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10-12-2007
VON THRONSTAHL
Democrazia in crisi
di Michele Viali
Von Thronstahl è un progetto che sbandiera l'eccesso, provocatorio all'ennesima potenza con tutti i rischi annessi ad un comportamento del genere. Se il panorama neofolk e buona parte dell'industrial in generale hanno sempre giocato su riferimenti eccessivi, a volte anche per attirare l'attenzione e vendere qualche copia in più, Josef K. non si fa problemi ad essere sfacciato, ad eccedere fino al punto di crearsi più di un antipatia, ma anche a proporsi in modo schietto e diretto. Al di là del fatto che io personalmente ho sempre apprezzato la sua musica (almeno quella uscita a nome Von Thronstahl), la scelta di intervistarlo è stata dettata molto anche dalla volontà di capire direttamente perché Josef eviti quelle ambiguità tipiche della brown area e, ad ogni nuovo album, diventi sempre più diretto nel trasmetterci il suo punto di vista, fatto lodevole ma senz'altro pericoloso in un'ottica di mercato (si vedano le recenti censure alla vendita di un noto album dei Death In June). Così abbiamo tentato di 'aggredirlo' con domande altrettanto schiette. Non ne è venuto fuori il profilo di un ragazzino (quell'età Herr Josef l'ha passata da un pezzo), né il profilo di un invasato. Tra ironia, disillusione e, appunto, democrazia in crisi, questa intervista dipinge forse le coordinate ideologiche di uno degli ultimi eroi tragici, di certo una tra le persone più interessanti e simpatiche dell'underground marziale: puro stile romano, diceva qualcuno...
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Il tuo nuovo album sembra essere più vicino ai suoni del neofolk rispetto alle precedenti realizzazioni. Cosa ha determinato questo cambio stilistico?
"Sono annoiato dalla scena neofolk tedesca, mi annoio ad ascoltare chitarre acustiche senza vigore suonate sempre con lo stesso stile e nello stesso modo. Amo la musica neofolk, ma il neofolk non deve essere inteso come un genere che fa dormire gli ascoltatori. D'altro canto avevo promesso a qualche nemico di lavorare un po' più per il successo commerciale, pur senza dover baciare il culo di qualcuno. Sembra che funzioni."
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Il titolo "Sacrificare" è in lingua latina: perché questa scelta, e di cosa trattano le tue liriche?
"Mi piacciono sia il latino che la parlata e i suoni dell'italiano. Il significato di questo titolo riguarda il sacrificio: nei tempi attuali il concetto di 'sacrificare' sembra sia stato dimenticato, e rappresenta l'opposto del ben noto egoismo odierno."
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L'artwork della copertina è interessante: qual è il suo significato, e in che modo è connesso al contenuto dell'album?
"Innanzitutto l'artwork ha una valenza artistica e parla da sé: probabilmente l'arte può dire molto più delle parole, ma in particolar modo certa arte neoclassica può essere in grado di esprimere che "io non faccio parte di questo mondo attuale", e questa espressione non ripone certo le proprie speranze nella democrazia occidentale. Mi piace l'arte totalitaria: è più vicina alla vita e alla morte e più vicina allo spirito."
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Perché hai deciso di stampare il nuovo album in tre edizioni differenti (box-set, doppio CD e standard digipack)? Quanto pensi sia importante il mercato delle edizioni limitate nel panorama industrial e neofolk?
"Innanzitutto per un discorso di bellezza o, se vuoi, di lusso. Questo aspetto serve a segnare una differenza totale con la musica 'fashion' dei nostri giorni, tipo l'hip-hop o la roba di MTV. È una creazione elitaria, caratterizzata da diversi lavori eseguiti artigianalmente e indirizzata a gente e ascoltatori che amano le preziosità. Nessuno getterà mai uno dei nostri oggetti nel secchio della spazzatura. È una questione di valore, finalizzata anche a mostrare la differenza che intercorre tra noi e la maggioranza delle persone esterna ai nostri circoli."
