03-03-2008
IL PRATO DEI DESIDERI
"Mr. Bizzarre / Una Notte Nel Prato"
(Blade Records)
Time: CD1 (26:13) CD2 (45:49)
Rating : 7
Con grande piacere mi ritrovo a presentarvi una nuova uscita dell'etichetta italiana Blade Records, specializzata in pubblicazioni assai ricercate sia nel contenuto che nella forma, una di quelle tante realtà fonografiche semi-nascoste che sanno fare il proprio lavoro con gusto riuscendo a produrre nomi importanti e scoprendo autori nuovi. Il Prato Dei Desideri è infatti una novità nel panorama underground: il progetto nasce dalla mente di Gianluca Martucci, musicista versatile noto nel circuito per la sua produzione a nome Urna. Il lavoro si presenta in due CDr (di ottima fattura audio), confezionati in modo scarno ma al tempo stesso originale e accompagnati da un foglio in cui sono stampati i testi. Il primo disco si intitola "Mr. Bizzarre" ed è diviso in cinque tracce: qui si succedono stili diversi, vengono accostati toni industrial e campionamenti a motivi acustici, il tutto con l'obiettivo di ampliare un recital poliedrico e decisamente macabro nei temi affrontati. In particolare il pezzo "Mr.Bizzarre" naviga su toni di basso elettrico, la baudelairiana "La Casa Eterna" si lascia andare a passaggi rumoristici e la successiva "Telecoprofagia" è un sovrapporsi di estratti televisivi, con un titolo che ne spiega l'essenza e il fine. "Il Pianto Di Cristo Su Gerusalemme" sembra un brano del Teatro Satanico, vuoi per le parole sibilline che per il tono alla Kundalini (ben noto vocalist del Teatro), accompagnati dalla cetra che garantisce effetti estremamente incisivi. La rapida chiusa de "L'Ultimo Minuto Prima Di Essere Decapitato" corona un 'primo tempo' oltremodo nero. Il secondo CDr, dal titolo "Una Notte Nel Prato", è più datato: risale al periodo 2003/2004 con testi redatti addirittura nel 1998 ed i suoni garantiscono un esito più avvolgente e variopinto (pur nella sua oscurità macabra) rispetto al primo disco, ciò grazie a una strumentazione ampia basata su chitarre, percussioni varie, flauto e ordigni elettronici. Le movenze neoclassiche di alcuni passaggi rimandano addirittura agli Argine, ma la matrice industrial non tarda a farsi sentire; ancora una volta le melodie si alternano ai rumori in otto tracce senza titolo. Il Prato Dei Desideri è qualcosa di difficilmente definibile, è un modo per fondere la declamazione di testi cupi con suoni che provengono da strumentazione classica e rock o da campionamenti e tastiere. Il taglio oscuro non mira alla creazione di facili atmosfere ambientali, ma ad un recital studiato con perizia e che richiede un'attenzione particolare col libretto alla mano. Un doppio CD che non lascia indifferenti, purtroppo prodotto in sole 100 copie numerate.
Michele Viali
http://web.tiscali.it/bladerecords/