22-04-2024
TOURDEFORCE
"Hail The Electronic Sun"
(SPQR)
Time: CD (43:02)
Rating : 8
Il sodalizio fra la SPQR ed i TourdeForce di Christian Ryder prosegue sul sentiero già battuto due anni or sono, quando l'act lombardo rilasciò l'EP "Six In The Key Of Death", col quale rendeva il proprio personale e sentito omaggio a sei brani del colosso Death In June. Con "Hail The Electronic Sun", Christian porta avanti ed amplia proprio quel discorso di rivisitazione di grandi classici del folk apocalittico, estendendo il tutto alla durata del full-length ed interpretando attraverso la propria sensibilità e visione artistica non soltanto pezzi storici della Morte In Giugno, ma anche quelli di altri mostri sacri del medesimo filone, come Sol Invictus, Coil, Current 93 ed Above The Ruins (la band di Tony Wakeford dopo la sua fuoriuscita dai DI6 e prima di dar vita al Sole Invitto). Ciò che colpisce dal primissimo ascolto è la grande abilità di Christian, letteralmente solo al comando (salvo che per alcuni cori ed un intervento alla chitarra di quel Tobia Fossati già in passato al suo fianco), nel riarrangiare e far propri nel suo personale e riconoscibile stile questi storici brani, ripensandoli in linea con l'elettronica tipica di TdF, fra synthpop e future-pop, senza paura di usare una chitarra distorta tagliente (nell'ottica di un amore mai nascosto per i Nine Inch Nails), così come di integrare suggestioni eurodance, new wave o EBM, al fianco del consueto corredo di samples selezionati con acume e sagacia. Ancor di più, colpisce come l'album nella sua totalità potrebbe tranquillamente essere preso per un lavoro autografo di TdF, se presentato a qualcuno che fosse completamente all'oscuro delle versioni originarie e dei rispettivi creatori, e questo a riprova di come Christian sia stato abilissimo nel piegare alle proprie prerogative stilistiche quelle melodie, quelle suggestioni apocalittiche e quei cantati (questi ultimi ben ripresi con versatilità dal Nostro). Undici riletture tutte riuscitissime, dall'elegante synthpop con cui viene rivestita "A Ship Is Burning" (Sol Invictus) alla sgroppata finale della sulfurea "Stormclouds Over Europe" (Above The Ruins), passando per il tributo più fedele all'originale (almeno nella forma) con "Crowleymass" (Current 93/HöH) e via dicendo, con picchi che sono delle vere e proprie chicche: una scattante ed affilata versione synth-rock di "Death Of The West" (DI6), una "Fire Of The Mind" (Coil) ammantata di un groove ballabile e chitarre vibranti e, soprattutto, una "All Pigs Must Die" (ancora DI6) rivista in un'ariosa ed irresistibile chiave electropop altamente azzeccata. Con buon gusto, intelligenza, raffinatezza, eleganza e rispetto, Christian rende alla propria maniera un sentito tributo ad una serie di canzoni legate tra loro anche da un certo filo conduttore a livello testuale, con ogni probabilità sentendo quelle parole molto più vicine al suo essere rispetto a coloro che all'epoca le vergarono, e che oggi paiono essersi piegati verso posizioni più "comode" e di facile gestione. Un gran bel modo di tagliare brillantemente il traguardo dei vent'anni di attività, e non chiamatelo solamente "disco di cover", perché "Hail The Electronic Sun" è decisamente molto di più.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://tourdeforce1.tumblr.com/