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Nella tua ottica l'età della democrazia è un'età di decadenza, nonché un periodo segnato da discussioni infinite (messaggio tratto in particolare dalla traccia d'apertura di "Sacrificare"). Secondo te quali sono le ragioni dell'attuale declino della società occidentale? E chi (o cosa) può essere indicato come colpevole di questa situazione?
"Democrazia è sinonimo di decadenza, di nulla, è una briciola nella realtà attuale, una frazione di un momento, una perdita di tempo, una malattia del mondo e del tempo. È un tradimento. Un totale tradimento."
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In che modo possiamo modificare o interrompere questo periodo storico negativo? Qualcuno definisce la nostra era come quella del Kali Yuga...
"Con pazienza e compostezza, senza violenza, combattimenti, politica o ricevimenti. Solo pazienza, compostezza e il buon profumo di un cappuccino, di un whiskey, di un bicchiere di vino e la fiducia nei piani divini."
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Di questi tempi la parola democrazia è abusata dalla classe politica. Cosa significa questo termine nel pensiero di Von Thronstahl?
"Come ho detto 'democrazia' significa declino, decadenza e tradimento. Il governo delle nullità e di nessuno."
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Dall'album emerge una certa avversione agli Stati Uniti, in particolar modo nella traccia "Gloomy White Sunday" ("and such a calm before the next Wall Street crash"), in opposizione alle bellezze europee (Roma, Parigi, Lago di Garda). Da cosa nascono le tue critiche verso gli States e loro linea economica?
"Amo il gothic americano, il rock'n'roll, il punk e la roba western che proviene dagli Stati Uniti, ma disprezzo il modo di intendere la democrazia in America, disprezzo le loro menzogne riguardo la libertà, la loro aggressività, la loro bramosia e la loro avidità. Da parte mia non c'è odio, sono solo contrario al loro potere politico e al loro tentativo di dominare il mondo tramite pupazzi idioti e animatori di sorta."
"Certa arte neoclassica può essere in grado di esprimere che "io non faccio parte di questo mondo attuale", e questa espressione non ripone certo le proprie speranze nella democrazia occidentale. Mi piace l'arte totalitaria: è più vicina alla vita e alla morte e più vicina allo spirito."
(Josef K.)
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Che tipo di sensazioni riesce ad ispirarti oggi la vecchia Europa? Come mai in "Gloomy White Sunday" menzioni esattamente un luogo come il Lago di Garda?
"Oh! Al Lago di Garda ho passato meravigliosi momenti mediterranei, secondi, ore, giorni e notti. Al Grand Hotel a Gardone ero un po' fuori luogo: è senz'altro un bel posto, ma sembra che i vecchi ricconi europei (specialmente gli inglesi) si riuniscano in questo albergo per morirci dentro. O Villa Feltrinelli: che bellezza, che gusto! Ma, alla fine, triste. Non c'è gente grandiosa nemmeno lì: tante persone ricche e piene di soldi, ma senza gusto. Bisogna cercare altrove il vero valore spirituale. L'Europa è qualcosa di prezioso, ma non c'è molta gente in grado di riconoscerne la bellezza. Alla fine, credo comunque che nel vecchio continente sia ancora vivo un po' di SPIRITO ROMANO ."
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Come hai conosciuto Damiano Mercuri, autore delle musiche di "Gloomy White Sunday"? Come è nata la vostra collaborazione artistica?
"Cinque anni fa ho saputo che c'era una specie di concerto più serata nei pressi di Pordenone. Lars, Raymond ed io avevamo tempo a disposizione, soldi e desiderio d'avventura utili per vedere Rose Rovine E Amanti e respirare l'aria italiana, così abbiamo fatto un piccolo tour attraverso il Nord Italia, e assistere al concerto di Damiano è stata per noi una rivelazione: è un ottimo musicista ed ha un gran carattere. Ecco come abbiamo conosciuto Damiano in qualità di chitarrista, di italiano, di romano e, più tardi, di amico. Ha un gran talento decisamente unico. Grande per molti, molti aspetti."
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Alcuni dei tuoi brani riguardano il cristianesimo (specialmente "Mother Of Mercy", apparsa anche nella compilation "Credo In Unum Deum"). Qual è attualmente la tua opinione riguardo alla religione cristiana? Pensi che il cristianesimo possa ancora avere un ruolo importante nella società contemporanea?
