18-08-2008
URNA
"Liber Lelle"
(Abgurd)
Time: (49:14)
Rating : 7
Dopo la pubblicazione di "Osireion", risalente al 2005, Gianluca Martucci, titolare di Urna, aveva dato vita al progetto Il Prato Dei Desideri, lasciando in stand-by il suo act più noto e innescando qualche dubbio riguardo il suo eventuale prosieguo artistico. "Liber Lelle" fuga ogni interrogativo al proposito, tant'è che Urna torna alla pubblicazione mantenendo le prerogative che gli sono proprie: grande ricercatezza tematica e profondo utilizzo di ritmiche velate e atmosfere particolari, su cui è incentrato tutto il lavoro. L'album è dedicato, specularmente a quanto fatto in "Osireion", alla beata Angela da Foligno (benevolmente detta Lella, da cui il titolo "Liber Lelle"), personaggio mistico vissuto tra XIII e XIV secolo. I suoni provengono esclusivamente da strumenti, senza l'ausilio (almeno così sembra) di ordigni elettronici, mentre l'esecuzione materiale è accreditata in toto allo stesso Gianluca Martucci, il quale struttura i brani a partire da un ampio numero di percussioni, oltre ad altri strumenti più o meno ricercati come il mandolino, la balalaica, il flauto, la cetra e la fisarmonica. Ne risulta un album a tratti accostabile ad alcuni lavori del connazionale Gregorio Bardini, con cui il nostro ha in comune note che esalano profumi mistici. Oltre a ciò vengono sviluppati temi oscuri che portano indietro nel tempo, in ambienti diversi, toccati da un misterioso esotismo. Questo è indubbiamente l'effetto che scaturiva anche da "Osireion", ma nel caso del nuovo lavoro il tutto è reso con maggiore intensità. L'apice viene toccato in "La Venta Del Pellegrino Nell'Anima" grazie al bellissimo tema di flauto e strumenti a corda, collocati su un'oscurità tutt'altro che di maniera, ma è difficile non rimanere estasiati anche dinnanzi al morbido tema di fisarmonica de "L'Abbraccio Di Cristo Morto": sette minuti di emozionante sogno. Come di norma, Urna non è un progetto per tutti i gusti: Gianluca Martucci ha la capacità di intessere tele affascinanti in cui non mancano melodie estremamente raffinate, in grado di sedurre chiunque ascolti la musica con attenzione. Sta proprio qui il nodo: quest'album richiede attenzione e cura come tutte le cose preziose, altrimenti si finisce col perderne l'essenza e il significato e mescolarlo inevitabilmente a prodotti volgari. Stando a quel che ho potuto sentire finora, questo è forse il miglior lavoro di Gianluca Martucci: la tecnica, lo spirito di ricerca e la passione si sposano in maniera notevole nel "Liber Lelle".
Michele Viali