26-05-2008
VV.AA.
"United Forces Of Phoenix Vol. 2"
(Nomadism/Masterpiece)
Time: CD1 (71:56) CD2 (68:56) CD3 (72:20) CD4 (74:00) CD5 (76:49)
Rating : 6
Se ancora qualcuno avesse avuto dei dubbi circa l'entusiasmo col quale la Nomadism si è gettata a capofitto nel panorama discografico nazionale, ora questi verranno probabilmente fugati una volta per tutte da questo secondo volume della raccolta "United Forces Of Phoenix", comprendente ben cinque dischetti (racchiusi in un bel box completo di esaustivo booklet) che insieme fissano su supporto audio qualcosa come oltre sei ore di musica. Una raccolta a dir poco massiccia che nei primi quattro dischetti vede ben 23 gruppi della scena nazionale alle prese con tre brani per ciascuno, mentre il quinto dischetto è un 'bonus' comprendente ulteriori 18 tracce per altrettanti artisti, fra i quali quei Phoenix & The Oracle Of Zahyrus il cui frontman è anche il label-manager della stessa Nomadism e quei Dperd che abbiamo già conosciuto su queste pagine. I primi quattro dischetti sono stati divisi a seconda del filone di riferimento: il primo di essi si basa su gothic-rock e darkwave, il secondo su gothic-rock e gothic metal e gli altri due su generi riconducibili alla frangia indie/wave. Nel primo dischetto, sicuramente il più interessante assieme al bonus-CD di cui sopra, ritroviamo nomi a noi già noti come The Stompcrash, KZL333, i 'cureiani' The Lost e persino quei Dialis di cui recensimmo il demo-CD diversi mesi or sono, e ribadiamo come tale lotto di gruppi resti il più interessante fra i 23 nomi presenti. Più difficile da digerire il secondo dischetto, che se da un lato presenta il goth-rock dinamico dei Last Embrace ed i più moderni e 'crossoverizzati' A Darkside Conspiracy, dall'altro ci presenta tre act tipicamente gothic metal (Whisper, Altherea e Kynesis) piuttosto acerbi e con un'impostazione decisamente da rivedere. Più difficili da assimilare, poi, i due dischetti a carattere indie/wave (dove l'uso dell'italiano nei cantati è preponderante), con 12 nomi alle prese con sonorità di derivazione rock ora melodiche, ora più 'alternative', ma si tratta di generi solo a grandi linee riconducibili alle sonorità affini a queste pagine, e peraltro molti di questi gruppi mostrano di avere ancora molta strada da fare per raggiungere risultati apprezzabili. L'appunto che potremmo muovere a questa corposissima raccolta sta nel fatto di aver voluto includere molti gruppi ancora troppo acerbi e bisognosi di farsi le ossa, ma è anche vero che quasi tutti questi ragazzi, grazie al lavoro della Nomadism ed a questa mastodontica compilation, hanno avuto la possibilità di muovere un primo importante passo nel mondo del music-biz, dal quale potranno solo imparare e trarre qualche importante lezione in attesa dell'auspicata maturazione artistica. Una compilation divisa fra alti e bassi per la quale, vista la sua mole, è impossibile scendere nei dettagli, ma sicuramente una release utilissima per far emergere dalle nebbie della scena underground un consistente numero di giovani musicisti rampanti del Bel Paese.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.nomadism-records.com/