12-08-2009
VORTEX
"Phanopoeia"
(Tesco Organisation)
Time: (48:03)
Rating : 7
La Tesco ci ha ormai abituati a progetti che prendono vita da idee ricercate e complesse, così come ad autori che propongono sperimentazioni concettuali o che usano l'audio come mezzo per descrivere una particolare realtà o status mentale. Non si discosta da questo standard l'esordiente moniker Vortex, progetto tedesco il cui nome ci rimanda alla corrente culturale del Vorticismo, che ebbe vita in Inghilterra tra il 1913 e il 1915. I non pochi legami con il Futurismo ne fanno una corrente astratta e dinamica al tempo stesso, capitanata, tra gli altri, da Ezra Pound, la cui voce compare all'interno dell'album. Teoricamente applicabile ad ogni forma espressiva, il Vorticismo manca storicamente di un rappresentante proprio alla voce "musica", ragion per cui Vortex potrebbe essere considerato il primo progetto che tenta di mettere in 'note' i dettami di questa corrente. Il nostro sfrutta ovviamente le coordinate dell'elettronica per dare vita a tracce che assomigliano effettivamente ad un vortice, fatto di sonorità riconducibili per alcuni aspetti basilari a Russolo, ma che non mancano di portarci anche nei paraggi di Lustmord o della Loki Foundation: ciò per spiegare come il rumore e i campionamenti vengano manipolati fino a raggiungere uno scopo preciso, non collocabile in modo precipuo dalle parti della dark ambient, sebbene se ne evinca l'ascendente, ma nemmeno in uno sperimentalismo fine a sè stesso. Un forte senso di oscurità interiore si mescola ad una vertigine crescente sormontata in talune occasioni da tappeti sonori potenti, in grado di materializzare una notevole energia. Quella di Vortex non è musica d'atmosfera: assomiglia più ad una traduzione audio dei quadri più astratti dei Vorticisti, con una chiara tendenza a riproporre le medesime sensazioni eccessive. Rimangono notevoli alcune soluzioni pararitmiche in "Close To The Edge" e "The Process", ma soprattutto i tribalismi presenti in "Roads". Nel finale subentrano piccole concessioni a suoni più morbidi, ma senza scadere nella semplicità. Da gustare ad alto volume con le cuffie, per non disperderne l'essenza tra i brusii esterni. Resa audio comunque eccellente a prescindere, e confezione lussuosa che non lascia indifferenti, come di norma quando a produrre è l'etichetta di Mannheim.
Michele Viali
http://www.myspace.com/vortexphanopoeia