01-02-2010
HALO MANASH
"Language Of Red Goats"
(Aural Hypnox)
Time: (50:42)
Rating : 7.5
Dall'opera in esame cominciamo il nostro percorso di conoscenza della finlandese Aural Hypnox, etichetta nata per diffondere le uscite dei vari progetti di un piccolo gruppo di artisti (facenti capo al collettivo Helixes.org, così come la stessa label di Oulu ed il distributore BSAH ad essa collegato) dediti a sonorità per lo più ritualistiche, atmosferiche e dark ambient dai nobili intenti, in stretto legame con la natura e la spiritualità ad essa collegata. E con "Language Of Red Goats", lavoro limitato a 920 esemplari racchiusi nella fatidica confezione cardboard rifinita a mano (uno dei pregiati marchi di fabbrica di casa Aural Hypnox), cominciamo anche il nostro piccolo viaggio nella storia di Halo Manash, progetto condotto da Antti Haapapuro (titolare della Aural Hypnox ed impegnato anche con Aeoga, Arktau Eos, Aural Holograms, I.Corax e persino coi doom metallers Dolorian) assieme ad Aki Cederberg con all'attivo complessivamente otto pubblicazioni: segnatamente sei per la label finnica, una per l'affiliata - e già archiviata - Blue Sector (il CDr di debutto "Se Its En") ed una per la francese Kaosthetik Konspiration (il vinile + DVD "r.A.S.H.n.k.a-RA" del 2007). Halo Manash è un progetto nato sul finire degli anni '90 e dedito - come le note ufficiali tengono a precisare - alla 'musica elementale', creata attraverso suoni organici (ossa e corni), strumenti tradizionali e/o costruiti in proprio e suoni elementali, combinati attraverso l'uso dell'elettronica per ottenere un suono capace di spaziare dalle trame ambientali più profonde e riflessive allo stupefacente fragore ritmico della più intensa e pura ritualità. A differenza dei precedenti lavori, molto più ricchi nella strumentazione impiegata e nelle conseguenti trame sonore (si pensi soprattutto ad un album come "Par-Antra I: Vir"), "Language Of Red Goats", uscito ad inizio 2008, presenta un suono ambientale in palese odore di field recordings, basato su di un unico tema sonoro ripartito nell'arco delle tre lunghe tracce del dischetto. Nella fattispecie, per le registrazioni sono stati impiegati solamente gong, campane, bocce metalliche e strumenti a fiato (nonché stormi di uccelli, come specificano le note ufficiali), per un risultato sicuramente più primitivo nel suo approccio meditativo/spirituale e minimale sul piano squisitamente strumentale. Il lungo tema tripartito si presenta in una plumbea e dilatata forma ambientale, sulla quale si innestano i suoni estremamente rarefatti dell'esigua strumentazione impiegata, in un'occasione che non ha previsto neppure l'utilizzo delle parti vocali. Senza dubbio i lavori precedenti regalano emozioni più forti col loro intreccio strumentale più complesso e sfaccettato, ma la qualità del suono di Halo Manash, con le sue finalità nobili, pure e sincere, le atmosfere evocate ed il suo indubbio potere di connessione con gli elementi e le forze che governano un mondo troppo spesso dimenticato dal cosiddetto 'uomo moderno', riesce a trasmettere sensazioni che non potranno lasciare indifferenti i cultori delle sonorità oscure di maggiore intensità spirituale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.helixes.org/halomanash/