23-03-2024
BRANDKOMMANDO
"Jugoslavija 1941-1945"
(Zoharum)
Time: CD (40:10)
Rating : 7
Ad un anno dal precedente "1989", il longevo progetto del polacco Karol Wachowski torna col suo secondo lavoro consecutivo per la connazionale Zoharum, rilasciato dall'etichetta in un pregevole digisleeve a sei pannelli in tiratura di 300 esemplari. Da sempre apertamente contro ogni tipo di totalitarismo, nella sua ampia discografia - già oltre quota 40 pubblicazioni - Wachowski ha spesso e volentieri puntato l'indice contro i più biechi e nefasti regimi comunisti, in particolare quelli che hanno devastato l'Europa dell'Est nel XX secolo, e dopo aver esposto il terrificante incubo sociale in cui Ceausescu fece sprofondare la Romania col precedente "1989", sposta ora il focus su quella Jugoslavia che fu brutalmente tirannizzata dal maresciallo Tito. Come di consueto, il musicista polacco costruisce le proprie trame harsh noise intrecciandole con canzoni di propaganda dell'epoca - seppellite dal coltri di rumori - e samples vari, vocals crudamente distorte e scariche di rumore mai spinte agli eccessi, suggerendo col suono quel terrore strisciante proprio di un regime spietatamente invasivo della vita dell'individuo, la cui ferocia appare sempre pronta a deflagrare ovunque e nelle forme più disumane. Quattro tracce - di dieci minuti ciascuna - che delineano i risvolti tragicamente distopici dell'utopia "rossa", destinata a rimanere tale solo su quella carta dalle cui righe predica equità sociale per tutti, ma che ovunque è stata applicata ha seminato soltanto morte, devastazione, paura e miseria. Un clima opprimente che Karol espone attraverso il proprio caratteristico, plumbeo e torbido suono, ove stavolta il frangente più rumoroso è senza dubbio la conclusiva "Rat", in un lavoro che da un lato conferma l'affidabilità di un nome collaudato e solido come Brandkommando, e dall'altro ci ricorda cosa abbia significato realmente quella folle ideologia i cui simboli intrisi di sangue vengono ancor oggi sfoggiati da certuni, che magari giustificano l'indifendibile sostenendo come "quello vero non sia mai stato realmente applicato", quando è invece inconfutabile l'orrore che ha investito quelle sfortunate lande che l'hanno subito sulla propria pelle.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/Brandkommando