"Forse sarà di nuovo importante. Forse lo sarà quando la società inizierà a diventare più grigia. Tutte queste luci artificiali non possono negare che il mondo stia diventando sempre più cupo. Non sono un simpatizzante della chiesa evangelica americana, simile a un teatrino. La mia cristianità è più una cosa privata. C'è più silenzio, più sacralità, un atteggiamento assolutamente non moderno. Tutta questa modernità sarà sopraffatta. Il cristianesimo, così come lo intendo io, non tenta di stare al passo coi tempi o di correre dietro le innovazioni. A mio dire è forse uno degli ultimi pensieri romantici rimasti in vita."
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Nella traccia "Palästina" sembra che tu voglia intendere questo luogo esclusivamente come un'antica roccaforte cristiana perduta molti secoli fa, e sono quindi curioso di sapere la tua opinione riguardo l'attuale situazione politica in Medio Oriente. Credi che oggigiorno questo territorio possa ancora idealmente essere rivendicato come luogo cristiano?
"Se i palestinesi fossero un po' più intelligenti, sarei ben felice che ottenessero ciò che di fatto gli appartiene da secoli. Ma in questo conflitto gli israeliani sono a tutti gli effetti molto più astuti, ed è proprio questo il problema della Palestina, degli arabi e della situazione mediorientale. Anni fa ho cercato di fare qualcosa con loro, ma che te lo dico a fare? Sono troppo pigri e l'organizzazione non è il loro forte. Che tristezza! Sono sempre stato dalla parte dei perdenti, mi sento più vicino a loro che alla gente vincente dei nostri giorni. Ma c'è una situazione pietosa per i palestinesi, causata da una parte dalla loro disorganizzazione, corruzione e pigrizia, e dall'altra dal loro cieco fanatismo e dalla loro collera. No, per me non è importante vedere la Palestina sotto un regno cristiano."
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In "Sacrificare" compare una nuova cover del classico dei Joy Division "Walked In Line", dopo la versione electro pubblicata nel precedente "Bellum, Sacrum Bellum!?". Perché sei così affascinato da questa canzone? Ricordo che anche i Blood Axis ne fecero una reinterpretazione vari anni fa, e i Joy Division sembrano essere una delle band più stimate dai progetti di stampo neofolk e marziale...
"È stata una delle più massicce manifestazioni di Von Thronstahl nel periodo di 'Bellum, Sacrum Bellum!?'. Abbiamo scelto questa canzone perché suona dura, veloce, insistente e marziale. Questa nuova versione acustica è più adatta ai concerti e si fonde meglio al materiale contenuto in 'Sacrificare'."
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Tutti i tuoi album (eccetto il mini "Sturmzeit"), nonché vari brani, hanno il titolo in latino. Perché hai scelto di usare così di frequente una lingua tanto antica?
"Forse perché questa lingua non è in realtà solo antica. A me sembra che il latino riesca a superare i tempi e ad elevarsi sul mondo."
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Nella traccia "God Exists" usi dei samples tratti dalla rivoluzione rumena del 1989, al tempo in cui cadde il regime di Nicolae Ceausescu. Perché hai voluto inserire proprio questo riferimento storico nel tuo album?
"Per ciò che comporta il momento rivoluzionario. Cristianità e rivoluzione non si sono combinate bene insieme tante volte. Solo nel mondo attuale il binomio rivoluzione-cristianesimo garantisce un alto potenziale rivoluzionario in grado di muovere qualcosa. Ma ciò diventa spazzatura nel caso in cui la rivoluzione sia intesa come cristianità moderna o come chiesa democratica, che te lo dico a fare..."
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Cosa pensi dei vecchi regimi comunisti dell'Europa dell'est? Credi che ci sia qualcosa da salvare di quel periodo?
