17-05-2022
TEMPLEZONE
"Sottili Polveri"
(Blackbeat Media Productions)
Time: CD (48:29)
Rating : 8.5
Fra i vari progetti del navigato Giorgio Ricci (dagli storici Templebeat ai dismessi Monosonik, RAN e First Black Pope, fino al completo riassetto stilistico di questi ultimi come They Die), Templezone mancava all'appuntamento discografico da fine 2017, quando l'album digitale "Plastic Love" rinverdiva a suon di remix i fasti del valido debutto dell'anno precedente "Neosphera". Confezionato in un gradevole digifile apribile con inserto, il nuovo lavoro firmato Templezone potrebbe tranquillamente essere indicato quale esempio perfetto per chi volesse comprendere cosa possa effettivamente significare una definizione dai confini labili come "ambientronica", con quel suo spiccato taglio filmico magnificamente esaltato da una produzione di alto livello, decisiva per sottolineare la qualità degli squisiti ricami ritmici e melodici. Proseguendo nel solco di melodie sfumate ma di rara efficacia e di ritmiche sempre più raffinate nella loro indole post-industriale, oltre che più suadenti in chiave downtempo, Giorgio porta la sua creazione ad un livello ancor più elevato anche grazie al sapiente impiego di alcuni importanti ospiti, a cominciare da Francesca Novello, che nell'iniziale omaggio a Tarkovskij "Stalker" si prodiga in eccelse recitazioni. È "Blu", col suo respiro etnico dai ritmi suadenti, ad incarnare il primo picco dell'opera, in cui Giorgio ritrova Romina Salvadori dopo l'indimenticato album firmato in due come RAN, per un gioiello magistralmente cantato dalla brava singer che, non a caso, ricorda la di lei altrettanto indimenticata esperienza estAsia. Massimo Berizzi presta il proprio talento alla tromba nella sfuggente "Mai" e nella notturna "Waste Land" (quest'ultima ospitante anche la voce istrionica di Giampaolo Diacci), integrando bene il proprio strumento con le ambientazioni di Giorgio, così come ben si sposa alle trame di "Monument" la splendida e toccante voce di Alberto Nemo. Ben bilanciato fra brani cantati e strumentali (il più filmico ed ambientale dei quali è senza dubbio la title-track, laddove un più cospicuo apporto melodico è dato dagli echi drammatici di "The Gift" ed "Oblivion"), senza mai far registrare cadute di tono, "Sottili Polveri" regala ancora una gradita sorpresa con "The Last Blues", omaggio a Cesare Pavese in cui una fisarmonica introduce a cadenze lente e melodie sognanti, sulla scorta delle quali Lunus Devis (Teatro Satanico) offre una prova vocale magnetica ed ipnotica. Un lavoro completo, efficace, coinvolgente, emozionale e di esemplare maturità che proietta l'arte di Templezone in un panorama ancor più ampio e trasversale, e che merita la massima attenzione degli esploratori dell'elettronica più filmica, ricercata e raffinata.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://templezone.bandcamp.com/