11-05-2010
PHRAGMENTS & KORINTH
"Mysteries Of The Greylands"
(Greytone)
Time: (63:54)
Rating : 8
La neonata Greytone, etichetta dark ambient/industrial lombarda estremamente professionale e determinata che promette ottime cose, non poteva aprire i battenti in modo migliore: la sua primissima release è infatti questa gustosa collaborazione fra i due progetti slovacchi Phragments e Korinth, già elogiati su queste pagine per le loro eccellenti gesta passate. L'opera in esame, racchiusa in una confezione digipak essenziale e calzante, sviluppa attraverso cinque tracce il lavoro di concertazione messo a punto dai due act di Bratislava nell'arco di tre lunghi anni, spesi realmente fianco a fianco per dar vita ai "misteri delle lande grigie". Il possente fragore marziale di Phragments cede il passo e sembra essere principalmente Korinth a dettare la rotta, ma i due act trovano negli spunti neoclassici (caratteristica comune ai lavori passati di entrambi) il giusto punto d'incontro: ce ne dà ampia dimostrazione l'opener "The Entrance", dove la materia ambient è realmente inquietante nel suo macchiarsi di tinte industriali, sulle quali si innestano prontamente mirabili inserti sinfonici di grande effetto. Le cinque tracce dell'opera delineano i contorni di un vero e proprio viaggio attraverso territori oscuri e misteriosi, la cui coltre è impenetrabile in frangenti quali "The Rebirth Of Symbols" e "Confronting Archetypes" (simboli e archetipi sono, appunto, alla base dell'intrigante concept), nere ed opprimenti gemme dove la materia sonora viene elaborata con estrema abilità. Per contro, "Long Forgotten The Mirror" presenta un taglio più celestiale, fra cori angelici ed ancora ottimi inserti neoclassici, ma si tratta di angeli persi in un limbo oscuro che nulla ha a che vedere col Paradiso, come rivelano gli oltre trenta minuti della conclusiva "The Greylands", fra battiti severi ed un maestoso incedere sinfonico dove la luce non affiora mai. Cinque episodi che confermano la classe dei musicisti coinvolti, maestri nel modellare superbamente la materia sonora più oscura e nel renderla capace di evocare immagini suggestive con immane forza, grazie anche alla perizia tecnica (eccellente l'uso dei campioni) ed al mirabile lavoro di produzione. Un inizio coi fiocchi per un'etichetta che ci regalerà molte altre soddisfazioni: gli adepti del verbo sonoro più oscuro ed opprimente prestino la dovuta attenzione, partendo da questa imperdibile uscita.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/phragmentsindustrial