10-11-2009
HADEWYCH
"Hadewych"
(Tuchtunie)
Time: (49:01)
Rating : 7
Dopo alcune uscite in formato CDr la label olandese Tuchtunie decide di passare a produzioni più raffinate iniziando il nuovo corso con il valido album d'esordio dell'act Hadewych, capitanato da quel Peter Johan Nijland che qualcuno ricorderà come membro di Volksweerbaaheid, gruppo meteora apparso anche nel catalogo della Hau Ruck! di Albin Julius. Il disco eponimo è strutturato attorno ad una gran varietà di strumenti che fondono ottimamente l'anima elettronica a quella classica, senza tralasciare una forte considerazione per i suoni folk (si veda al proposito l'uso del bodhran e della fisarmonica) e le soluzioni più sperimentali, dovute, tra l'altro, all'impiego del piano preparato. La resa audio valorizza la potenza delle percussioni e le molteplici sfumature dei suoni, che danno vita ad un lavoro compatto e uniforme in grado di disegnare ambientazioni oscure e malinconiche rinforzate da rari inserimenti vocali molto mirati, con connotazioni melodiche o prettamente recitate. Le ritmiche giocano un ruolo chiave nel dare un contorno ritualistico a brani ("A Forest Of Wyrd" e "Gentle Art Of Incineration" su tutti) che tendono spesso verso una sorta di shoegaze sui generis, in grado di collegare la band anche ad orizzonti più mainstream. Il disco è realizzato con grande perizia tecnica (il mastering è affidato a Frank Boeijen dei The Gathering) e buon gusto nell'assemblaggio dei suoni, altrettanto dicasi per la confezione apribile in legno e stoffa con (sembra) foglie inserite all'interno di un ulteriore involucro di plastica. Peccato che la tiratura sia di sole 165 copie (attualmente ancora disponibili presso i maggiori distributori), ma è presumibile che a breve ne sarà prodotta anche una versione più accessibile.
Michele Viali