25-11-2009
CRISIS
"Reactor4"
(Syndrom Records)
Time: (39:28)
Rating : 7
Di rado capita di incappare in qualche autore che cerca di piegare uno stile smaccatamente dark ambient a tematiche reali e a concreti avvenimenti di cronaca. Uno di questi progetti è il qui presente Crisis, proveniente dall'Inghilterra e al debutto assoluto con l'ambizioso "Reactor4", disco relazionato, già dal titolo, al reattore nucleare che esplose nel 1986 nella centrale di Chernobyl, e che cambiò in una certa misura anche la nostra vita. Una tematica impegnativa e coraggiosa che se da un lato potrebbe avere il sapore di una denuncia "per non dimenticare" il fatto, dall'altro potrebbe essere una mera riproposizione di uno spaventoso avvenimento da cui estrapolare paura. Comunque sia l'intero lavoro ridà corpo a quella catastrofe, ai momenti d'orrore e alla devastazione che ne conseguì di lì a poco negli insediamenti circostanti. I suoni analogici, creati usando vecchi strumenti elettronici ed alcuni campionamenti, hanno una resa secca e arida; i dieci brani trasudano morte biologica e non godono di grandi variazioni, cercando di estrarre emozioni da una progressione sonora che mima spesso ("Neutron" e "Strom") l'ossessività di un allarme e i lenti movimenti di un gigantesco macchinario. Tra i rumori ferrosi e freddi trovano spazio alcune voci recuperate dai programmi che all'epoca commentavano l'apocalisse, o soluzioni che propendono per esili ricerche ritmiche ("Caesium-137"). L'unica eccezione stilistica occorre in "Prypiat" (nome della cittadina, ora abbandonata, adiacente la centrale), basata su toni calmi e piatti che rimandano alla quiete prima della tempesta. Le modalità di assemblaggio dei suoni sono semplici, se non a volte un po' arcaiche, e lo stile è mediamente più scarno rispetto ai classici prodotti del genere, ma il tutto si sposa bene con la desolazione dell'agghiacciante tema trattato, lasciando un profondo solco d'inquietudine nell'ascoltatore.
Michele Viali
http://www.myspace.com/syndromrecords02
http://www.syndrom-records.com/