23-02-2009
A CHALLENGE OF HONOUR
"No Way Out"
(Vrihaspati Recordings)
Time: (56:16)
Rating : 5.5
A distanza di oltre tre anni dall' ultimo album "Seven Samurai", e dopo un folto numero di ristampe e live, il famoso progetto olandese A Challenge Of Honour torna a produrre qualcosa di nuovo, e lo fa cambiando nettamente stile. Negli ultimi tempi Peter Savelkoul (titolare della band) si è specializzato nel suonare vari strumenti, e decide ora di distaccarsi da quell'industrial marziale che gli ha garantito in passato una notorietà imponente, nonché vendite notevoli in un settore tutto di nicchia. La prima cosa che salta all'attenzione in "No Way Out" è la presenza continua e insistente di semplici ritmiche elettroniche, sorta di basi utili per tutte le stagioni atte a sorreggere una strumentazione che varia dalle chitarre (elettrica e acustica) al piano, dalle tastiere d'ordinanza agli archi, ma con il limite di non riuscire ad imbeccare melodie convincenti, se non nella struggente title-track di matrice neoclassica. La voce, ora ampiamente utilizzata, manca di forza e viene coperta dalla strumentazione, e anche le due ballate neofolk ("A Last Goodbye" e "City Of Decay") non riescono ad essere trascinanti. I toni marziali sono scomparsi e i riferimenti alla new wave (Joy Division, New Model Army), avanzati a più riprese nella presentazione dell'album, rischiano di essere fuorvianti. In realtà Peter vira verso un vero e proprio pop apocalittico, sulla scia di quanto fecero - con ottimi risultati - gli Ostara di "Ultima Thule": alcuni pezzi possono ricordare lo stile di Leger Des Heils, senza eguagliarne la drammaticità, o di certo Dernière Volonté, pur mancando della brillantezza che ha reso grande il progetto francese. L'unico aspetto interessante di "No Way Out" sono alcune atmosfere malinconiche, anche se alla fine non c'è nessun brano che rimanga veramente impresso e l'album risulta in fin dei conti fiacco, soprattutto se pensiamo alla poderosa carriera che si erge alle spalle di questo flebile disco. I ricordi vanno tutti al florido periodo industrial, che con meno mezzi garantiva a Peter risultati nettamente più incisivi. Svolta discutibile e occasione mancata.
Michele Viali
http://www.a-challenge-of-honour.net/
http://www.steinklang-records.at/