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14-10-2019
MZ.412
L'oscura emissione
di Roberto Alessandro Filippozzi
Non crediamo vi siano dubbi sul fatto che "Svartmyrkr" fosse l'album più atteso nella scena dark ambient e industrial, poiché il colosso svedese Mz.412 mancava all'appuntamento con un nuovo full-length dal lontano 2006, ossia dall'uscita di "Infernal Affairs". Nel frattempo la classica line-up a tre, composta da Drakh, Nordvargr ed Ulvtharm, si era ricompattata in occasione di alcune uscite live (talune delle quali riversate poi anche su supporto discografico), lasciando intendere come, prima o poi, gli originatori del black-industrial sarebbero tornati a colpire nel segno. E così è stato, a seguito dell'antipasto rappresentato dal singolo in vinile "Ulvens Broder": dopo quasi 13 anni di attesa, il sesto studio-album del trio è finalmente divenuto realtà, grazie al supporto di un marchio fondamentale come l'inglese Cold Spring. Un lavoro che non ha tradito le (altissime) aspettative, se non in parte quelle di quei seguaci della prima ora che avrebbero voluto udire nuovamente la nera ferocia di un caposaldo imprescindibile come "Burning The Temple Of God", prerogativa che il combo scandinavo non ha comunque abbandonato, quanto piuttosto traslato in un contesto più ampio, maturo e completo. Consci dell'importanza di questa attesissima uscita, abbiamo raggiunto lo storico leader Henrik Nordvargr Björkk per sviscerare i contenuti della nuova opera a firma Mz.412...
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La prima domanda è piuttosto scontata, ma inevitabile: perché vi ci sono voluti circa 13 anni per tornare con un nuovo album? Il progetto era effettivamente morto dopo "Infernal Affairs"?
"Mz.412 non è mai stato morto. Abbiamo semplicemente dovuto focalizzarci su altre cose della vita, come il trasferimento in Malesia, etc... È diventata dura lavorare nel modo in cui eravamo soliti farlo, e quindi ci è voluto un sacco di tempo per mettere insieme un album."
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Senza alcun dubbio, "Svartmyrkr" è stato uno dei lavori più attesi nell'intera scena dark/death-ambient e industrial: come ci si sente ad essere tornati in pista dopo tanto tempo?
"Come detto poc'anzi, avevamo altre cose da finire prima di poter ricominciare. Ci si sente bene come è sempre stato in passato, il processo è parte della ricompensa ed il duro lavoro alla fine paga sempre."
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Prima di rilasciare "Svartmyrkr", avete pubblicato un succoso antipasto come "Ulvens Broder": quali responsi avete ottenuto con esso, e come mai una canzone validissima come "The Father Uncreated" non è riuscita ad entrare poi anche nell'album?
"Ad essere sincero, i responsi per "Ulvens Broder" e "Svartmyrkr" sono stati travolgenti. Non avevo mai visto prima d'ora un tale numero di elogi per una delle uscite in cui sono coinvolto. "The Father Uncreated" (che ho dedicato alla memoria di Paul Laffoley) non si adattava realmente alla struttura complessiva di "Svartmyrkr", così abbiamo deciso di pubblicarla sul 10" "Ulvens Broder"."
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Dopo la massiccia operazione di ristampa dei vostri cinque precedenti album, sembra che abbiate trovato nell'inglese Cold Spring il partner commerciale ideale: quanto siete soddisfatti di tale cooperazione?
"Ne siamo molto soddisfatti, Justin e Jo della Cold Spring sono una coppia adorabile di cui ci fidiamo completamente. Non potremmo chiedere di più da un'etichetta."
"Così tanta saggezza è andata perduta da quando siamo stati convertiti al cristianesimo qui al Nord, ma c'è ancora molto da imparare dalla Natura, ed al momento c'è anche una grande rinascita nelle arti..."
(Nordvargr)
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Veniamo ora ai contenuti tematici di "Svartmyrkr", partendo dal titolo stesso, che pare si possa tradurre come "palude nera"...
"In verità non si tratta di una "palude nera", quella deve essere la traduzione che ne dà Google. Svartmyrkr è l'oscura emissione dallo Jotunheim (il mondo di due tipi di giganti, roccia e ghiaccio, nella mitologia norrena, nda), la fonte della magia, la fonte della creazione e della distruzione."
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L'artwork è particolarmente oscuro ed enigmatico, ed in esso gli uomini vengono raffigurati come alberi, inclusi voi stessi...
