Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

28-12-2009

NINTH DESERT

"Neyss"

Cover NINTH DESERT

(Deserted Factory)

Time: (56:48)

Rating : 5.5

Uscito alla fine del 2008 in un'edizione di sole 150 copie, "Neyss" è a tutt'oggi l'ultimo album realizzato dal progetto francese Ninth Desert, stampato peraltro quasi in concomitanza con il lavoro a quattro mani "Ainos", messo a punto insieme a Matériel Brouiller. L'album è un coacervo di sonorità meccaniche astratte, basato su movenze metalliche e teso verso infrequenti atmosfere gelide. Le poche ambientazioni ispirate dalle tracce rimandano a location artificiali, stanze asettiche e isolazionismo mentale. Se la parte iniziale si lascia andare ad una vivacità maggiore, segnata da sibili insistenti ("Karn") collocati su frequenze alte, struttura poi ripresa anche in "Tans", dalla metà del CDr si scivola verso un silenzio crescente, prima rotto da piccoli brusii velati ("Trees") e da minimi intervalli sonori ("A.W." e "Krann"), fino ad arrivare a sezioni totalmente mute in "Stalker", appena 'sporcate' da qualche fredda risonanza. In generale "Neyss" appare come uno studio unilaterale su alcune derive dell'elettronica con esiti di impatto non immediato, scevro da connotazioni ambientali (eccetto sporadici sentori di oscurità soprattutto nel finale) e, purtroppo, povero di informazioni per quel che concerne le finalità e i mezzi usati nell'opera. Sul disco regna sovrano il silenzio squarciato da rumori per nulla aggressivi: alla fine l'approccio all'ascolto risulta difficoltoso, e anche le sperimentazioni perpetrate per quasi un'ora non trovano sempre una chiara ragion d'essere. Confezione scarna, ma non è una novità per le uscite della Deserted Factory.

Michele Viali

 

http://ninthdesert.free.fr/

http://www.desertedfactory.com/