11-12-2022
DJINN
"Apatia"
(St.An.Da./Death In Venice Productions)
Time: CD (71:33)
Rating : 8
Ho da sempre considerato Djinn come l'erede morale di Marco Corbelli, non tanto per lo stile e i suoni, quanto per un mood depressivo che in pochi hanno saputo tradurre con tanta intensità. "Apatia", disco che vede anche una piccola apparizione di Himukalt, continua ad esplorare questa tematica in modo peculiare e ossessivo, adottando un approccio compositivo cupo e minimale fatto di piccoli cenni sintetici, ripetizioni di tonalità accennate, strutture lineari su cui vengono posti rumori isolati che rimandano a situazioni univoche e specifiche. Quasi tutti i brani hanno sullo sfondo un tema oscuro ossessivo che si insinua nell'ascoltatore,, trasmettendo il disagio di una mente tormentata. Il tutto si muove in modo ondulatorio e circolare quasi fosse una piccola trivella che scava lenta e a fondo. L'approccio lo-fi rende il tutto ancor più fastidioso e pesante, quasi si assistesse in diretta ad un soffocamento o ad un respiro affannoso costretto in un sacchetto di plastica. Gli inserimenti noise grezzi e minimali fanno il paio con le basi, amplificando un senso di fatica che di rado tende ad esplodere in una disperazione o in una difficoltà più sentita (la conclusiva "Insomnia"). Disco a tratti filmico, sicuramente autobiografico, dotato della densità nera delle Aghast e di quella suicida di Stabat Mors. Autore ancora troppo sottovalutato, Djinn conferma con questo album la capacità di trasmettere emozioni in modo crudo e diretto e di non cadere mai nella banalità estetizzante di tanta scena underground. Solo 200 le copie prodotte in un digipak adornato da immagini altamente comunicative.
Michele Viali
https://djinnsuicide1999.bandcamp.com/
https://deathinveniceproductions.bandcamp.com/