25-02-2008
KOOLMORF WIDESEN
"Koolmorf Widesen "
(ECG)
Time: (35:17)
Rating : 7
A dispetto del nome fuorviante, questo progetto nasce dalla mente dell'italiano Leonardo Barbadoro, già chitarrista in progetti post-rock ed ora alle prese con suoni squisitamente elettronici. "Koolmorf Widesen" è l'album d'esordio per il progetto nostrano, ed è creato percorrendo le strade sintetiche più in voga del nuovo millennio. Le basi rapide e taglienti si collegano alla break-beat europea (ma le ascendenze possono condurre anche ad Aphex Twin), rimanendo sempre nell'ambito del sottofondo e senza mai sconfinare nella dance (un'eco si avverte solo nella eccellente "TMB"). Le tastiere rappresentano invece la colonna portante del sound di Leonardo, divise tra importanti reminiscenze anni '70 della scena krautrock e italo-synth e lievi ondate oscure più prossime ai tempi moderni, il tutto arricchito dal violino di Andrea L. Cito, che appare in ben quattro brani smorzando i toni duri delle ritmiche con note suadenti. Ne scaturisce un album di tutto rispetto assai utile per video-installazioni, commenti ad opere visive o per creare atmosfere post-moderne all'interno di eventi particolari. Non a caso qualcuno ha già pensato, durante lo scorso anno, di usare il suono di Koolmorf Widesen per esposizioni d'arte contemporanea che hanno avuto luogo a Milano, Venezia e Genova. La grande capacità di questo autore è quella di descrivere spazi sconfinati e al tempo stesso sintetici usando un mezzo - la musica - quale veicolo di trasporto per sensazioni astratte e futuristiche. Per alcuni aspetti questo lavoro può essere accostato al recente debut album di Talvekoidik, a cui lo accomuna una molteplice rosa di utilizzi che vanno dalla fruizione personale fino alla colonna sonora di un'anima persa in una grande città.
Michele Viali
http://www.koolmorfwidesen.altervista.org/