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Room 104

22-01-2024

EDWARD TRETHOWAN, PHIL MAGUIRE, MASAYUKI IMANISHI, DEMETRIO CECCHITELLI

"Intentionally Left Blank"

Cover EDWARD TRETHOWAN, PHIL MAGUIRE, MASAYUKI IMANISHI, DEMETRIO CECCHITELLI

(Sounds Against Humanity)

Time: CDr (67:55)

Rating : 8.5

La Sounds Against Humanity è un'orgogliosa etichetta di stanza nel torinese, che da quasi un decennio, sotto l'ambiziosa e solida visione del suo visionario fondatore Edoardo Cammisa, offre excursus ed esperienze musicali in campo minimal/drone senza eguali, in un ambito underground in cui, si sa, la qualità molto spesso combacia con l'estremizzata ricercatezza sonora e filosofica. I risultati sono molto spesso ostici e poco immediati per la maggior parte degli ascoltatori meno preparati, ma dall'altro canto Cammisa con la sua label è riuscito a guadagnarsi la ricambiata attenzione dei seguaci più appassionati del genere, al di là della commerciabilità dei suoi prodotti. Anche questo nuovo progetto "Intentionally Left Blank" si appresta a lasciare un certo segno, e merita l'adeguata attenzione di chiunque venga attratto dagli sperimentalismi più ambiziosi. Radunando quattro preparatissimi artisti, a cui viene commissionata una significativa suite tra i 15 e i 20 minuti, sotto la linea guida di un breve manifesto perfettamente esaustivo anche solo nel titolo dell'album, come nell'artwork, nelle informazioni (volutamente mancanti?) dei musicisti coinvolti, etc. Coordinatore e direttore di questa orchestra sintetica, lo stesso Cammisa, che come linea guida dell'intero platter fa leva su riflessioni metafisiche e dicotomie tutt'altro che sterili di idee (classico pregiudizio nei confronti della musica sperimentale). I quattro compositori si ritrovano a consegnare dei brani fuori dalle dimensioni consone, sospesi tra spazi liminali a rappresentarne la labile linea di confine tra Vuoto (titolo e confezioni) e Tutto (quell'universale tanto spesso rincorso, proprio da un genere bollato come magari "scialbo", ergo "vuoto", dai meno sensibili ascoltatori). Il significato dell'operazione è ovviamente la celebrazione di quanto la musica experimental sia invece in grado di colmare qualsiasi vuoto, proprio grazie alla sua infinita ricercatezza, la sua particolare attenzione ai dettagli, la trasversalità di un punto di vista astratto, da cui ricostruire la musica, l'atmosfera e lo spirito dell'operazione. Inutile soffermarsi troppo sulla preparazione dei quattro artisti, tutti perfettamente diretti dal mastermind Edoardo, e sincronizzati in questa affascinante ricerca e rifondazione del sound ricorrente nelle quattro consistenti tracce. L'opening è affidata a Edward Trethowan, sound artist britannico, residente però a Tampere, Finlandia, che mostra una certa ruvidità drone, ma inebriante nella sua sofisticata esecuzione, come un po' per tutti gli episodi, dove a fine ascolto viene proprio meno la spiacevole sensazione di superfluo con cui si bollano esperimenti simili. L'irlandese Phil Maguire invece prosegue su lidi prettamente concréte, interagendo con suoni all'apparenza monotoni, ma cristallini per ogni singola e anche meno percepita variazione di tono. A Masayuki Imanishi è invece affidato il brano più lungo, e possiamo dire anche quello più rumorista, dagli imprevedibili parossismi noise/ambient, venati di industrial, in regola con l'attitudine tipica degli artisti nipponici. In chiusura, il romagnolo Demetrio Cecchitelli ci regala il miglior brano del dischetto, in cui alla fine è l'armonia ad emergere, deliziati da tappeti ambient lo-fi, rincorsi da aggraziati chitarrismi acustici e elettrici. Impossibile non riconoscere nel lavoro anche la massiccia e fondamentale presenza di Cammisa, praticamente quinto artista coinvolto nell'operazione. Difficile trovare altri esempi di simile portata, a livello di ambizione e solidità, e per questo motivo un lavoro simile non può che meritare il miglior incoraggiamento e il massimo supporto, in particolare da parte nostra, conterranei di Cammisa e fieri di quanto, grazie anche al suo contributo, la nostra nazione sia ormai assoluta protagonista della scena underground più erudita e preparata. Il seguente prodotto ne è emblematico esempio. Limitato a 40 copie; chiunque si senta attratto o interessato da questi lidi così fascinosi quanto indefiniti, troverà nell'acquisto una futura pietra miliare del genere, condita anche da orgoglio patriottico; ma quello vero, richiesto proprio dalla cosiddetta rivoluzione dell'Arte. Contrariamente alle linee guida sul retro del disco, Cammisa e i suoi quattro stupefacenti compositori hanno tutt'altro che "fallito nel creare un prodotto privo di senso". L'esperimento è quindi riuscito.

Max Firinu

 

https://soundsagainsthumanity.bandcamp.com/

https://sah-music.wixsite.com/home