"Penso che il comunismo là e il capitalismo qui siano due facce della stessa medaglia. Non la mia medaglia. O forse solo un gioco di potere politico. Il comunismo sembra essere totalmente morto, ma è molto sottile anche il ghiaccio della nostra democrazia... non vorrei camminarci sopra! Guarda l'Europa dell'est, guarda Mosca: per me Putin è il più grande - se non l'unico - leader di stato intelligente, l'unico che non è una marionetta. L'unico che si è accorto di essere circondato da tanti politici occidentali pupazzi e idioti. La Russia non tornerà mai più al comunismo, non farà l'errore occidentale di diventare uno stato democratico, e Putin sa di essere molto, molto forte. La Russia gioca ad essere democratica, ma dietro quel gioco diventa sempre più forte. Il suo presidente non si atteggia come qualcuno a cui piace sentirsi amico intimo di qualche idiota parlamentare occidentale. Non è una marionetta. È questa la grande differenza."
"I tempi moderni e la democrazia ci parlano di libertà, di possibilità illimitate, di libere scelte e di libertà di espressione. Ma evidentemente qualcosa non funziona quando i miei concerti vengono boicottati se dico qualcosa che non coincide col pensiero della maggioranza, o con quei circoli che creano il pensiero della maggioranza. Ciò che io faccio spiega quanto piccola sia la gabbia della libertà."
(Josef K.)
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Nel tuo album ci sono vari riferimenti all'identità occidentale: quali valori ritieni siano racchiusi in queste due parole? Pensi che stiamo perdendo il senso della nostra identità e delle nostre tradizioni?
"Alla fine dei conti, per me è importante sentire lo spirito e la cultura del luogo in cui sono nato: la mia casa e il mio cuore sono l'Europa, e questo mi dà forza. Ne sono orgoglioso. È bello sentir parlare di tradizione e identità, ma non è facile avere queste idee nei disgustosi tempi moderni. È una specie di apocalisse. Ritengo comunque che un ottimo cappuccino in una bella località europea possa darmi molto più di qualche discussione o parola di destra. Oggigiorno non c'è più tanto da dire in merito, ma solo da sentire e da conservare in silenzio."
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Alcune tracce incluse in "Sacrificare" sono state composte da Lars Wehr, musicista apparso anche nel tuo precedente progetto Forthcoming Fire...
"Sì, lui viene dai Forthcoming Fire, e il suo modo di suonare e comporre è molto ispirato e in grado di dare animo ai brani. Ha avuto momenti difficili in passato, ha combattuto con successo varie lotte: è unico ed è uno degli ultimi soldati di ventura che ho conosciuto lungo un arco di molti anni."
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Mentre i contributi di Raymond P. (apparso solo come compositore delle due meravigliose tracce "Sacrificare" e "Palästina") sembrano essersi ridotti al minimo, così come la strumentazione elettronica...
"Questo a causa di vari problemi che Raymond ha dovuto risolvere. Per il nuovo CD (che è in lavorazione) fornirà un apporto maggiore, sperando anche che potrà comporre qualcosa nel prossimo futuro. Ma i suoi ultimi anni non sono stati facili!"
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In che modo è nata la tua etichetta Fasci-Nation Recordings e perché hai usato un nome così ironico e controverso? Puoi dirci qualcosa riguardo i prodotti della label e se alcune release sono ancora disponibili?
"L'etichetta serve maggiormente per pubblicare roba limitata. Per me, tedesco che vive in Germania, era importante mostrare al pubblico alcune differenze: la mia vera paura è che in trent'anni qualcuno possa riconoscermi come democratico, così devo fare un sacco di cose affinché nessuno mai mi associ al parlamentarismo e alla democrazia."
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Anche il merchandise sembra avere un ruolo importante per te: a cosa ti sei ispirato per creare il logo e le immagini che appaiono nelle magliette e negli oggetti di Von Thronstahl?
"Oh no, non abbiamo molto merchandise. Abbiamo molte idee, quelle sì, ma non c'è tempo per realizzarle. Sono affascinato dallo stile fascista, ha un taglio perfetto."
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Sono molto curioso di avere notizie riguardo a un progetto con cui hai pubblicato un doppio 7": mi riferisco a "Aus Der Dunkelheit ins Licht" di Weissglut, che non ho ancora avuto modo di ascoltare...
