02-06-2008
APART
"Across The Empty Night"
(Final Muzik)
Time: (56:22)
Rating : 9
Ancora riecheggiano nell'etere i melanconici squarci sonori di "The Hours", recente chef-d'oeuvre dei friulani All My Faith Lost..., ed a pochissimi mesi dalla sua uscita, ancora assuefatti e frastornati da tali delicatezze, accogliamo nella nostra redazione un debutto discografico (giunto dopo una serie di demo autoprodotti a noi poco noti) che ne ripercorre le orme, partecipando ai suoi stessi andamenti percettivi, ma spingendosi al tempo stesso verso nuove forme d'espressione. L'accostamento tra Apart ed All My Faith Lost..., in questo caso, suona tutt'altro che azzardato: Francis M. Gri, la mente che si cela dietro a questo affascinante e promettente solo-project, ha di fatto diviso le stesse gioie e gli stessi dolori di Federico Salvador e Viola Roccagli nei primi anni di vita della loro creatura, essendone stato membro e co-fondatore; la stessa vocalist del duo di "As You're Vanishing In Silence" si è inoltre occupata delle parti vocali di "Across The Empty Night", condividendo l'onere con Alberto Milani e Daniele Stefanuto, che nulla debbono invidiare a colleghi ben più famosi. Proprio quest'ultimo è l'autore di un toccante cammeo vocale nella piccola gemma elettroacustica "Another Lie", traccia che, in qualche modo, separa le due anime del disco (tra le quali è comunque possibile trovare numerosi traits-d'union stilistici ed emotivi): la prima, dominata da soavi arpeggi di chitarra acustica e da voci cariche di tristezza, e la seconda, quasi rarefatta ed improntata all'esaltazione delle atmosfere notturne, operata tramite un utilizzo raffinato e penetrante delle tastiere. In quest'ideale incontro tra gli Antimatter di "Planetary Confinement" ed il tipico Projekt-sound, impreziosito dai tenui accenni di un post-rock dai contorni psichedelici, ove le ombre del vespro incontrano ed assecondano l'introspezione umana più profonda, tanti sono gli attimi nei quali è possibile avvertire un fremito scorrere lungo la schiena, mentre una lacrima, rigando il volto, soverchia ricordi che credevamo assopiti, lasciando che questi si stringano al cuore, ferendolo nel loro abbraccio romantico. Un'esperienza dolorosa e sopraffacente, narrata dalla leggiadra e vellutata ugola di Viola, che quasi si abbandona al sommesso vagito del violoncello di Martina Bertoni (Modern Institute), alle liquide note della chitarra ed all'elegiaca poesia del pianoforte, accompagnata da quelle di Alberto e Daniele, profonde, sofferte e perfettamente in linea con gli umori umbratili degli strumenti, come il buon Mick Moss (Antimatter) insegna. E così, mentre il vento accarezza timidamente la pelle, facendo muovere in lontananza le tende impolverate di un vecchio ed oscuro balcone, una preghiera notturna vola attraverso la notte, scivolando nell'infinito di un cielo stellato. Una lode particolarmente sentita va riservata a Francis, che ha saputo dar vita ad un'opera talmente intima da risultare addirittura pericolosa, ed alla Final Muzik, che ha saputo riporre la propria fiducia in questo e tanti altri giovani talenti, confermandosi label di spicco nel panorama oscuro del nostro paese. "Across The Empty Night" è stato stampato in un pregevole formato digipack, con una tiratura di sole cinquecento copie: afferrate queste fragili note, queste violente emozioni ed unitevi al loro pianto, prima che la loro voce svanisca nel silenzio...
Marco Belafatti
http://www.myspace.com/apartlyseconds