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23-06-2008
DERNIÈRE VOLONTÉ/POSITION PARALLÈLE
Nuovi orizzonti
di Michele Viali
Dernière Volonté è senza dubbio uno dei nomi più richiesti dell'attuale scena alternativa, e potete immaginarvi quanto lo abbiamo rincorso per farci rilasciare qualche dichiarazione. D'altronde è evidente che Geoffroy ha raggiunto ormai l'olimpo delle piccole star, ed è ben cosciente della sua superiorità artistica rispetto a una scena che propone troppe uscite finendo col perdere di vista la qualità. La nostra tenacia ha portato a strappare alcune parole anche a Pierre Pi, presenza semi-sconosciuta del Dernière Volonté formato live, autore del mastering e del missaggio di "Devant Le Miroir", ma soprattutto coautore del progetto dance Position Parallèle, act che era stato giudicato a torto uno sfizio di Geoffroy in preda a malinconie eighties, ma che scopriamo essere in realtà un progetto a sé stante, forte della convinzione dei suoi creatori prima ancora che del non trascurabile consenso del pubblico. Ciò che colpisce sul versante Dernière Volonté è come Geoffroy stia prendendo sempre più le distanze dai suoi primi lavori, da quei temi e luoghi comuni che hanno fatto la sua fortuna: ovviamente parliamo di marzialità , statue, cameratismo, morte in trincea, oltre a quei passaggi oscuri (la compilation-tributo a Codreanu, nonché alcune questioni affrontate nel debut-album "Obeir Et Mourir") che, quando arriva la notorietà, 'macchiano' il curriculum e pesano come piombo. Ma il passato è passato, gli errori possono commetterli tutti, no? E allora ecco una decisa abiura ai primi anni di lavoro, il giudizio negativo sulla scena industrial che vacilla priva di interesse ed altri temi simili, tutti liquidati in breve. Un autore, insomma, che si fa critico storico di sé stesso, che canta le proprie gesta e recita il mea culpa... ma in definitiva, una volta che il nostro ha partorito un gioiellino come "Devant Le Miroir", capace di rapire chiunque forte delle sue hit, come possiamo biasimarlo? Il pulpito da cui sentenzia se lo è costruito con le proprie mani, ed è ben saldo! I fatti parlano chiaro: Dernière Volonté ha superato il limite della musica di genere per creare qualcosa di diverso e viaggiare verso nuovi orizzonti, i quali si delineano qui di seguito...
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Geoffroy, qualche tempo fa siete venuti in Italia, a Fiumicino per l'esattezza, per un live set di Dernière Volonté. Vuoi raccontarci come è andata l'esibizione?
Geoffroy: "È stata una bella esperienza, anche se mi ero già esibito due volte in Italia in passato (Venezia e Vicenza). È sempre un piacere venire da voi, dato che ho l'occasione per rivedere amici e gente che mi sostiene veramente. Il contatto col pubblico italiano è sempre stato buono, e ciò sin dal debutto di Dernière Volonté."
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Sicuramente ci sono molti fans di Dernière Volonté anche in Italia. Com'è stata la tua esperienza col pubblico italiano durante i concerti?
Geoffroy: "Sì, ci sono molti miei fans in Italia, e la loro testimonianza è un vero segno di sincerità. Ma quando ci sono i nostri concerti il pubblico è sempre disperatamente addormentato."
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Qual è il vostro brano più richiesto dal pubblico italiano?
Geoffroy: "Probabilmente 'Mon Mercenaire' (stampato su vinile 7" nel 2002, poi riproposto nella compilation 'Commémoration' nel 2004, nda): è un pezzo che mi viene chiesto molto spesso."
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La Hau Ruck! ha pubblicato il tuo ultimo 7" "Toujours" in concomitanza con l'avvio del vostro mini-tour. Puoi introdurre i due brani del singolo (per ora reperibili solo in vinile)?
Geoffroy: "Dopo aver registrato 'Devant Le Miroir' mi sono reso conto di avere diversi demo che giacevano in fondo al cassetto, e così, piuttosto che proporli maldestramente in un futuro album, ho preferito lavorarci sopra sul momento e farne un singolo più intimista. Ho registrato quei due titoli nel giro di qualche settimana e il missaggio è stato realizzato in un solo pomeriggio: non restava che inviare il nastro al santuario di Albin Julius."
