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Room 108

08-05-2008

RECONDITA STIRPE

"Nessuna Letargia"

Cover RECONDITA STIRPE

(Hau Ruck! SPQR)

Time: (43:48)

Rating : 8

Era grande l'attesa per l'uscita di quest'album, qui presentatovi in anteprima assoluta, che vede il debutto su lunga durata dell'ensemble genovese Recondita Stirpe, progetto che aveva già convinto tutti con la pubblicazione, un paio di anni fa, dell'omonimo EP. "Nessuna Letargia" si snoda attraverso 14 brani omogenei che prendono vita principalmente grazie ad arpeggi di chitarra classica (eseguiti da Diego Banchero, mastermind del progetto, e Mirko Giorgini) e sessioni ritmiche incentrate su tamburi potenti, il tutto arricchito dalla presenza quasi continua della fisarmonica, strumento che collega i suoni alle realtà locali e al passato italico, e più sporadicamente della tromba, che riesce a dare un tocco di fierezza ad alcuni componimenti, non esente dall'esempio dei classici Death In June. Le fonti della band ci conducono al periodo acustico degli Ain Soph ma anche alla contemporanea scena italiana, ben rappresentata da nomi come Ianva o Spiritual Front, con cui i nostri condividono la dote di saper creare brani che sanno toccare generi differenti. I punti di forza dell'album risiedono nell'ottima capacità di intessere melodie seducenti, al tempo stesso malinconiche e guerresche, fatto quest'ultimo garantito dalle roboanti percussioni, e saper collegare (come già avvenuto con il side-project Egida Aurea) in modo perfetto la tradizione neofolk europea con un sound di derivazione nazional-popolare, evidente segno di distinzione dal calderone acustico/marziale e di notevole impegno nel recuperare un orizzonte musicale 'nostro'. I suoni e le voci di Christoff e Carolina Cecchinato si mantengono in bilico tra il pathos, l'oscurità e un lieve tocco di ruvida imperfezione, miscela che rende il lavoro verace e sanguigno, di certo creato prima col cuore che con la testa. Tra i momenti più ispirati emergono il valzer de "La Malia Dei Sensi", l'incedere dello spoken-word su toni incalzanti di tromba e note di tastiera di "Lost Companions", il senso di smarrimento e oppressione fornito da "Dove Sei?" e il manifesto morale insito nella title-track. È sottesa ai testi - e in generale a tutto il lavoro - una strenua volontà di opposizione ad una realtà avversa, nonché il coraggio di proporre e nutrire ancora qualcosa di vero reagendo ai momenti di smarrimento ed elevandosi in modo fiero tra le carcasse di una società in perenne letargo. I Recondita Stirpe realizzano la loro opera prima con una poetica notevole fatta di energia, intimismo e memoria.

Michele Viali

 

http://www.reconditastirpe.com/

http://www.hauruckspqr.com/