"Il doppio 7" a cui alludi non è una pubblicazione ufficiale, ciò in seguito alla rottura che ci fu tra me e la Sony Music. La domanda è: il cantante ha lasciato il progetto o l'intera band ha sciolto il contratto? Io ho deciso di andarmene. Ho preso i miei 10000 marchi (5000 euro) e me ne sono andato in completa libertà. Libertà di potermi finalmente concentrare su Von Thronstahl. Il progetto Weissglut si avvicinava musicalmente ai Rammstein, aveva un grande potenziale fatto per avere molto, molto successo. Sì, io ero pronto a vendere tonnellate di CD, infinitamente più di quelli che può vendere il settore indipendente, ma non ero disposto a vendere me stesso. Questo era il punto. Era grande musica da proporre su scala internazionale: alcune tracce presenti nel doppio 7" sono inedite o sono versioni demo che ho amato in particolare."
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Attraverso la tua label hai anche prodotto due CD intitolati "Canzoniere Fascista", ovvero delle raccolte di classici inni del ventennio...
"Oh no, ne ho solo comprato uno stock al Lago di Garda e li ho rivenduti attraverso il mio mailorder."
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Ok, tutto chiaro. Ma cosa ti affascina della vecchia musica fascista? C'è qualche brano in particolare a cui sei legato?
"È grande musica! La differenza con la musica militare tedesca di quest'area risiede nel fatto che gli inni italiani sono più vicini al popolo e alla vita di strada."
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Quali sono i futuri progetti della tua etichetta Fasci-Nation Recordings? Hai intenzione di produrre nuovi gruppi?
"No, in futuro avrò tempo solo di lavorare al mio nuovo album, che sarà realizzato dall'etichetta inglese Cold Spring. Ho molte altre cose da fare che non hanno nulla a che vedere con la musica, a cui dedico solo quattro ore a settimana. Non molto."
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I brani di Von Thronstahl sono apparsi in vari tributi dedicati a personaggi storici e artistici (come Corneliu Codreanu, Leni Riefenstahl, Josef Thorak, Julius Evola, Hermann Hendrich, Georg Kolbe, e forse me ne sto anche dimenticando qualcuno...): quanto e perché questi nomi sono importanti per te?
"Perché sono stati dei grandi artisti. Perché l'arte di queste menti non è qualcosa di semplice e non è nemmeno ispirata dalla democrazia. Anche l'arte di Michelangelo o di Leonardo Da Vinci non ha nulla a che fare con la democrazia, e ciò l'ha resa eterna."
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L'introduzione al libretto di "Sacrificare" è affidata a due sentenze di De Maistre e Van Den Bruck: puoi spiegarci il significato e il valore delle due frasi, considerando che sono stampate in tedesco?
"Non è assolutamente facile spiegare quelle frasi nel mio pessimo inglese, ma credetemi, il cancelliere tedesco Angela Merkel non condivide l'opinione di De Maistre e Van Den Bruck."
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Il testo della traccia "Molti Piu Onore" è basato su due celebri massime fasciste: "molti nemici, molto onore" e "boia chi molla". Come mai hai scelto di usare frasi tanto audaci quanto (forse) pericolose?
"Perché il pericolo è molto più interessante della conformità, e ciò è quel che il mondo e i tempi richiedono da me. È un altro passo verso quella direzione che segna la mia distanza da Angela Merkel, dalle votazioni, dalla modernità."
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Pensi che una posizione ideologica ben definita ti possa causare (o forse ti ha già causato) problemi tipo concerti boicottati, minacce e roba simile?
"I tempi moderni e la democrazia ci parlano di libertà, di possibilità illimitate, di libere scelte e di libertà di espressione. Ma evidentemente qualcosa non funziona quando i miei concerti vengono boicottati se dico qualcosa che non coincide col pensiero della maggioranza, o con quei circoli che creano il pensiero della maggioranza. Ciò che io faccio spiega quanto piccola sia la gabbia della libertà."
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È ben nota la tua simpatia per l'era fascista e per Benito Mussolini: cosa ti affascina di questa controversa figura storica? Qual è la tua personale opinione riguardo il periodo fascista in Italia?