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Il tuo ultimo album "Devant Le Miroir" suona più pop ed easy listening rispetto alle tue precedenti uscite (soprattutto a "Obeir Et Mourir" e "Le Feu Sacré"), caratterizzate anche da campionamenti e sonorità industrial. Perché hai scelto di prendere una via più pop e ritmica?
Geoffroy: "Io non ho scelto nulla, è con il tempo e con l'esperienza che i suoni si sono ammorbiditi fino a dare luogo a 'Devant Le Miroir'. E, ad essere onesto, devo ammettere che 'Obeir Et Mourir' e 'Le Feu Sacré' devono essere considerati come elementi molto primitivi del mio lavoro. Penso che sarebbe grottesco rifare all'infinito la stessa cosa dopo tutto questo tempo: non ho creato Dernière Volonté per diventare un pappagallo. Ho sperimentato molto all'inizio degli anni '90, e non mi sembra che le cose avrebbero potuto avere un'evoluzione differente. Sicuramente il prossimo album sarà diverso da 'Devant Le Miroir', se no che interesse c'è a continuare?"
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Le copertine dei tuoi lavori presentano di norma immagini riferite alla guerra, alla malinconia, alla memoria, alla gloria umana, temi che ci ricollegano al passato e alla morte: tutto diverso per la copertina di "Devant Le Miroir", che propone il tuo volto su uno sfondo moderno. Qual è il motivo di questo netto cambio tematico?
Geoffroy: "Il passato appartiene al passato! Non è quindi necessario fossilizzarsi su immagini ripetitive e tediose. La tematica di questo album ha richiesto un'attenzione diversa e un'introspezione ben più forte rispetto a quella che necessitava il passato. Non volevo mascherare il soggetto del disco con la riproposizione artistica di un qualsiasi monumento: io sono diventato naturalmente l'immagine di questo album e il simbolo del suo dolore."
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Pensi quindi che dobbiamo considerare "Devant Le Miroir" un album con tematiche autobiografiche? Il titolo suona un po' come una confessione...
Geoffroy: "Sì, certo. C'è una parte autobiografica: vi sono descritte situazioni di cui ho risentito e che ho veramente provato. Mescolando questa parte intimista con il tema del Fuoco Fatuo, "Devant Le Miroir" è diventato un disco dalle molteplici interpretazioni e punti di vista."
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Nei tuoi album hai utilizzato liriche estratte da svariati autori francesi, come Apollinaire e Drieu La Rochelle in "Devant Le Miroir", Céline per "Les Blessures De L'Ombre", Bataille per "Le Feu Sacré". Tutti autori relazionati tanto alla guerra quanto alla conflittualità interiore, insomma personaggi "au bout de la nuit", come direbbe lo stesso Céline. Perché queste celebri penne sono state importanti per te? Ci sono altri autori o personaggi che hanno ispirato la tua musica?
Geoffroy: "Sono importanti perché mi toccano. Fanno nascere dentro di me una emozione vera, e ciò è la cosa più importante. Gli autori a cui mi sono ispirato per la musica sono stati accreditati negli album: Céline, Bataille, Apollinaire, Tzara, Cocteau, Drieu La Rochelle, Kafka e molti altri."
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Molti ormai considerano la tua musica veramente innovativa: qualcuno ha definito lo stile di Dernière Volonté 'military pop', e il tuo sound da marcia è attualmente imitato da tanti autori... qual è la tua opinione riguardo a questo clamore?
Geoffroy: "Non riesco a rendermi conto della mia influenza all'interno di una scena che, in fondo, è molto lontana da me, e non posso dunque darti il mio parere sulla questione. Ma se io ispiro la gente al punto da influenzare la loro musica, allora tanto meglio. Ciò può voler dire che loro aspettavano qualcosa e che io sono stato, in un certo qual modo, una risposta alla loro attesa."
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Alcuni considerano Dernière Volonté un progetto neofolk sia per ragioni stilistiche che tematiche. Credi che la scena neofolk ti abbia, almeno in parte, influenzato?
