05-06-2021
CORAZZATA VALDEMONE
"Marcia E Canta, Combatti E Taci" + "Diari Di Guerra"
(SPQR)
Time: CD 1 (48:28); CDr 2 (50:22)
Rating : 8.5
Avevamo lasciato la Corazzata Valdemone tre anni fa, allorquando, con l'ottavo album "Canzoniere Strafottente", il progetto di Gabriele Fagnani passava tra le fila della nostrana SPQR, lasciandosi in buona parte alle spalle i trascorsi industrial (confluiti nell'altro valido progetto Solco Chiuso) per sviluppare - parallelamente ai brani autografi - un percorso di recupero dei canti di guerra relativi alle due Guerre Mondiali. Una scelta coincisa con una nuova e definitiva maturità per un act cresciuto di album in album, ed infine giunto ad una formula in grado di coniugare grande efficacia, impatto, personalità, forza e visione artistica, in un connubio totalizzante fra musiche, testi e grafiche. Proseguendo sulla strada tracciata da un lavoro così ben riuscito, l'artista siciliano ci presenta ora la nuova fatica, magnificamente confezionata in un lussuoso digipack a sei pannelli completo di booklet e dalla splendida veste grafica, il cui esplicito titolo è il manifesto di due generazioni le cui gesta hanno segnato la storia del "secolo breve". Fra i tredici brani inclusi, ben dieci sono canzoni d'epoca, alcune delle quali mai registrate ufficialmente (talvolta perché cantate dai soldati sulla scorta di arie musicali d'altra estrazione), a testimonianza di un certosino lavoro di recupero per il quale è stato necessario allargare il progetto - mediante l'impiego di preziosi ospiti - ad una vera e propria band, onde sfruttare l'apporto di chitarre, violino, fisarmonica, tromba e voci. "Fvoco E Mitragliatrici" inaugura l'opera col suo profondo velo di tristezza, con Gabriele che ben duetta dietro al microfono con la brava controparte femminile rappresentata da Simona, ma subito gli umori cambiano con le melodie gioiose, accattivanti e fieramente cameratesche di brani quali "Fiamme Nere", "Svegliati Evropa", "Me Ne Frego" (nella sua prima versione del 1920), il bello stornello da soldati "Vecchia Pelle" ed il canto delle Brigate Nere "Alalá", tutte gagliardamente interpretate col giusto spirito dalla Corazzata. Vengono riprese in italiano sia canzoni tedesche - che qui divengono "Per Le Strade D'Evropa" ed "In Alto I Cvori" - che spagnole, come quella "Cara Al Sol" tramutata in "Fronte Al Sol": tre puri esempi di marziale fierezza, mentre la conclusiva "Ninna Nanna Del Balilla", sognante e sospesa come sottilmente marziale, chiude l'opera con toni più morbidi e suadenti. In mezzo a tutte queste eccelse riproposizioni, splendidamente poste in essere dalla Corazzata, troviamo i tre brani inediti firmati da Gabriele: la severa "Inno Al Poeta Nottvrno Dei Mille", possente e marziale tributo all'Ammiraglio Luigi Rizzo sulla scia della poesia a lui dedicata da D'annunzio (uno dei punti di riferimento dell'intero lavoro); "Caro Nipote", doloroso e struggente tributo ai combattenti della Seconda Guerra Mondiale, nell'ottica di quel rispetto per gli anziani di cui oggi non si ravvisa ahinoi più traccia; e infine "Me Ne Strafotto", scelta per il primo videoclip ufficiale e vera e propria forza trainante dell'opera, con ospite l'ottimo G/ab Volgar dei romani Deviate Damaen (non nuovo a collaborazioni col Fagnani) e la sua prorompente teatralità vocale: una song potentissima, battagliera e dura come un macigno nel suo minaccioso impeto sinfonico/marziale, manifesto programmatico in ossequio al Futurismo da parte di un act che può davvero contare sulla fatidica "marcia in più". In aggiunta con le prime copie delle 200 stampate, la SPQR offre anche il limitatissimo CDr "Diari Di Guerra" (50 gli esemplari realizzati), sorta di compendio della seconda fase del progetto - da "Avanguardia Rumorista" del 2013 in poi - che racchiude tanti ottimi momenti, come ad esempio i due pezzi del 7" "Bel Laccio" (la title-track, che rivisita in modo beffardo un celebre canto partigiano, e la riuscitissima cover de "Il Bombarolo" di De André, che Gabriele rilegge goliardicamente ne "Il Buon Barolo"), la fascinosa "Il Canto Del Deserto" e le appassionate "Gorizia" e "La Canzone Dell'Asse". Al netto dei "Diari Di Guerra" (le cui copie sono probabilmente già andate esaurite), "Marcia E Canta..." segna indubbiamente il punto più alto nella discografia di un progetto che, contro ogni avversità (tipo le insulse censure subite da piattaforme di diffusione musicale e social network), ha saputo imporsi nella scena con la forza, la fierezza, l'onestà e la coerenza delle proprie idee, sviluppando attorno ad esse un suono che onora una Storia che non è fatta di soli "vincitori" e, conseguentemente, trovando una propria dimensione personale e per molti versi unica. Onore alla Corazzata Valdemone (cui si unisce il doveroso plauso alla SPQR, etichetta che mai ha mancato di coraggio nel supportare i propri artisti), che dona nuova luce - tramandandoli e preservandoli per i posteri - a pezzi di storia della musica che ben incarnano quell'amore tutto italiano dell'epoca per il bel canto e la melodia, e che sarebbe delittuoso lasciar perire sotto i colpi della dissennata "cultura (?) della cancellazione" tanto amata da certi relativisti.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://myspace.com/corazzatavaldemone