03-06-2009
ERDEM HELVACIOGLU
"Wounded Breath"
(Aucourant Records)
Time: (56:00)
Rating : s.v.
A dispetto di una non grande notorietà nel settore 'oscuro', il turco Erdem Helvacioglu gode di una buona risonanza nel più ampio emisfero dei compositori di colonne sonore e degli sperimentatori tout court, fatto che è largamente testimoniato dal curriculum vitae che l'autore stesso fornisce nell'inserto allegato al CD. Accostabile per alcuni aspetti al nostro Teho Teardo o agli Olhon, Erdem mostra in quest'album la sua attitudine più dura, elaborando cinque tracce di musica concreta che lo legano a distanza di tempo all'immortale Luigi Russolo. Rumori flebili e metallici vengono utilizzati per descrivere realtà naturali o per suggerire pensieri, ogni passaggio risulta pulito e tenue, evitando così gli estremismi del panorama noise e power-electro, ma anche le concrezioni più feroci di alcuni titoli a firma Maurizio Bianchi. Gli esiti migliori emergono laddove vengono ricostruiti i suoni di elementi naturali, come l'acqua e il ghiaccio in "Below The Cold Ocean", la sinuosità della fiamma in "Dance Of Fire", o ancora i movimenti dei cristalli in "Lead Crystals Marbles". In questi casi viene elaborato una sorta di audio-espressionismo che ricompone in modo visionario la realtà. Risulta invece più schematico l'accostamento tra accumuli sonori e temi che riguardano l'interiorità umana, tanto che le due ultime tracce rischiano di perdere il filo conduttore con la sostanza, proponendo un involucro ammaliante (soprattutto nella conclusiva title-track) ma freddo. Più in generale "Wounded Breath" è un grande esercizio di stile esente da atmosfere o emozioni particolari, forse concepito troppo col cervello, ma studiato in modo peculiare e mai vittima di rumori casuali. Purtroppo solo i pochi appassionati del genere sapranno coglierne in pieno l'essenza. Album di nicchia.
Michele Viali
http://www.erdemhelvacioglu.com/
http://www.aucourantrecords.com/