Geoffroy: "Il neofolk non mi ha mai influenzato in alcun modo, e ciò perché questa definizione per me non vuol dire niente! Ho pensato spesso che la scena underground 'post-industrial' non potesse oltrepassare un certo limite perché gli attori di tale scena sono diventati, alla fine, gente molto pretenziosa e talvolta priva del minimo talento. Non voglio polemizzare a lungo su questo aspetto, ma pochi gruppi hanno veramente qualcosa da dire, e in sintesi poche etichette investono con fede e coraggio."
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Quindi Dernière Volonté non è un progetto neofolk...
Geoffroy: "Certamente no!!! Anche se tante persone mi accollano questa etichetta, io non ho niente a che vedere col neofolk."
"Non riesco a rendermi conto della mia influenza all'interno di una scena che, in fondo, è molto lontana da me, e non posso dunque darti il mio parere sulla questione. Ma se io ispiro la gente al punto da influenzare la loro musica, allora tanto meglio. Ciò può voler dire che loro aspettavano qualcosa e che io sono stato, in un certo qual modo, una risposta alla loro attesa."
(Geoffroy D)
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In "Devant le Miroir" ci sono echi dell'era new wave e post-punk, ma anche evidenti tracce synthpop: quali gruppi del passato hanno influenzato il suono del tuo ultimo album?
Geoffroy: "Ascoltavo dischi di gruppi elettronici post-punk quando ero molto giovane, e ciò ha plasmato il mio orecchio e i miei gusti verso quella linea musicale. I Taxi Girl sono stati un'influenza molto importante per me, così come i Soft Cell, i Suicide, i Kraftwerk e le musiche dei primi film di John Carpenter. Ho sempre amato la musica elettronica degli anni '70 e '80 perché è qualcosa che ho sempre sentito profondamente e che mi ha affascinato."
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Qualche tempo fa ho letto in una tua intervista che sei interessato anche al genere italo-disco. È un'informazione attendibile?
Geoffroy: "È un genere che trovo diseguale e soprattutto molto kitsch, ma amo l'aspetto sfasato e talvolta serio di questo tipo di produzione. È una musica da discoteca che ha in qualche caso trovate e arrangiamenti decisamente inattesi. Ma ad essere onesti l'italo-disco non è un genere così originale, anche se devo ammettere che mi piacciono molti titoli del periodo '82/'86."
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C'è qualche nome che ti piace in particolare?
Geoffroy: "Non posso rispondere a una domanda così vasta, ma i Fake furono un vero monumento per tutti i club d'Europa, no (sebbene fossero svedesi, furono comunque prodotti da etichette italiane, nda)?"
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Attualmente qualcuno dei tuoi brani è influenzato dalla italo-disco?
Geoffroy: "No, nessuno. Ma non è un'idea inconcepibile."
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Non troppo tempo fa hai pubblicato il live "Le Cheval De Troie" tramite una piccola label olandese: com'è nata l'idea per questo LP picture disc, destinato esclusivamente ai collezionisti? Ne hai programmato anche una ristampa in CD?
Geoffroy: "È Frank della La La Land (nome dell'etichetta produttrice, nda) che ebbe l'idea di registrare il concerto e di propormi il nastro. Io volevo fare un condensato dei titoli che mi sembravano più significativi, ma era inutile arricchire il mercato con un nuovo CD nel momento in cui stava per uscire 'Devant Le Miroir'. Così abbiamo optato per un 12" picture, al fine di dare un aspetto particolare a questo disco e presentarlo come un registrazione a parte. In ogni caso, per il momento non penso di ristamparlo in CD."
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Un aspetto che ha segnato la carriera di Dernière Volonté è il tema della marzialità, con particolare riferimento alla seconda guerra mondiale e al cameratismo tra commilitoni. Da dove proviene questo interesse?
Geoffroy: "Di questi temi mi interessava l'aspetto del caos totale. Le immagini di distruzione, di conflittualità e di lotta mi hanno ispirato molto proprio per il motivo che ti ho appena detto. La mia famiglia ha vissuto questa guerra, e io ne ho inteso parlare durante tutta la mia giovinezza: mi sono chiesto allora come sarebbe stata la mia vita, il mio modo di vedere le cose, se fossi cresciuto durante quel periodo. Di certo nessuno di noi può rispondere oggettivamente, se non altro perché sappiamo cosa è successo e come sono andate a finire le cose. È questo l'interrogativo che io avevo in realtà emesso in 'Les Blessures De L'Ombre', e l'avevo confrontato con alcune esperienze personali, ma per lo più il risultato non è stato ben compreso."
