04-01-2010
RAPOON
"Dark Rivers"
(Lens Records)
Time: (66:44)
Rating : 7.5
Tra le varie uscite che il prolifico Robin Storey (meglio noto come Rapoon, nonché ex-Zoviet France) ci ha proposto per l'anno appena passato c'è l'ottimo "Dark Rivers", disco geograficamente autobiografico, licenziato dall'interessante label statunitense Lens Records. Il CD contiene riflessioni sonore riguardanti una particolare zona della Gran Bretagna: quella che dal Solway Firth si estende fino alla Northumbria, desolato punto di confine tra Inghilterra e Scozia che, oltre ad aver dato i natali all'autore, è luogo di antiche superstizioni e, nell'immediato dopoguerra, anche sede top secret per esperimenti militari riguardanti l'allora guerra fredda. Tutto ciò dà ispirazione alle undici tracce, mediamente sviluppate secondo la tecnica più tipica di Rapoon, ovvero motivi circolari ripetuti in loop. Ma in questo caso non mancano parecchie variazioni ad un approccio ormai ben noto: Robin utilizza diversi giri percussivi dai toni a loro volta potenti o lievi a seconda delle occorrenze, rumori ritmici, droni cosmici, flebili motivi melodici, tribalismi elettronici, spoken word frutto di campionamenti (tra questi svetta quello di Terrance McKenna posizionato in apertura del disco) e voci rielaborate in studio. Ne scaturiscono temi atmosferici, ma anche tracce di puro astrattismo noise che riescono a creare un'atmosfera fredda e ipnotica, fugando ogni rischio di manierismo. Le sonorità calde e più prossime agli strumenti si dividono la scena con partiture meccaniche e scabre, mentre passaggi dalla resa audio ricca si alternano a momenti riflessivi in cui i suoni scarni vengono appena accennati. La gelida bellezza minimale della sterminata "This Side Of Zero" segna il cuore di un album che racchiude in sé un ventoso mistero, lo stesso che ritroviamo nelle suddette lande desolate. Gran disco in assoluto, fatto con gusto e mestiere: tra i risultati migliori del Rapoon targato 2009 e acquisto altamente consigliato per chi ama le ambientazioni imbastite da Robin Storey.
Michele Viali
http://www.the-edge.ws/pretentious/rapoon/Rapoon/home.html