Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

15-09-2008

PATRICK LEAGAS

La voce fuori dal coro

PATRICK LEAGAS

di Michele Viali

La ristampa del classico "The Fruits Of Yggdrasil" ci ha dato il 'la' per contattare Patrick Leagas e scandagliare la sua carriera, ricca di momenti importanti come anche di delusioni e di scelte azzardate o rischiose. Ci troviamo di fronte una persona che ha accumulato un'esperienza musicale non indifferente, avendo cominciato a far musica sul finire degli anni '70 ed avendo, tra gli altri, contribuito a fondare il nome Death In June, ma anche un individuo disilluso e distaccato da un panorama che ha dato tanto a tanti e che ha tolto a pochissimi. Patrick è forse uno dei grandi eroi perdenti reduci dall'età d'oro dell'underground inglese: quando in molti si andavano arricchendo con le prime release usa e getta, altri campavano bene sfornando singoli mediocri ormai dimenticati da tutti, mentre il Nostro ha scelto la strada più dura, sempre controcorrente, sempre ragionando in funzione dei propri gusti, snobbando sia il mercato che il proprio portafogli, definendosi un non-musicista. Ma lo ritroviamo ancora oggi in piedi, fiero e disincantato verso una scena che gli è indubbiamente debitrice, verso un mondo che lui stesso ha formalmente rifiutato ma da cui non si è mai totalmente disgiunto. La sua ininterrotta carriera, ripercorsa qui di seguito, rimane una testimonianza di libertà, romanticismo, sfortuna e sfida. Una sfida ancora aperta...

PATRICK LEAGAS

"Se tu, giornalista, non concedi la possibilità di una libera espressione, allora tu, presunto moralista dei media, diventi il protetto del Dr. Goebbels o di un McCarthy. Così è giocoforza che giornali analoghi al vostro finiscano col fare un blocco unitario e col definire in modo unanime ciò che è giusto. Di conseguenza, il lettore arriverà ad una conclusione e darà un giudizio imposto dai più grandi giornali e dalle maggiori pubblicazioni..."
(Patrick Leagas)

 

PATRICK LEAGAS

"Al tempo avrei preferito che fossimo diventati dei veri terroristi, non solo fantocci con la chitarra. Che scherzavano soltanto... penso. Tuttavia, Death In June è stato la vetta di un genere e ha colpito dritto alla coscienza dei media e del music business in un modo che nessun'altra band è riuscita a fare. Peccato che alla fine si sia adagiato sul suo guanto, anche se penso che la frusta sarebbe ancora nella sua mano, se mai fosse interessato a maneggiarla ancora. Sarei felice di vedere ciò!"
(Patrick Leagas)

 

PATRICK LEAGAS

"Come molti altri ho nostalgia del passato, dalla seconda guerra mondiale al periodo neolitico: quei tempi farebbero bene a noi occidentali, che non abbiamo fronteggiato nessuna grande sfida negli ultimi decenni. Non c'è più nulla che ci lega o che stimoli la vera sopravvivenza dell'individuo. Non c'è nient'altro che consumismo, il quale non ci accontenta mai."
(Patrick Leagas)

 

 

http://www.hagshadow.net/6comm/

http://www.myspace.com/6comm66