09-02-2022
TOURDEFORCE
"Six In The Key Of Death"
(SPQR)
Time: CD (25:23)
Rating : 7.5
Per un'uscita particolare come questa, che vede il progetto di Christian Ryder riprendere con devozione, rispetto ed il consueto eclettismo sei brani del primo periodo di un nome storico come Death In June, l'approdo naturale non poteva che essere la SPQR, che produce il dischetto nelle 200 copie dell'edizione in digipack. Le avvisaglie si erano avute ad inizio 2021 con l'ultimo album firmato TdF a titolo "Vargtimmar", nel quale figurava "Nowhere Street", granitica e rabbiosa rilettura di "Heaven Street", ed ora il musicista/cantante lombardo rilancia, affiancando a quella cover - qui riproposta nella versione già nota - altre cinque riproposizioni di classici della seminale creatura di Douglas Pearce, adattandone i tratti a quello stile electro/wave (con puntate alla Nine Inch Nails) che l'act nostrano ha perfezionato negli anni. La passione di Christian per la band di Trent Reznor è cosa nota, e stavolta a prendere una piega Nineinchnailsiana è "Holy Water", resa ruvida, nervosa e finanche urlata, fino al leggero e spiazzante break electropop. La chitarra affilata di Fox T. (già più volte al lavoro con Christian in passato, qui anche in qualità di arrangiatore in due tracce) asseconda le ballabili ritmiche adottate per "She Said Destroy", sconfinando a tratti nell'electro-rock, laddove il buon lavoro svolto per "Fields Of Rape" aderisce a stilemi new wave, con un bel piglio agile e scattante che lo rende uno dei momenti più riusciti. Ma le cover meglio congegnate sono quelle che presentano dietro al microfono la fascinosa Ivory Priss, nuova voce femminile in seno al progetto, che offre una più che rispettabile prova vocale: anzitutto "The Calling", vestita di un elegante taglio synthpop dal groove seducente che promette di funzionare benissimo in chiave dancefloor, e poi la conclusiva "Come Before Christ And Murder Love", stravolta per soli piano, voce ed ariose tastiere sino all'ingresso di sottili ritmi elettronici, che preludono ad una sorprendente esplosione dance di ben più ampio respiro rispetto ai canoni oscuri. Se ciò che rende interessante una cover è la capacità dell'artista di rileggerla in una propria chiave personale, rifuggendo le sterili riproposizioni scolastiche, allora l'operazione allestita da Christian e sodali può dirsi riuscita, per una release in grado di mettere d'accordo sia i fans di TdF che quelli di DI6.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://tourdeforce1.tumblr.com/