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Room 104

19-04-2008

DALLE NUOVE MUSICHE AL SUONO MONDIALE

LAIBACH

Cover DALLE NUOVE MUSICHE AL SUONO MONDIALE

Ossigeno, Torino, 31/03/2008

di Roberto Alessandro Filippozzi

foto Belgica Urriola

Setlist LAIBACH:

Intro - Fratelli d'Italia
Germania
America
Anglia
Rossiya
Francia
Italia
España
Yisra'el
Türkiye
Zhonghuá
Nippon
Slovania
Ourtro - NSK

Bis:

Tanz Mit Laibach
Alle Gegen Alle
Du Bist Unser
Hell:Symmetry
Achtung!
Das Spiel Ist Aus
Outro - Laibach Medley

Dopo quasi trent'anni l'alone leggendario che circonda da sempre i LAIBACH non smette di fare proseliti e le occasioni per vedere all'opera nel nostro Paese la seminale band slovena non sono certo mancate nel corso degli ultimi anni, sebbene la scelta di esibirsi in giorni infrasettimanali abbia giocato senza dubbio a sfavore di coloro i quali non risiedevano nelle vicinanze delle città toccate. Anche il sottoscritto si era purtroppo perso ambedue gli ultimi passaggi in Italia della band, ed il ricordo restava pertanto ancorato al 2003, quando i Laibach si esibirono a Prato proponendo un set all'epoca ancora incentrato su "Jesus Christ Superstar" (1996) e "NATO" (1994). Nel frattempo altre due grandi opere a firma Laibach sono state pubblicate ("WAT", proprio nel 2003, e "Volk" nel 2006), e pertanto la curiosità di vedere la band alle prese col nuovo materiale, soprattutto quello estremamente particolare dell'ultima fatica in studio, era letteralmente alle stelle. E stavolta, toccando a Torino l'onore di ospitare il colosso sloveno, almeno per chi vi scrive non esistevano impedimenti di alcun tipo, per fortuna. Grazie al solerte lavoro ed all'ottima organizzazione a cura dei 'soliti noti' della scena piemontese (Musica 90 ed il sempre indaffarato Fabrizio Modonese Palumbo dei Larsen), il concerto torinese dei Laibach è stato inserito all'interno di un festival estremamente eterogeneo a titolo "Dalle nuove musiche al suono mondiale", rassegna musicale che si svolge all'interno dell'Ossigeno, accogliente e funzionale tendone posto all'ingresso di quell'ormai famoso Parco Stura (tristemente ribattezzato 'Tossic Park' a causa delle permanenza violenta dei pusher nordafricani) che col tempo si sta lentamente cercando di riqualificare. L'inizio del concerto è previsto per le 21:00, ma il lento affluire degli astanti spinge ad aprire le ostilità non prima delle 21:30, quando la selezione musicale pre-concerto termina per lasciar spazio ad un'introduzione a base di marcette militari: sembra il segnale d'inizio, ma sebbene i fans più fedeli comincino ad accalcarsi sotto al palco, la cosa si protrae per 40 minuti e accende qualche animo meno paziente... Finalmente alle 22:10 si comincia davvero, ed a fare da introduzione è l'inno nazionale italiano, perfettamente calzante in un contesto che vede la band ancora a supporto di "Volk": ora il pubblico comincia a farsi più consistente, e la band entra in scena accolta dai calorosi applausi. La formazione appare molto rimaneggiata rispetto a quando, nel 2003, il tutto era reso più organico dalla presenza di chitarra e basso (coi vetero-dark a lamentarsi senza costrutto di un'impostazione a loro dire 'troppo metal'): oggi attorno al frontman Milan Fras (come sempre dotato di copricapo d'ordinanza) troviamo anzitutto la cantante Jadranka Juras (anche addetta al synth), chiamata a rimpiazzare quel Boris Benko (del duo sloveno Silence) il cui contributo vocale è stato determinante per la riuscita di "Volk", e la line-up da concerto si completa di altri tre elementi (un batterista e due addetti ai synth e tastiere). Ovviamente l'attenzione è catalizzata per intero da Milan (meno marziale rispetto a cinque anni prima ed anche più istrionico ed accomodante, sebbene continui a non dialogare direttamente col pubblico) e da Jadranka, quest'ultima a dir poco superlativa sia per l'interpretazione vocale che per l'abilità nel cimentarsi così bene con tante lingue differenti, mentre il drummer macina colpi con grande savoir-faire e l'elettronica live (e intendiamo davvero live) apporta il suo determinante contributo. La prima parte dello show vede la band eseguire praticamente per intero il poliedrico "Volk", ad eccezione della sola "Vaticanae" e con "NSK" opportunamente usata come outro pre-registrato: le esecuzioni si rivelano tutte splendide, con Milan e Jadranka abilissimi nell'alternarsi e con un pathos generale fortemente tangibile, specie durante il trittico iniziale, nell'impetuosa "Francia" ed - ovviamente - durante "Italia", coi visuals curati da Ivan Novak che propongono stralci da "La Dolce Vita". Il pubblico non manca di sottolineare con grandi applausi ogni singolo brano, anche i meno diretti e più complessi, e dopo circa un'ora la band esce di scena sulle note di "NSK". Il rientro sul palco dei Laibach vede Jadranka sostituita dalle due marziali e piacenti percussioniste/coriste (che di certo hanno allietato con la loro presenza la serata a molti maschietti presenti fra il pubblico, ma questa è un'altra storia...), e con questa differente line-up prende il via la seconda parte dello show, inaugurata dalla strabordante "Tanz Mit Laibach", accolta fragorosamente dai presenti e seguita a ruota dall'altra bomba "Alle Gegen Alle", che manda il pubblico in visibilio. Bene anche gli altri estratti dall'acclamato "WAT" ("Du Bist Unser", "Hell:Symmetry" ed "Achtung!"), mentre il gran finale spetta di diritto alla velenosa hit "Das Spiel Ist Aus": i presenti non smettono di acclamare la band, che torna sul palco dopo un'ora e mezza di spettacolo per i saluti collettivi sulle note dello splendido "Laibach Medley", perfetto come 'outro' per i concerti. Alla fine, nonostante da "NATO" sia stata estratta la sola "Alle Gegen Alle" e "Jesus Christ Superstar" non sia stato neppure toccato (per tacere dell'esclusione dal set di qualche altra epocale cover, tipo "Life Is Life" ad esempio), la soddisfazione negli occhi dei circa 300 presenti è tangibile: la leggenda slovena ci ha regalato l'ennesima serata memorabile da conservare gelosamente nell'album dei ricordi, anche se verosimilmente Laibach in quell'album è destinato a non finirci mai e ad accompagnarci fino alla fine del tempo...