"Sono sempre stato affascinato dai perdenti e dagli eroi tragici sin da quando lessi da giovane 'Don Chisciotte'. Non voglio legarmi ad una corrente di destra quando la destra tedesca è in grado di vincere, sono di destra perché amo i perdenti. Guarda quanto sono sgradevoli i vincitori: la loro breve vita non vale la metà del carisma dei perdenti, degli eterni perdenti. Alla fine devo perdere tutto per vincere in eterno. Tantissimi politici e pensatori di destra sono stati, sono e saranno dei tragici perdenti, ma lo spirito che c'è dietro non è sbagliato. Tutt'altra questione è invece l'incapacità."
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Come è nato il tuo interesse per il fascismo?
"Probabilmente è nato perché mi ero stufato di tutte le false promesse che caratterizzavano il colorato mondo che avevo intorno e perché non sopportavo più i grigi sorci che regnavano in stile Disneyworld."
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Cosa è rimasto oggi del ventennio cui tanto spesso fai riferimento?
"Oggigiorno non è rimasto molto di quel periodo, eccetto alcuni pensieri e un po' di tristezza da provare davanti a un cappuccino sotto un chiaro cielo blu. Oggi la destra e il fascismo sono per lo più relazionabili al cattivo gusto, alla birra, alla violenza e a politici stupidi. Ho fatto molte esperienze politiche contando di mantenermi distante dai movimenti della destra. E riguardo a gente come Berlusconi, posso dire che indossa abiti molto belli, ma non mi fiderei di lui! È apocalittico!"
"Non voglio legarmi ad una corrente di destra, sono di destra perché amo i perdenti. Guarda quanto sono sgradevoli i vincitori: la loro breve vita non vale la metà del carisma dei perdenti, degli eterni perdenti. Alla fine devo perdere tutto per vincere in eterno. Tantissimi politici e pensatori di destra sono stati, sono e saranno dei tragici perdenti, ma lo spirito che c'è dietro non è sbagliato."
(Josef K.)
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Oltre ad un grande interesse per la storia, sei un grande appassionato di musica moderna e del passato. Quali sono i musicisti che più hanno segnato la tua formazione culturale e di autore?
"Sicuramente i Beatles, gli Who, Edvard Grieg, i Clash e tanti altri. Io non sono un vero musicista, credo di essere uno strano visionario. C'è più visionarietà che musica in me."
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Puoi raccontarci qualcosa riguardo il tuo recente concerto a Roma insieme a Rose Rovine E Amanti e Gregorio Bardini? Sembra che quella notte sia stata decisamente alcolica...
"Quella è stata l'unica soluzione per non innervosirmi, dopo che mi sono accorto che il PA Sound System era troppo piccolo per l'intero mix sonoro di Von Thronstahl. Ero deluso perché sapevo di non potermi esprimere al massimo, ero semplicemente bloccato. Jim Beam (marca di bourbon di cui Josef ha fatto un uso smodato durante quella serata, nda) mi ha aiutato a trovare un'uscita d'emergenza. Mi ha veramente salvato! L'ultima volta, nel 1997 a Berlino, ho fatto una vera catastrofe, ma stavolta a Roma è andata meglio e mi sono divertito assai."
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Puoi anticipare qualcosa riguardo il prossimo album di Von Thronstahl o su eventuali collaborazioni a compilation e progetti analoghi?
"Mmmhh, compilation e partecipazioni varie portano via molto tempo al lavoro principale, e il lavoro principale è il prossimo album, che sarà una combinazione di suoni militari, marziali, neofolk, metal e classici. Sono veramente entusiasta del materiale messo a punto finora, ma c'è ancora tanto da lavorare. L'album sarà incentrato su una grande combinazione di suoni diversi, e attualmente sto ancora succhiando linfa dall'underground europeo."
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Per l'ultima domanda ti chiedo di essere profetico: cosa si dirà di Von Thronstahl tra dieci anni?
"Hanno fatto grande musica e avevano idee inusuali!, forse. Oppure "VON che???". Oppure: 'condizione obbligatoria: ESSERE EUROPEI o TEDESCHI!'."
http://www.vonthronstahl.de/
http://www.coldspring.co.uk/