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Sei dunque interessato solo all'aspetto storico della guerra, o il tema del cameratismo proviene anche da esperienze personali in ambito militare?
Geoffroy: "Le esperienze militari non mi hanno mai attratto, perché rappresentano una realtà che tradirebbe probabilmente l'immagine poetica di quelle idee. Ma in assoluto, oggi, tutte queste cose non mi interessano più..."
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Un altro riferimento importante emerso da alcuni tuoi brani è quello per la Legione Straniera, ricorrente in "Coeur De Legionnaire" e "Mon Mercenaire"...
Geoffroy: "Niente mi affascina della Legione. Ho solo fatto una canzone a tema 'omo-erotico' per una cover di un brano degli Ain Soph. Se fosse stato il caso, mi sarei arruolato molto giovane (cosa che ho evitato di fare a 20 anni) e avrei potuto farne esperienza diretta."
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Facciamo un passo indietro per capire come è stato creato il progetto Dernière Volonté, quali erano i tuoi propositi iniziali, le tue speranze e la reazione del pubblico nel momento in cui hai pubblicato il box "Obeir Et Mourir".
Geoffroy: "Dernière Volonté è stato creato e concepito 14 anni fa, nel 1994. Avevo registrato una sola cassetta, e mi serviva un nome per scriverci qualcosa sopra e dargli un corpo e un'esistenza, sebbene ancora sconosciuta. Il nome mi è venuto in mente durante la proiezione di un film in bianco e nero, in cui ho visto un uomo sdraiato su un tavolo con in mano un diario in cui era scritta l'ultima volontà (appunto Dernière Volonté, nda). Nel 1995 ho iniziato a registrare chilometri di nastro e a nutrire ossessioni sul periodo cupo dell'Europa, quello compreso tra gli anni 1939 e 1945. Ho allora pensato di trattare un argomento riguardante le responsabilità degli uomini di guerra giudicati per crimini contro l'umanità. Poi, poco a poco, il soggetto si è ingrandito fino a diventare una questione personale: quale sarebbe stato il mio ruolo a quel tempo? Obbedire e morire? O disertare e sopravvivere? Musicalmente parlando non sapevo suonare niente, e allora, dopo aver preso in prestito un piccolo sintetizzatore, ne ho acquistato uno d'occasione, oltre a un registratore quattro tracce a cassetta, una batteria elettronica e un congegno per gli effetti elettronici. Ho passato quindi più di due anni a registrare quel che sarebbe stata la mia prima produzione: 'Obeir Et Mourir'. Nel momento in cui ho pubblicato la doppia cassetta non pensavo di venderne tante copie in così poco tempo, e non ho nemmeno avuto il tempo di stamparne 120 esemplari (quelli prefissati, nda). Alla fine credo di averne fabbricati appena 90, la maggior parte dei quali fu venduta dalla label Nuit Et Brouillard. Penso che la gente abbia apprezzato queste registrazioni, poiché ho visto di recente che una copia è stata venduta a 110 euro!"
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Oggi tanta gente considera ancora "Obeir Et Mourir" il tuo miglior album...
Geoffroy: "Faccio molta fatica a riascoltare quel disco... Lo trovo talmente vecchio e lontano da ciò che faccio adesso da non pensarci mai. 'Obeir Et Mourir' non deve essere più stampato in nessun tipo di formato: l'edizione in vinile è sospesa, ovvero probabilmente annullata."
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Quindi, nonostante l'annuncio della Nuit Et Brouillard, sarà inutile aspettare il formato vinile...
Geoffroy: "Per il momento la versione in vinile è sospesa, e non credo che un giorno vedrà la luce. Non voglio più avere niente a che fare con questo progetto."
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Perché hai deciso di stampare "Obeir Et Mourir" in un formato, la cassetta, che già nel 1998 era obsoleto?
