20-05-2010
SCHUSTER
"Breaking Down Into His Own Oblivion"
(Adeptsound)
Time: (58:23)
Rating : 7
Ritorna a farsi vivo un nome di vecchia data: creato dalla mente dell'australiano Tim Bayes durante gli anni '80, Schuster ha visto la sua apparente fine ormai svariato tempo fa, per essere poi 'riesumato' di recente all'interno del catalogo della Adeptsound, già produttrice di altri progetti co-firmati dallo stesso Tim Bayes. "Breaking Down Into His Own Oblivion" viene licenziato sia in formato mp3 che in una limitatissima tiratura di 50 esemplari in CDr con confezione realizzata a mano, scelte che evidenziano un'apertura verso le tecnologie più recenti, mantenendo vive anche le strade battute dai collezionisti. Dal punto di vista audio alcuni passaggi sono altamente incisivi: delle cinque tracce incluse nel disco svetta in particolare la lunga e ossessiva "I'm Living In My Own Corpse", un drone ventoso e continuo che si dipana per oltre venti minuti, una sorta di colonna sonora per desertificazioni mentali che non lascerà indifferenti gli amanti di una certa ambient isolazionista e minimale. Sebbene con lievi variazioni, anche le altre tracce godono del medesimo approccio compositivo, forte di probabili field recordings manipolate sapientemente in studio. L'insistenza su toni prolungati viene rinforzata in alcuni frangenti ("Your House Is Marked" e "Manasarovar") sia da inserimenti ritmici che rimandano ad una laptop music realizzata con grande gusto ed attenzione, sia da scosse rumoristiche che rompono il silenzio. Gli spoken-word disseminati in più parti fanno leva sui testi di D. H. Lawrence, probabile fonte ispiratrice dell'intero lavoro. Rimane arduo incanalare il disco in semplici catalogazioni: "Breaking Down..." rimane una personale riflessione "sulla vita, la decadenza, l'omicidio e la morte", espressa in termini moderni e sibillini, capaci di descrivere sensazioni a partire da piccoli rintocchi cullati da calmi oceani di suoni. Evocativo.
Michele Viali
http://www.myspace.com/ltschuster