"Si tratta di un artwork simbolico che connette il nostro lavoro con la Natura, e specialmente gli elementi oscuri delle pratiche dei nostri antenati. Così tanta saggezza è andata perduta da quando siamo stati convertiti al cristianesimo qui al Nord, ma c'è ancora molto da imparare dalla Natura, ed al momento c'è anche una grande rinascita nelle arti. Puoi vederne gli elementi nell'artwork, che è stato interamente disegnato da Axel Torvenius, uno dei più prolifici e meravigliosi artisti che abbiamo qui in Svezia."
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Benché non vi siano vere e proprie parti vocali, qualcosa c'è, e vorremmo capire se c'è una qualche sorta di concept lirico oltre all'aspetto musicale...
"Ad essere sincero non c'è granché a livello di concept lirico, e la maggior parte di esso può chiaramente essere udito durante l'ascolto del disco... L'interpretazione delle parole sta all'ascoltatore."
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A livello musicale, penso siate stati in grado di andare molto oltre il vostro tipico suono black-industrial. Mentre i vostri seguaci più fedeli paiono lamentare una perdita di ferocia rispetto alle vostre prime cose, io credo che con "Svartmyrkr" abbiate trasformato quella ferocia in qualcosa di nuovo e che l'album in sé sia il risultato di una più ampia maturità derivante dall'esperienza...
"Penso che il sound di "Svartmyrkr" sia più ricercato, nonché più composito ed elaborato in ogni dettaglio rispetto ai nostri precedenti album. Ciononostante, alcune tracce conservano la natura feroce dei nostri lavori più datati; in linea di massima, hai ragione: siamo più vecchi, più saggi e più abili in tutti gli aspetti del nostro mestiere, e ciò appare evidente se ti immergi in profondità nel nostro mondo di suoni."
"C'è molto da studiare e da imparare: su di te stesso, su ciò che non puoi vedere ma riesci a percepire, su questo mondo e su ciò che verrà. Ci vogliono anni ed anni per riuscire a malapena a intravedere le possibilità che puoi sbloccare dentro te stesso. Non siate mai ignoranti verso ciò che ancora non avete capito. Vi evolverete fino a quando lascerete questo piano d'esistenza, e possibilmente anche oltre..."
(Nordvargr)
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Fra i nuovi brani che più mi hanno colpito ci sono quelli più marziali, come "Ulvens Broder", "She Who Offers Sorrow", "We Are Eternal" e "Lokastafr Ablaze With The Thorns Of Death". Cosa ispira questi momenti più roboanti e cosa aggiungono le orchestrazioni marziali al vostro suono?
"Impossibile rispondere adeguatamente, vengono fuori allo stesso modo di tutte le altre song. Ci limitiamo a incanalare le energie quando componiamo, ed è l'istinto a guidarci nella scelta della strumentazione da impiegare. Gli elementi più roboanti hanno sempre fatto parte del nostro sound."
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Brani come "Helblar" e "Burn Your Temples, True Change" paiono aggiungere un mood grigio al vostro tipico sound: li definireste una sorta di "nuova dimensione" per Mz.412?
"Penso a quei brani più come a dei ponti fra le tracce più magniloquenti, qualcosa che aggiunga dinamica e contemplazione prima di venire spazzati via dagli elementi più potenti della nostra musica."
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Venendo all'attività live, ho notato che c'è un solo show pianificato per l'anno in corso: si tratta di una scelta specifica?
"Sì, è così. Non suoniamo dal vivo molto spesso, e quando lo facciamo, deve trattarsi di un luogo che sappiamo avere il giusto potere vibrazionale, onde permetterci di offrire la giusta esperienza."
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Ho sempre ritenuto Mz.412 una sorta di espressione/estensione del tuo filosofico e spirituale cammino personale: è effettivamente così, e dove ti ha portato tale sentiero dopo così tanti anni di ricerca?
"Lo è... ma si tratta di qualcosa di molto personale che non desidero condividere. Ma voglio che si sappia che c'è molto da studiare e da imparare: su di te stesso, su ciò che non puoi vedere ma riesci a percepire, su questo mondo e su ciò che verrà. Ci vogliono anni ed anni per riuscire a malapena a intravedere le possibilità che puoi sbloccare dentro te stesso. Non siate mai ignoranti verso ciò che ancora non avete capito. Vi evolverete fino a quando lascerete questo piano d'esistenza, e possibilmente anche oltre."
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C'è ancora spazio per il satanismo nel vostro lavoro artistico?