Geoffroy: "Nel 1998 non avevo alcuna idea dell'impatto che potevano avere quelle cassette. Per me era solo un modo per diffondere una musica minimale e dura, con i miei propri mezzi e secondo la mia personale percezione riguardo gli argomenti che avevo affrontato. A quell'epoca avevamo creato un'etichetta (La Nouvelle Alliance, nda), e mi ero detto che l'autoproduzione tramite la nostra label era l'idea perfetta per lanciare Dernière Volonté."
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In quell'album compare anche una traccia dedicata al discusso architetto Albert Speer, amico personale di Hitler: cosa ammiri di questo eccezionale artista e perché hai deciso di menzionarlo in "Obeir Et Mourir"?
Geoffroy: "Mi è piaciuta molto la sua autobiografia. Albert Speer fa parte di quegli artisti maledetti (come anche Arnaud Breker) che hanno sacrificato il loro immenso talento sull'altare delle ideologie più distruttive. È la testimonianza tanto accattivante del suo libro che mi ha ispirato per gli inizi di 'Obeir Et Mourir'."
"Il neofolk non mi ha mai influenzato in alcun modo, e ciò perché questa definizione per me non vuol dire niente! Ho pensato spesso che la scena underground 'post-industrial' non potesse oltrepassare un certo limite perché gli attori di tale scena sono diventati, alla fine, gente molto pretenziosa e talvolta priva del minimo talento.
(Geoffroy D)
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Tutti i tuoi album, così come i tuoi singoli, sono stampati su vinile: un'idea strana nell'era del digitale!
Geoffroy: "Ciò è dovuto al fatto che il vinile rimane un formato artistico più gradevole rispetto al CD. Ho sempre amato molto le copertine degli LP e dei 7", così come il loro contatto sul piatto. E poi il vinile riesce a vivere più a lungo del CD: posso dirti che ho LP vecchi di oltre 30 anni che non danno problemi, rispetto a CD che dopo 10 anni sono usurati e rovinati. L'era del digitale è talmente merdosa che continuerò a far uscire i miei dischi in vinile fin tanto che ne avrò la possibilità."
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Il primo album di Dernière Volonté che ha avuto una buona promozione è stato il CD "Le Feu Sacré", prodotto da Albin Julius. Come fu accolto questo lavoro dal pubblico? Ricevesti anche critiche negative?
Geoffroy: "È certo che tanta gente ha apprezzato questo disco, perché alla fine ha venduto bene. C'è una storia molto importante riguardo a questa registrazione, e mi sembra necessario addurre alcune spiegazioni. È importante sapere che in un primo momento, così come 'Obeir Et Mourir', 'Le Feu Sacré' era un demo, e ciò significa che i titoli in esso contenuti non dovevano essere pubblicati su CD, ma su cassetta o LP. Come per il primo 7" ('En Avant!' del 1999, nda) ho registrato l'album con un registratore analogico a quattro tracce, un sintetizzatore, una batteria elettronica, un effettometro, un microfono assai vecchio e un lettore di cassette. A quell'epoca conoscevo un tipo a Parigi che aveva un piccolo studio e registrava pezzi di musica concreta. Un giorno sono andato da lui con i miei nastri sotto braccio e abbiamo mixato e masterizzato i titoli nell'arco di una giornata.
A quel tempo (inizio del 2000) non avevo per nulla gli strumenti necessari per fare una bozza grafica corretta, e molti errori sono stati ignorati nella copertina della prima edizione del CD. All'inizio si è ottenuto quel colore verde pistacchio che non corrispondeva a quello che avevo scelto e che dava una tinta 'flashata' al disco. Credo che mi ricorderò per tutta la vita della prima volta che ho visto il disco e ho pensato che non sarei mai riuscito a venderlo. In definitiva solo l'edizione in vinile rispetta il suono, i colori e il lavoro iniziale del progetto. Non rinnego 'Le Feu Sacré', ma riesco a vederlo solo come un demo, un lavoro molto minimale fatto all'incirca senza mezzi e che poteva meritare un nuovo trattamento. Il fatto che sia stato così bene accolto è stata una sorpresa per me: non pensavo che questo disco potesse andare. Al contrario, ero convinto che potesse segnare la fine di Dernière Volonté."
