13-04-2010
LE SILENCE DES RUINES
"Le Silence Des Ruines"
(Marbre Negre)
Time: (26:02)
Rating : 7
Dopo avere ben accolto il nuovo full-lenght del duo iberico Persona, torniamo ad occuparci della loro etichetta Marbre Negre, che nell'occasione ci presenta l'EP di debutto per Le Silence Des Ruines, progetto di quel Nicolas F. già attivo con l'altro solo-project Jörvallr (è di pochi mesi fa lo split-CDr con protagonisti l'artista dell'Alsazia ed il nostro J Orphic "Propaganda '900", edito dalla SkullLine). L'esordio ufficiale per Le Silence Des Ruines, racchiuso in una pregevole confezione A5, è stato prodotto in soli 100 esemplari numerati a mano e viene rilasciato in forma di CDr professionale, alla stregua del succitato split, e le sei tracce presentate evidenziano nette differenze fra questo nuovo progetto, orientato prevalentemente verso sonorità marziali, e Jörvallr, più incline ad un neofolk/martial completo di parti cantate. Il piglio marziale di Le Silence Des Ruines si presenta sempre moderato nei toni, come dimostra da subito la fosca opener "La Mort Noire", oscura e minacciosa ma sempre controllata nel suo impeto; stesso discorso per "Lé Declin De Nos Sentiments", capace però di una notevole forza evocativa e forte di un suggestivo recitato in lingua francese. Se "Le Chant Du Souvenir" si presenta più ariosamente tenue, fra synth dal taglio sinfonico e campionamenti vocali sfuggenti, non da meno è "Retour Au Front", malinconico e dolente viaggio dai tratti vagamente 'cosmic' con un finale per organo il cui mood aggiunge colore alle immagini evocate; il suono torna a farsi marziale con l'industriale ed oscura "La Marche Des Damnés", in vero molto suggestiva, mentre l'atto conclusivo "Le Lion Et L'Aigle" mantiene la moderatezza dei toni propria dell'intera opera, sfoggiando però una maggiore intensità grazie al suo piglio bellicoso ed a trame sonore più pompose, sempre ammantate di un'oscurità che dà sapore a strutture che puntano esclusivamente all'efficacia del mood, evitando accuratamente di uscire dagli schemi. L'artista francese non si presenta quindi certo come innovatore all'interno della scena marziale (fra certi addetti ai lavori i paragoni con Arditi o A Challenge Of Honour si sprecano), ma la caratura e l'efficacia delle sue composizioni, già così valide alla prima uscita discografica (che consigliamo di recuperare in fretta, vista l'esigua tiratura), ci fanno sia plaudire al suo buon gusto compositivo ed alla sua capacità realizzativa che sperare in importanti sviluppi futuri (ampiamente possibili, specialmente con una produzione più potente).
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/lesilencedesruines