto LP da studio della band tedesca: anche questa edizione finì sold-out, mentre aumentava sempre più la richiesta del pubblico. Finalmente in occasioni dei 20 anni dall'uscita del disco la Tesco ne mette a punto sia una versione CD che una ristampa 'anastatica' del vinile con l'aggiunta delle due tracce bonus "This Is No Lie" e "Amazade Y Negri", originariamente pubblicate nella compilation giapponese "Monochrome Meditator" del 1991. L'LP, finito fuori catalogo in pre-ordine, è accompagnato da un certificato di autenticità con su scritto il nome del possessore ed è quasi identico alla versione originaria, con l'eccezione del nuovo numero di catalogo "Tesco 080" e i due brani aggiuntivi. Ne viene riprodotto altresì il medesimo artwork con la larga placca di metallo illustrata con l'ormai celebre 'fila di cadaveri', dei particolari collage sul retro non uguali per tutti gli esemplari e l'inserto rigido di formato A4. Il CD ha la medesima tracklist ed è confezionato in un elegante digipak a rilievo con minime note informative all'interno. "Leichenlinie" fu probabilmente il disco che più di ogni altro cambiò suo malgrado il concetto di industrial music: segnò di netto il limite con quella che oggi viene definita la old-school industrial dei vari Throbbing Gristle, M.B., SPK, Whitehouse e via dicendo. Parimenti inaugurò le produzioni della Tesco Organisation, che contribuirono a disegnare le coordinate di un nuovo corso. Le undici tracce del disco hanno dei connotati stilistici uniformi, ma mantengono delle peculiarità proprie che ne garantiscono una incredibile e immediata riconoscibilità. L'anima dell'opera è divisa tra feroci distorsioni vocali, brutali temi sintetici che sembrerebbero generati strusciando i suoni sull'asfalto, rumori trasformati in ritmiche anomale e sfasate, eco di una fonderia adattata a sala torture (grandiosa in questo senso rimane "Klaus Barbie") e alcuni indimenticabili samples estratti da fonti cinematografiche o da archivi storici (inquietante la voce di Goebbels nella conclusiva "Keiner Kommt Züruck"). Le due tracce aggiuntive sono aderenti allo stile dell'album, con tematiche legate al successivo "Save Our Slaves" del 1991. "Leichenlinie" rimane a vent'anni dalla prima uscita un disco imprescindibile per chiunque sia interessato alla musica industrial, ma dall'alto della sua grandezza può risultare anche un incomprensibile melange di non-musica per i tanti che non frequentano d'abitudine certe sonorità. Se da una parte avremmo dunque preferito dare '10' come voto, dall'altra abbiamo reputato giusto assegnare un 'senza voto', evitando così di consigliare in modo unilaterale l'acquisto di un album che potrebbe risultare indigesto per vari motivi.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/genocideorgan

http://www.tesco-germany.com/