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Dernière Volonté è uno dei progetti maggiormente danneggiati dall'attività illegale della Corzar, ormai defunta etichetta russa dedita esclusivamente alla produzione di bootleg...
Geoffroy: "I loro bootleg non sono che merda per frodare i consumatori, convinti di comprare un disco particolare. Talmente particolare che le stesse copertine sono orrende e non rispettano l'universo grafico dei gruppi. Corzar è morta e io vomito sulla sua tomba."
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Hai avuto qualche contatto con questa gente che fa soldi coi tuoi lavori?
Geoffroy: "I pochi contatti che ho avuto mi hanno permesso di verificare che il loro solo e unico scopo era di guadagnare soldi alle spalle dei gruppi. E lo facevano anche con grande facilità! Guarda su Ebay il numero di falsi e di boolteg provenienti dalla Grecia o dal Portogallo: secondo te è un fan o un 'uomo d'affari' che produce quella roba? La risposta è palese."
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Pensi che la stampa del doppio CD compilation "Commémoration" sia stato un modo per contrastare e bloccare le attività illegali della Corzar?
Geoffroy: "La stampa dei bootleg non ha fatto che accelerare il processo di pubblicazione, dato che avevo già in mente di realizzare questa compilation."
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Due delle tue migliori tracce sono state stampate su compilation ormai fuori catalogo, mi riferisco ad "Achtung!" su "Fire Danger Season" e "L'Appel", stampata sul 10" dell'Hau Ruck! festival. Pensi che saranno ristampate presto su CD?
Geoffroy: "Non lo so, per il momento non ho pianificato niente. Amo dare a tutti la possibilità di potersi procurare i miei lavori con totale semplicità e quindi non è esclusa una ristampa, ma non so dove sono andati a finire i master..."
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Quali sono le tematiche che riescono a unire due progetti così diversi come Dernière Volonté e Nový Svet?
Geoffroy: "L'esotismo e la curiosità di immergersi in universi differenti. Amavo molto il suono di Nový Svet e penso che Jürgen apprezzasse Dernière Volontà, e allora abbiamo scambiato le nostre maschere."
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Durante la tua carriera hai lavorato diverse volte con artisti ed etichette francesi, penso a Soldat Arnaud, His Divine Grace o alla label Dictatvre. Qual è la tua opinione riguardo la scena industrial in Francia? Credi stia attraversando un buon momento?
Geoffroy: "La scena industrial francese è grottesca e priva di interesse! A parte qualche eccezione (vecchie formazioni come La Nomenklatur e affini, Les Joyaux De La Princesse, Cent Ans De Solitude ecc.) non c'è niente di interessante da molto tempo, e comunque sia questa scena non mi interessa più. Non ho alcun contatto con tutta questa gente, dato che è fuori dai miei interessi. Sono questioni che non mi riguardano."
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Qualche tempo fa hai partecipato al tributo agli Ain Soph "Tutti A Casa!" con la traccia "Coeur De Legionnaire": perché hai deciso di creare un brano originale di Dernière Volonté piuttosto che optare per la più facile soluzione della cover?
Geoffroy: "Ero stato invitato dalla Hau Ruck! SPQR per questa compilation e ho accettato, dato che gli Ain Soph sono stati per me un progetto importante durante gli anni '90. Inizialmente volevo riprendere un pezzo di 'Kshatriya', ma poi ho pensato che non aveva senso limitarmi a ripetere qualcosa che loro avevano fatto molto bene in precedenza. Allora ho preso qualche nota di fisarmonica di alcuni loro titoli e ho riscritto 'Legionnaire En Algier' (pubblicata nell'album 'Aurora', nda), aggiungendo un nuovo testo. Alla fine, fondendo insieme tutte queste idee, ha avuto luogo il brano 'Coeur De Legionnaire'."
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Gli Ain Soph sono stati molto importanti per la tua formazione musicale?
Geoffroy: "Ero affascinato dal loro minimalismo e dai suoni soffocanti di 'Ars Regia'. Quell'album sembra essere fatto di ombre e tenebre, l'ho ascoltato molto quando avviavo il progetto Dernière Volontà, e all'inizio mi ha veramente influenzato."
