05-03-2007
CALLE DELLA MORTE
"A Dio"
(Hau Ruck!SPQR)
Time: (14:26)
Rating : 7
Valige vuote per l'ultima avventura: così recita la penultima traccia di "A Dio", epitaffio beffardo posto a chiusura della parabola breve, ma intensa, dei Calle Della Morte. È un commiato velato di malinconia ma privo di reale dolore, è un abbraccio intenso che nasconde un ghigno di scherno. L'inserto a mo' di necrologio ne è la riprova: il trapasso viene annunciato con sottile ironia, tipica di chi si fa beffa della morte e ci lascia senza rimpianti, senza rimorsi. L'estremo saluto è breve: il trio si congeda rapidamente, concedendo solo quindici minuti alla propria platea, quasi come se anelasse la discesa agli inferi tanto decantata in "Cartoline Dall'Inferno". La spavalderia dei Calle Della Morte prende forma in sei brevi tracce, contrassegnate, così come in passato, da un minimalismo sonoro genuino, a tratti sgraziato, ma che ben riassume le mire dei tre musicisti: puntare sull'immediatezza, interpretare i testi sullo sfondo di una musicalità asciutta, essenziale, scevra di barocchismi. Preceduta dalle trame fugaci di "Maya", "Metà Settembre" si evolve lentamente, scandita da un crescendo cupo, impenetrabile, che si dissolve nel ritornello liberatorio. Le chitarre acustiche spiccano con maggiore prominenza nell''ecclesiastica' "Symbolum 77" e in "Lame Di Cartone", canzone, questa, dove le melodie acquistano maggiore solarità. La già citata "Cartoline Dall'Inferno", vellutata ed alienante, mette a nudo l'anima sbarazzina ed irriverente dell'act nostrano, mentre "Requiem Per Un'Amica", testimonianza di sofferenza e lacerazione, pone il sigillo definitivo sulla creazione sonora della band. È solo uno scherzo? Ci stanno prendendo in giro? Non possiamo saperlo, ma prendiamo nota della frase riportata sul 'necrologio' che annuncia la dipartita dei Nostri: "La più crudele eredità della morte è che lascia gli altri prigionieri della vita". E se avessero ragione loro?
Paolo Sola
http://www.calledellamorte.com/