23-03-2009
KREUZER
"In Hoc Signo Vinces"
(The Eastern Front)
Time: (62:39)
Rating : 6.5
Un'imponente croce di Gerusalemme, un celebre monito in latino ("In Hoc Signo Vinces") e un nome che non lascia adito a dubbi collocano in ambito marziale il primo album - "made in Holy Land", come ama specificare l'autore - del progetto israeliano Kreuzer. Tutto il lavoro ruota attorno al tema della crociata, con tanto di profilo psicologico, stampato internamente alla bella copertina, del cavaliere intento a partire per la Terra Santa. Non sorprende dunque trovarsi dinnanzi a sonorità elettroniche post-industriali che mirano a ricostruire ambientazioni guerresche, ma anche legate a tetri pensieri di morte provenienti dal seno della Chiesa. Campionamenti e stratificazioni sintetiche e rumoristiche sono il terreno su cui si sviluppa il ruolo predominante delle percussioni, che, sebbene possenti, appaiono pulite e non eccessivamente 'lavorate', quasi uscissero da una vecchia drum-machine. Nella sua ampia durata, di oltre un'ora, "In Hoc Signo Vinces" riesce in alcune occasioni ad imbeccare le classiche atmosfere da colonna sonora, soprattutto nella prima parte del lavoro, con pezzi quali "Concille De Clermont", "Deus Lo Vult" e "Our Sights Are Set At The Holy Land", dove viene ben dosata la carica oscura e guerresca con quella di ascendenza medievale; per contro la tensione va scemando nella seconda parte del lavoro, dove si susseguono alcune tracce (come il trittico finale sul Graal) di anonimo ambient-noise, che perde stilisticamente di vista il tema centrale. Kreuzer aderisce in pieno al verbo marziale ancora tanto in voga, accostandosi in particolare, e a più riprese, alle realizzazioni di gente come Toroidh e Arditi: non siamo agli stessi livelli (se non altro per la perizia con cui vengono assemblati i suoni), ma chi ama le 'arie' da battaglia saprà apprezzare a dovere questo album.
Michele Viali
http://www.myspace.com/kreuzermusic
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