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C'è un brano degli Ain Soph in particolare che ami di più?
Geoffroy: "Non saprei, sebbene abbia un debole per le prime cassette e i primi LP, gli album rituali insomma. Ma sono stato colpito anche dalla loro 'virata' rock: è stato un atto molto coraggioso da parte loro, e al tempo stesso una sfida."
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Secondo me la traccia "Ma Foi Est Mon Combat", apparsa nel tributo a Corneliu Codreanu e poi ristampata in "Commémoration", rimane una delle vette di Dernière Volonté. Quali fonti hai utilizzato per comporla?
Geoffroy: "Non mi sono mai interessato alla Guardia Di Ferro (movimento fondato da Codreanu, nda), e i soli aspetti positivi di quell'organizzazione sembrano perdersi nelle querelle di potere e nei deliri gnostici di Codreanu. Amavo parecchio l'idea rivoluzionaria portata dalla Fede, ma detesto l'aspetto violento, antisemita e disorganizzato di quelle milizie 'popolari'. D'altro canto, il risultato artistico dell'operazione è stato mediocre e senza interesse. Una pura perdita di tempo."
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Cosa pensi riguardo a Corneliu Codreanu?
Geoffroy: "Non mi interessa Codreanu, non mi interessa il suo movimento, né le sue idee di merda. Sono questioni che non mi riguardano più. Considero il mio apporto a quella compilation come un grosso errore di percorso e non ho più intenzione di parlarne."
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L'interesse di Albin Julius per Dernière Volonté ha segnato la fortuna della tua carriera: com'è nata la vostra collaborazione e amicizia? Quali aspetti della tua musica sono stati notati in particolare da Albin?
Geoffroy: "Non so, ma credo che gli piacesse veramente qualche pezzo contenuto nel box 'Obeir Et Mourir', e in ogni caso è ciò che mi aveva scritto nella sua prima lettera."
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Com'è nata l'idea dello split in formato 7" Der Blutharsch/Dernière Volonté? E qual è il significato dell'ironica ed 'evangelica' copertina?
Geoffroy: "È una collaborazione datata 2003: abbiamo registrato i pezzi durante l'estate di quell'anno senza un preciso scopo, solo per il piacere di unire i nostri rispettivi progetti. Quanto alla copertina, credo che riassuma in modo perfetto le nostre fedi."
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So che stai preparando una serie di concerti insieme a Der Blutharsch... puoi anticiparci qualcosa in merito?
Geoffroy: "Non so quando ciò sarà messo in piedi, ma Albin ci sta lavorando. Non posso dirti altro per il momento."
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Giunti al termine, e prima di passare la parola a Pierre, vorrei chiederti quali saranno le prossime uscite di Dernière Volonté, sia in relazione ad album e singoli, sia per ciò che concerne la partecipazione a qualche compilation...
Geoffroy: "Dovrà uscire un nuovo singolo in formato 10" che conterrà due titoli, di cui uno altro non è che 'La Nuit Revient' (pubblicata in origine su 'Devant Le Miroir', nda) in versione riarrangiata ed estesa. Ho costruito un nuovo studio e mi preparo a registrare i demo del prossimo album: è un lavoro colossale, ma sono sicuro che il risultato finale sarà all'altezza delle mie speranze. Quanto alle compilation, le evito sempre di più, poiché non ho tempo per partecipare a tutte le richieste che mi vengono fatte. Ho molte cose da fare, e così quel poco tempo che ho lo uso canalizzando le mie energie sui progetti più importanti, tralasciando le cose secondarie."
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Allora Pierre, il vostro nuovo progetto Position Parallèle sta ottenendo ottimi consensi: raccontaci come è iniziata questa nuova avventura artistica...
Pierre: "Le nostre influenze musicali derivano quasi del tutto dal secolo passato e abbiamo sempre voluto fare questo tipo di musica, parallelamente a ciò che produciamo nei nostri progetti principali. Una volta abbiamo eseguito un brano durante un concerto di Dernière Volonté (era insieme ai Death In June, in Francia), e da lì è cominciato tutto. Questa traccia era troppo elettronica per Dernière Volonté, troppo 'dancefloor', così abbiamo creato Position Parallèle. Per fare questo album sono serviti due anni di amore, pressione, lavoro, solitudine, dolore e aspartame!"