"Definire satanismo ciò che facciamo è estremamente riduttivo. Ci sono forze che lavorano con noi, ma, ancora una volta, devo dirti che non approfondirò la cosa, dal momento che è molto personale."
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Ogni qualvolta il monicker Mz.412 viene menzionato, vi si riconosce quali i creatori del black-industrial. Dal momento che ben pochi musicisti possono affermare di avere dato vita ad un nuovo genere, vi sentite onorati da tali riconoscimenti?
"Sì, certamente. Ci siamo organizzati per creare qualcosa di unico, e ci siamo riusciti. C'è dell'orgoglio in tutto ciò. Ma a dire il vero la cosa non è così importante, etichettare le cose fa molto anni '90 al giorno d'oggi."
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Come di certo saprai, "Burning The Temple Of God" è riconosciuto non soltanto come il vostro capolavoro, ma anche come una pietra miliare per le sonorità più oscure: cosa provi per esso dopo tanti anni? Quei giorni e quella particolare ferocia sonica sono ormai alle spalle?
"Lo trovo ancora un album solido, e la ferocia è ancora in noi."
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Parlando del vostro passato, di certo avete attratto parecchia gente della scena metal più estrema coi vostri album degli anni '90, non soltanto per via di quei pezzi più vicini al black metal: avete notato differenze tra i riscontri avuti presso i metalheads e quelli che ricevete dagli appassionati di dark ambient ed industrial?
"Non proprio: alcuni dicono che i metalheads sono più devoti del fan medio, ma io ritengo che lo siano equamente. L'unico "problema coi riscontri" che ravviso è quella negativa merda politica che a volte viene scagliata sul nostro cammino: non siamo una band politica, nessuno dei nostri membri è o è stato coinvolto in attività politiche. Operiamo in una realtà differente da quella della politica, e se uno non riesce a vederlo, allora è un vero ignorante e probabilmente farebbe meglio a tacere..."
"L'unico "problema coi riscontri" che ravviso è quella negativa merda politica che a volte viene scagliata sul nostro cammino: non siamo una band politica, nessuno dei nostri membri è o è stato coinvolto in attività politiche. Operiamo in una realtà differente da quella della politica, e se uno non riesce a vederlo, allora è un vero ignorante e probabilmente farebbe meglio a tacere..."
(Nordvargr)
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Dal momento che avete avuto i vostri punti di contatto con la scena black metal negli anni '90, vorrei chiederti se hai visto il controverso film "Lords Of Chaos" e qual è la tua opinione in merito...
"Mi ha fatto veramente schifo, uno sfruttamento privo di gusto. È tutto quel che ho da dire al riguardo."
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Tutti voi siete stati coinvolti in svariati progetti, e specialmente tu. Fra tutti quegli act che sembravano essere ormai morti e sepolti, perché hai deciso di riportare in vita proprio Pouppée Fabrikk? E, più in generale, quali aspetti ti fanno capire che un determinato progetto ha esaurito il suo ciclo vitale?
"Così come per Mz.412, anche i membri di Pouppée Fabrikk si sono costruiti una famiglia, delle carriere lavorative e via dicendo, il che ha reso difficile essere attivi come lo eravamo un tempo. Avvolgi velocemente per una decina d'anni e le cose si fanno un pochino più facili... Inoltre i Pouppée Fabrikk hanno molti seguaci devoti, e non vogliamo deluderli. Fino a quando avremo il nostro esercito di fans e ci divertiremo a fare musica, continueremo. In generale, mantengo in vita i miei progetti fin quando sento di avere qualcosa che mi ispiri."
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Siamo giunti alla conclusione: prima di lasciarci, potresti darci tutte le anticipazioni del caso riguardanti i tuoi progetti attualmente in attività?
"Questi sono i piani di pubblicazione per l'autunno e l'inverno 2019/2020: Nordvargr "Daath" (Cyclic Law), Folkstorm "Nihil Total" (Old Europa Cafe), Resignation "III" (aufnahme + wiedergabe), Pouppée Fabrikk "Armén" (Alfa Matrix). Sto inoltre collaborando con alcuni buoni amici e colleghi per del materiale più orientato verso il metal, ma è troppo presto per annunciare qualcosa al riguardo. Ho appena costruito un nuovo studio e grazie ad esso il processo creativo è divenuto molto più semplice, quindi non aspettatevi rallentamenti da parte mia/nostra..."
https://mz412.bandcamp.com/
http://coldspring.co.uk/