18-12-2007
FRANCESCO BANCHINI
"Baqshish"
(Felmay)
Time: (42:17)
Rating : 8
Dopo le splendide ed importanti uscite discografiche a nome GOR ed una mai dimenticata militanza negli amati Ataraxia, crediamo davvero che per il pubblico italiano non ci sia più bisogno di alcuna presentazione quando si fa il nome di Francesco Banchini. Abbiamo ritrovato il grande artista campano giusto poco tempo fa, allora alle prese col progetto Khvarena in compagnia degli ottimi francesi Rajna, ed oggi lo ritroviamo col terzo lavoro firmato con nome e cognome, dopo gli apprezzati "Amore & Tradimento" del 2004 e "Ciganko" del 2005. Curioso ritrovare Francesco e i suoi amici musicanti grazie alla piemontese Felmay, anziché vederli ancora incidere per etichette più settoriali come Prikosnovénie e Projekt, e ciò fa sicuramente onore alla label del Nord Italia, che offre asilo alla compagine campana suggerendoci di catalogarne il suono come 'world music', forte di un'esperienza in ambito etnico/popolare sfociata negli anni in un catalogo assai ampio e ricco di sonorità da tramandare. Ed un disco come questo, capace di accompagnarci realmente in un viaggio che parte dal Meridione d'Italia sino agli affollati mercati mediorientali, per poi risalire verso quell'Est europeo così prossimo all'Asia, forse merita realmente di venire catalogato come 'musica del mondo', poiché di una parte di esso ci narra col calore di un amico fraterno. Ed in realtà non servirebbe neppure provare a descrivere questo disco: lo ha già fatto per noi lo stesso Francesco nel booklet che accompagna il CD, spiegando accuratamente cosa Baqshish significhi ed accompagnando con poche ma efficaci parole introduttive ognuno dei brani inclusi. E noi, sinceramente, non potremmo davvero trovare parole migliori per narrarvi dell'Arte musicale di Francesco e della sua compagnia (una decina di musicisti in tutto), profondamente legata alla tradizione mediterranea ed indirizzata verso un intreccio culturale che avvicina etnie differenti come nient'altro ha saputo sinora fare. Ed ogni volta, disco dopo disco, riscopriamo quanto sia importante il recupero di tali sonorità ed immaginari da parte di artisti che, come Francesco, certe tradizioni le portano nel sangue e nell'anima in ogni loro passo o azione, in quanto elemento inscindibile da chi affonda radici profonde nella Madre Terra. Questi suoni, che nascono dalla Terra e da essa traggono linfa vitale e forza spirituale, arriveranno a toccarvi nel profondo con la loro assoluta genuinità: fra motivi tradizionali (la perla "Alte Clamat Epicurus", celebre traditional già ripreso con successo dai tedeschi Qntal, la vorticosa tarantella "Montemarano" e la solare "Bitola") ed appassionate canzoni ("L'Amore Che Non Fu", "Sogno Di Un Addio" ed "Il Volo" sono titoli che parlano da soli riguardo ai contenuti stessi dei singoli brani, mentre "Venti Di Montagna" è un'alta meditazione spirituale che irradia purezza), in un viaggio che parte dagli assolati paesini del Meridione, passa dai mercati più ricchi di suoni, colori, profumi e storie e si conclude dove le leggi della fisica nulla possono, Francesco e la sua carovana di musicisti vi guideranno verso luoghi ed esperienze che solo chi ha la capacità di soffermarsi, percepire e cogliere può realmente scoprire. Finché il viaggio, quello di tutta un'esistenza, non riprenderà verso nuovi orizzonti...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.francescobanchini.com/