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Quindi mi sembra di capire che Position Parallèle sia tutt'altro che una parentesi o un divertimento all'interno della vostra carriera...
Pierre: "Non penso che qualcosa che fa parte della tua vita possa essere visto come una fase passeggera. Non abbiamo creato un aggeggio per divertirci, ma abbiamo messo in piedi un vero progetto. Ci saranno altre uscite a nome Position Parallèle, o almeno così speriamo. Attualmente stiamo lavorando ai nuovi brani."
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Pierre, sappiamo che collabori con Geoffroy da molto tempo: vuoi spiegarci la tua funzione in Dernière Volonté e nel nuovo progetto?
Pierre: "Esattamente sono il batterista di Dernière Volonté durante le esibizioni dal vivo. Provengo dalla scena elettronica e ho vari progetti relazionati a questo tipo di musica. Ho sempre voluto fare qualcosa con Geoffroy, e dopo cinque anni che abbiamo suonato insieme sui palchi per Dernière Volonté, abbiamo preso la bella decisione di creare Position Parallèle, che è a tutti gli effetti un duo. In questo nuovo progetto non ho un ruolo particolare: ho composto buona parte dei brani, ma le tracce vengono sempre completate insieme con Geoffroy, non ricopro quindi un 'rango' speciale (ride, nda)..."
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L'artwork della copertina è decisamente curioso, e ho sentito anche qualche critica negativa al riguardo: chi è l'autore e qual è il significato del ragno antropomorfo che si muove su una scacchiera?
Pierre: "L'artwork è stato creato da Geoffroy, e non siamo interessati alle critiche. Abbiamo voluto creare un'immagine estremamente strana, in modo che la gente potesse vederci qualsiasi cosa volesse. Se stai cercando la bellezza, compra un album di Madonna o di Britney Spears! L'essere a forma di ragno è riferito alla nostra traccia 'Gorge Arachnée', gli scacchi sono il simbolo dei conflitti interiori e della complessità della vita, il cielo suggerisce la poliedricità del carattere umano e le atrocità che esso comporta, dato che l'uomo è l'animale più intelligente della terra ... e il peggior predatore."
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Come mai avete stampato un'immagine sexy all'interno del CD?
Pierre: "Non è sexy, è solo sporca, 'strana', sgradevole come la copertina e come il mondo in cui viviamo. È qualcosa di scioccante, disturbante, una specie di simbolo per spiegare la dura realtà dell'umanità: sesso, potere, controllo, prostituzione, soldi."
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Il vostro album sembra un grande inno agli anni '80, dal synthpop all'elettronica minimale, senza tralasciare la new wave. Quali sono le vostre maggiori influenze?
Pierre: "Non siamo influenzati da qualcuno in particolare, non abbiamo cercato di copiare nessuno. Piuttosto ci siamo fatti ispirare dal lavoro di molti. Gruppi che ci piacciono? Taxi Girl, Joy Division, Grauzone, DAF, Liaisons Dangereuses: la lista è lunga..."
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Quali sono i temi trattati nel disco?
Pierre: "Vita, errori, alcool e spiaggia. Le liriche sono state scritte da Geoffroy, lui affronta un sacco di temi diversi. I brani parlano di omicidi, stupri, amori, omosessualità, differenze, tolleranza, solitudine, morte, malattia. Il brano 'Tes Lèvres' ha a che fare col film 'Il Portiere Di Notte'."
"Non penso che qualcosa che fa parte della tua vita possa essere visto come una fase passeggera. Non abbiamo creato un aggeggio per divertirci, ma abbiamo messo in piedi un vero progetto. Ci saranno altre uscite a nome Position Parallèle, o almeno così speriamo."
(Pierre Pi)
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Position Parallèle affronterà anche la 'prova palco' o è destinato a rimanere relegato nei soli studi di registrazione?
Pierre: "Inizieremo a fare qualche concerto quando avremo realizzato il secondo album. Per il momento non abbiamo abbastanza musica, non vogliamo suonare solo 38 minuti. Forse un giorno..."
http://www.dernierevolonte.com/
http://www.myspace.com/positionparallele