06-04-2024
THE TELESCOPES
"Experimental Health"
(Cold Spring)
Time: CD (48:38)
Rating : 7.5
Dopo aver curato nel 2019 la ristampa in CD dell'LP del 2017 "Stone Tape", la blasonata Cold Spring torna ad ospitare nel suo prestigioso catalogo un'uscita del colosso inglese The Telescopes, la storica creatura fondata nel lontano 1987 da Stephen Lawrie. "Experimental Health" è il quattordicesimo studio-album del progetto (che nel frattempo è già uscito lo scorso febbraio col nuovo "Growing Eyes Becoming String", fuori per la Fuzz Club Records), rilasciato in CD dalla Cold Spring e, alcuni mesi prima, in vinile dalla Weisskalt Records. Tantissima acqua è passata sotto i ponti da quel lontano 1989, anno di uscita del primo album "Taste", quando il sound era uno sporco e pionieristico space/noise rock, e tante sono state le tappe evolutive che hanno portato Stephen, ormai solo al comando in ogni senso, a rifinire una scrittura che non ha mai dimenticato la ruvidità del proprio naturale sostrato noise e lo-fi, ma che col tempo si è fatta più intimista, folkish, greve e mesta, mantenendo latente quella certa componente sperimentale. Creato unicamente con "giocattoli rotti e synth scadenti" (come recitano le note ufficiali), l'album prosegue nel solco di cose recenti e più "fruibili" come il già citato "Stone Tape", "Exploding Head Syndrome", "Songs Of Love And Revolution" ed "Absence Presence", e lo fa col tipico tocco personale di Lawrie, maestro nell'individuare la giusta - essenziale - struttura attorno a cui costruire ogni canzone, nonché abile gestore di groove misurati ma determinanti. Il respiro ruvido e vibrante di Telescopes è inconfondibile già dall'opener "Because They Care", e sostiene sia la gustosa melodia folk popolare di "The Turns" che il trapelante nervosismo di "When I Hear The Sound". È con "Leave Nobody Behind" che l'album cambia marcia, sulla scorta di suadenti cadenze che guidano anche l'elettrica "45e"; fra i momenti salienti va citata anche la dark ballad a trazione elettronica "Repetitive Brain Injury", anche se il meglio Stephen ce lo riserva con "Wrong Dimension", magnetica song splendidamente giocata sull'ipnotico groove. L'edizione in CD, rilasciata in formato digipack con in copertina un'opera dello stesso Lawrie, presenta in chiusura due bonus remix: nel primo, Black Market Karma rivede in chiave più rock - con lontani echi darkwave - "Leave Nobody Behind", mentre nel secondo è Mosaic Runes a rendere ancor più avvolgente "45e". Una prova ispirata e di alto livello da parte di un artista che, veleggiando spedito verso i 40 anni di onorata carriera, ha ancora molto da dire, forte di una personalità ampiamente cementata nel tempo.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://thetelescopes.bandcamp.com/