26-01-2009
LULL
"Like A Slow River"
(Glacial Movements)
Time: (60:15)
Rating : 7
La label italiana Glacial Movements assolda un altro nome di peso per continuare il proprio discorso intorno alle sonorità ipotermiche, così, dopo Rapoon, arriva Lull, il longevo progetto creato dal celebre Mick Harris, già membro di nomi importanti, sebbene differenti nei suoni, come Napalm Death e Scorn. Come di norma l'album viene presentato in una lussuosa confezione digipak strutturata su tre pannelli, con i ghiacci a farla da protagonisti nelle belle foto. "Like A Slow River" si sviluppa attraverso quattro lunghe tracce e una breve chiusa: tanto basta per fissare le coordinate di un album monolitico, tutto giocato su droni piani e levigati che si stendono rigidi come ghiaccio sulla superficie marina. Il fiume lento del titolo spiega lo scorrimento pacato dei suoni, da cui emanano sentori naturali e polari che sprigionano un grande senso di tranquillità, a tratti minato dal brivido dell'infinito. L'oscurità fa capolino a più riprese senza avere i classici effetti destabilizzanti, ma mirando piuttosto a sottolineare un'aura di pacifica solitudine ed impenetrabile mistero. L'album si inscrive in un settore che sta diventando un genere: alludo a quell'ambient gelida (meglio definita come isolazionista) verso cui virano tanti autori, ma che solo questa etichetta italiana sta riuscendo a trasformare in un vero e proprio angolo di magia, riuscendo a dar senso a ciò che per molti è solo un vezzo artistico di passaggio. Lull aggiunge il suo contributo unendo gusto e mestiere, ma è solo un tassello di un piccolo grande catalogo che andrebbe gustato per intero.
Michele Viali
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